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EDITORIALE – NAPOLI BRUTTO SENZ’ANIMA; nuovo k o con la Lazio al Maradona, azzurri secondi, riemergono le ombre del passato

Editoriale del lunedì. Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia; pur giocando con i titolarissimi, e per giunta in casa, il Napoli perde ancora una volta con la Lazio, che si impone per 0 a 1, nel finale, meritando il successo. Gli uomini di Conte, ieri sera, sono apparsi senz’anima, senza grosse motivazioni e abulici in avanti. Pur in formazione tipo, non sono stati capaci di tener testa ad un avversario molto più volitivo e aggressivo che ha giocato la sua onesta partita, senza neanche strafare. Questo Napoli ha evidenziato diverse lacune, al punto che possiamo afferrmare che non è maturo abbastanza per inserirsi nella lotta al titolo. Titolo che si contenderanno molto probabilmente l’Inter e l’Atalanta, nettamente superiori ai partenopei, i quali dovranno sudare le proverbiali sette camicie per raggiungere l’obiettivo della società che ha chiesto al mister leccese la qualificazione tra le prime quattro, per ritornare in Champions. Sarà dura, tuttavia, vincere la concorrenza di squadre come la stessa Lazio e la Fiorentina, in piena corsa per un posto al sole. Chi si era illuso che gli azzurri potessero vincere lo scudetto ha sbagliato di grosso. I postumi dell’annata disastrosa del decimo posto esistono ancora e sono tornati a galla propio nel posticipo della domenica. Già è molto essere stati in cima alla classifica per tanto tempo. Nel post gara Antonio Conte non si è detto preoccupato, tuttavia, ha affermato che in attacco non si riesce a concretizzare quanto prodotto in campo. “Ci sta perdere qualche partita, quando c’è una rifondazione in corso, però credo che siamo sulla strada giusta” ha concluso il tecnico dei partenopei. Sta di fatto che i tifosi accorsi a Fuorigroota, sotto il diluvio, per sostenere i loro beniasmini, sono rimasti nuovamente delusi, uscendo dallo stadio con tanta amarezza. Adesso, a Bergamo, si godono il primato solitario, l‘Atalanta non aspettava altro che un ulteriore passo falso della capolista, dopo averla battuta qualche mese fa, in quel di Fuorigrotta. Anzi devo dire che in tutto il nord si è contenti del passo indietro del Napoli. Ma, come si suol dire, chi è colpa del suo mal pianga sè stesso. Proprio così, se oggi la squadra napoletana è seconda è per demerito proprio. Se non si segna non si vince. Purtroppo l’attacco ha le polveri bagnate solo 21 reti in 15 gare, una miseria per una formazione che aspira di arrivare tra le prime quattro. D’altronde, ieri non si è visto l’orgoglio, né il desiderio di rivincita, dopo la sconfitta in Coppa Italia. Insufficienti le prove di Olivera, colpevole sulla rete dei laziali, di Mc Tominay e Lobotka, non all’altezza del suo standard abituale, di Kvaratskhelia che non va in gol, al Maradona, da settembre. Per la cronaca, i biancolesti per il terzo anmno consecutivo espugnano il terreno di Fuorigroota. Un dato sconcertante che ci auguriamo possa essere utile per riparare agli errori commessi. Per concludere, bisogna riflettere molto sul fatto che nelle ultime tre gare casalighe, gli azzurri ne hanno perso ben due, ovvero lo stesso numero delle sconfitte subite, nelle precedenti 17 partite davanti al proprio pubblico. Naturalmente la critica, oggi, metterà ancora sul banco degli imputati Big Rom, Il belga è sembrato l’ombra di sè stesso, mai un tiro in porta,  mai  pericoloso.Però è giusto dire che palloni decenti non ne ha ricevuti. Conforta, infine, il dato che mancano ancora 23 partite al termine del campionato, per cui, c’è tutto il tempo per rialzarsi e continuare il cammino verso il traguardo prefissato, a patto che si giochi con la massima concentrazione e determinazione. 

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