Editoriale del Lunedì. Un Napoli straripante ha espugnato l’Unipol Domus di Cagliari con un sonante 4 a 0, contro la squadra rossoblù di Davide Nicola che ha fatto soffrire gli azzuri per più di un’ora ma alla fine la superiorità e la classe dei giocatori di Conte hanno permesso di portare a casa, dopo più di un anno e mezzo, la terza vitttoria di fila in campionato: non succedeva dal febbraio 2023. La mano dell’allenatore salentino si comincia a vedere, il suo gioco cinico e redditizio, senza badare allo spettacolo, è il suo classico punto di vista. Il risultato è ciò che conta. Il condottiero azzurro ha inventato un collettivo dalle mani sporche. Ieri, il Napoli ha perfettamente adottato questa mentalità, evidenziando un’anima e una forte volontà di vincere, mai vista l’anno scorso. Il succcesso in Sardegna proietta i partenopei in cima alla classifica, in beata solitudine, in attesa dei risultati dei due posticipi di oggi. Soltanto l’Udinese, in caso di vittoria a Parma, potrebbe superarli di un punto, mentre il Verona, battendo la Lazio, all’Olimpico, potrebbe affiancarli. Due risultati che, sinceramente, non prevedo, poi nel calcio nulla è impossibile. La prova che il Napoli ha dovuto sudare per guadagnare tutta la posta in palio è data da Alex Meret, il quale ha meritato la palma di migliore in campo, evitando, in più occasioni, il possibile pari dei padroni di casa, dopo il vantaggio iniziale, che avrebbe potuto dare un altro senso alla partita; almeno tre le paratone da 8 in pagella. In cattedra, anche un ritrovato Anguissa e il capitano Di Lorenzo, tornato ai suoi livelli standard, dopo un periodo buio. Un plauso va anche alla coppia d’attacco Kvara – Lukaku, entrambi autori di un gol e due assist, meglio di così non potevano fare. Big Rom è già alla sua seconda rete consecutiva in poco più di 80 minuti giocati ed il belga non ha ancora raggiunto la migliore condizione fisica. Se queste sono le premesse ne vedremo delle belle. I tifosi, dopo questo risultato, tornano a sognare, a Napoli, il calcio è vita, passione e amore per i colori azzurri. Il popolo napoletano, stamane, si è risvegliato felice e contento, dimenticando, persino, le problemstiche di tutti i giorni che non mancano mai. Quando la squadra del cuore vince, qui, si respira un’aria piacevole che nessun’altrà città d’Italia riesce a respirare. Il Napoli, costruito da Conte, a sua immagine e somiglianza, difficilmente, potrà aspirare a vincere, quest’anno, il quarto tricolore ma sicuramente darà filo da torcere all’Inter che resta la favorita al titolo ed alle altre pretendenti come la Juve, il Milan o l’Atalanta. A mio avviso, un posto in Champions è l’obiettivo principale della società e questo traguardo è nettamente alla portata, tuttavia, non metto limiti alla provvidenza. Sabato prossimo ci sarà, a Torino, il big match con la Juventus che, attulamente, è indietro di un punto. La gara che rappresenta, per la tifoseria partenopea, da sempre, la madre di tutte le partite ci dirà molto di più su dove può arrivare la formazione dell’ex tecnico bianconero, che pagherebbe oro un successo allo Stadium. Concludendo, mi è piaciuto tantissimo vedere quella grande esultanza collettiva in campo e in panchina dove tutti hanno gioito e goduto ai gol del Napoli. Si tratta sicuramente di un segnale importantissimo che ci fa capire la compatezza dello spogliatoio e di tutto lo staff tecnico. Bravi, veramente Bravi! Viceversa quello che non mi è piaciuto affatto è quanto è successo sugli spalti dello stadio; continui lanci di petardi e mortaretti tra le due tifoserie, giunti anche sul terreno di gioco, al punto che l’arbitro è stato costretto a sospendere la gara per 8 minuti. Scene orribili che non si dovrebbero mai vedere ma purtroppo, sono all’ordine del giorno.
EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Comanda il Napoli, travolgente successo a Cagliari; i tifosi azzurri tornano a sognare
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