Editoriale. Il Napoli, pur non brillando di luce propria, continua a vincere ed è quello che conta nel calcio. Ieri, nell’anticipo del nono turno di serie A, si è sbarazzato del Lecce, al Maradona, grazie alla rete decisiva del capitano Giovanni Di Lorenzo, tornato, a pieno ritmo, quel gran giocatore che conoscevamo, a cui nel primo tempo è stato annullato un altro gol per fuotrigioco. Giusta la decisione dell’arbitro Tremolada, il quale, tuttavia, non ha concesso un calcio di rigore evidente su Politano. Gli azzurri di Conte calano, pertanto, il poker di successi consecutivi e mantegono il comando della classifica, in beata solitudine, senza attendere i risultati della domenica, che prevede, nel tardo pomeriggio, il big match tra Inter e Juve. Nel caso in cui queste due formazioni si dividessero la posta, i partenopei aumenterebbero il vantaggio, su entrambe di due punti, portandolo a quattro sui nerazzurri e a 5 sui bianconeri. Per la cronaca, quello di ieri è stato il quinto successo consecutivo dall’inizio del torneo, davanti al proprio pubblico; non accadeva dal 1989 con mister Bigon e nel 2021, con Spalletti. La tifoseria napoletana sta gustando il cosiddetto brodo di giuggiole, però è meglio restare coi piedi per terra e non fare voli pindarici; il Napoli, di sicuro, resta una delle pretendenti alla qualificazione alla prossima Champions League, ma da qui a pronosticarla come vincitrice dello scudetto ce ne passa. Gli azzurri, con l’allenatore tra i più vincenti, in panchina, hanno imparato a soffrire, a badare al sodo, a sistemare la difesa, diventata quasi imprenetabile, soprattutto con l’arrivo di Buongiorno, vero dominatore della sua aerea di rigore. Su nove partite di campionato il Napoli ha mantenuto la porta inviolata in sei gare, un curriculum difensivo di tutto rispetto. Finora, gli uomini del tecnico salentino hanno avuto un calendario abbastanza abbordabile, inconbtrando, come big, solo la Juve, con cui ha pareggiato per 0 a 0. Ma adesso, da dopodomani, inzia un ciclo di partite importanti ed impegnative che faranno luce sulla vera identità della squadra coniata da Antonio Conte a sua immagine e somiglianza. Parafrando il Manzoni potremmo dire: sarà vera gloria? Lo sapremo solo al termione di questo tour de force ,dove in sequenza i partenopei incontreanna il Milan , a San Siro, poi l’Atalanta, a Fuorigrotta, quindi l’Inter, di nuovo a Milano e dopo l’ennesima sosta per la nazionale di Spalletti, sarà ospite, al Maradona, la Roma. E scusate se è poco.
EDITORIALE – Il Napoli cala il poker di successi di fila, battendo il Lecce e tiene il comando della classifica
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