È di almeno 56 morti, anche se alcuni media locali parlano di oltre 100, il terribile bilancio degli scontri avvenuti durante una partita di calcio disputata a N’zérékoré, la seconda città più grande della Guinea. A quanto pare, i disordini sono scoppiati dopo una decisione dell’arbitro che ha causato un’invasione del campo di gioco nella partita tra N’zérékoré e Labé. Secondo la stampa locale, la polizia ha usato gas lacrimogeni dopo che i tifosi della squadra ospite del Labé, infuriati per le decisioni prese dall’arbitro durante la partita, avevano lanciato pietre sul campo e avevano invaso il terreno di gioco, provocando il panico negli spettatori che stavano cercando di lasciare lo stadio.
Un medico, parlando in condizione di anonimato, ha detto che “ci sono circa 100 morti” con cadaveri che riempiono l’ospedale locale e l’obitorio. Tra le vittime anche diversi bambini. Il primo ministro del governo controllato dalla giunta militare ha invitato oggi la popolazione alla calma. “Il governo condanna gli incidenti che hanno funestato la partita tra Labe e N’Zerekore – ha scritto Amadou Oury Bah su Facebook – Il governo sta seguendo la situazione e ribadisce l’invito alla calma in modo che i servizi ospedalieri possano soccorrere i feriti”. La coalizione di partiti politici nota come Alleanza Nazionale per l’Alternanza e la Democrazia ha chiesto l’apertura di un’inchiesta, affermando che il torneo è stato organizzato per raccogliere consensi per le ambizioni politiche “illegali e inappropriate” del leader militare Mamadi Doumbouya.
La Guinea è guidata dai militari da quando i soldati hanno spodestato il presidente Alpha Conde nel 2021. Il torneo conclusosi nel sangue era dedicato al capo della giunta, il generale Doumbouya, salito al potere dopo un colpo di stato nel settembre 2021 e da allora diventato presidente. Tali tornei si sono moltiplicati nelle ultime settimane in Guinea, in quello che viene visto come un sostegno a una possibile candidatura di Doumbouya alle prossime elezioni presidenziali.
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