Il Napoli di Antonio Conte accusa un forte mal d’attacco, quello azzurro risulta essere il sesto di tutta la massima serie, con solo 39 reti realizzate in 24 gare giocate. Una media bassissima per una squadra di vertice, addirittura prima in classifica, se si pensa che l’ Inter seconda e l’Atalanta terza, hanno messo a segno rispettivamente 56 e 54 gol. Se non fosse per la miglior difesa, oggi i partenopei non sarebbero nella posizione di capolista del campionato. Non è sufficiente essere un bunker difensivo, per nutrire sogni di gloria, occorre, infatti, che il reparto avanzato si dia una mossa, ovvero che Lukaku, Politano e Neres si sveglino dal torpore e comincino a segnare con continuità. Un paragone con gli ultimi dieci campionati ci dice che il dato dei gol incassati finora , 17, è all’altezza degli anni migliori, mentre il numero delle reti segnate è quasi lo stesso dello scorso disastroso anno. Per una compagine che mira allo scudetto mancano all’appello come minimo 15 reti. Se non si inverte questo dato statistico che mostra la poca prolificità degli avanti, i rimpianti per il mancato mercato di gennaio si acuiranno . E pensare che il Psg volevva mettere sul piatto, a parziale contropartita per l’acquisto di Kvara, il centravanti Kolo Muani che, alla Juve, in sole tre gare, ha gia realizzato ben cinque reti. La formazione di Conte, ieri sera, ha confermato i segnali di stanchezza intravisti già nella capitale una settimana fa. La mancanza di valide alternative in attacco ha fatto si che il reparto accusasse questa debolezza che, attualmente, preoccupa molto. Il non arrivo di rinforzi nel mercato appena concluso, potrebbe ostacolare il percorso. Ma Conte getta acqua sul fuoco dei facili entusiasmi dei tifosi. Infatti, in conferenza stampa, post partita, ha dichiarato quanto segue: “Non confondete i sogni con la realtà. Stiamo facendo qualcosa di straordinario, fidatevi, ci sta un pari con l’Udinese: questo è un punto importante per arrivare in Europa, obiettivo prefissato dalla società. ” Purtroppo il brasiliano Neres, dopo un inizio straordinario, non si è dimostrato un valido erede del georgiano. Inoltre il centravanti belga che conoscevamo all’Inter non è più quel goleador implacabile da 24 reti a campionato. La panchina troppo corta, perciò, ha presentato il conto al Napoli, sia in difesa che in attacco.
Napoli sesto attacco di tutta la serie A – Solo trentanove reti segnate, una media bassissima per una squadra prima in classifica
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