Editoriale del Lunedì. Debutto in campionato, molto amaro, per Antonio Conte sulla panchina del Napoli, travolto e umiliato dal modesto Verona per 3 a 0. L’allenatore leccese, nelle sue sei precedenti esperienze in A, non aveva mai perso la prima, conquistndo cinque vittorie ed un pari. Dal canto suo la compagine partenopa non esordiva con una sconfita al primo turno, dal torneo 2015/16, con Sarri in panchina, k o a Reggio Emila, contro il Sassuolo, vittorioso per 2 a 1. Purtroppo, quello di ieri è un film già visto parecchie volte, l’anno scorso; il Napoli di Verona, si è dimostrato addirittura peggiore, dal momento che, fuori casa, non aveva fatto male, anzi, nella classifica delle gare in trasferta i partenopei avevano concluso l’annata al quinto posto. Conte non le ha mandate a dire ed ha espresso, fin da sabato, tutto il suo rammarico per la delicata situazione in cui versa la squadra, ancora incompleta e ancora fuori condizione mentale e fisica. I colpevoli? Tutti, la società, per l’immobilismo sul mercato, i giocatori per la poca e quasi nulla reazione in campo ed il tecnico che, ieri, a mio avviso, ha sbagliato formazione. Che fine ha fatto Rafa Marin? Perchè far giocare ancora Juan Jesus, ormai alla frutta, incapace di tenere l’avversario di turno? Il brasiliano continua a fare il titolare e a fare orrori macrospici in difesa. Forse anche un ragazzino della Primavera avrebbe giocato meglio. Che dire, dopo le delusioni patite non mi aspettavo di assistere ad una simile disfatta. Nella conferenza stampa post gara l’allenatore azzurro ha chiesto scusa, assumendosi le sue responsabiltà per la sconfitta subita. Si è persino vergognato per il bruttisimo risultato. Inoltre, ha voluto precisare che rarissime volte, sia da calciatore che da allenatore, ha vissuto serate umilianti come questa. Infime, ha affermato che il suo cuore sanguina, sperando che lo faccia anche quello di tanti calciatori che lo hanno completamente deluso. Ovviamente, la tifoseria partenopea non ha digerito l’ennesima figuraccia della squadra del cuore e sui social sta sfogando tutta la propria amarezza. In molti si chiedono il perché di una tale indegna prestazione e gridano “vergognatevi”. Dopo l’iniziale ottimisno per l’arrivo di uno tra i migliori allenatori europei con un palmares invidiabile, ora, si è tornati nello sconforto più totale e in una grande preoccupazione per il fuuro. Occorre che il club di De Laurentiis chiuda, al più presto possibile, gli acquisti programmati e decida cosa fare sul caso Osimhen: venderlo abbassando di molto le pretese o tenerlo e farlo giocare. Basta con questo tormentone, il popolo azzurro non ne può più. E’ impensabile continuare così anche nella prossima partita col Bologna in casa. Lo capirà, una volta per tutte, Don Aurelio?
EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Umiliante debacle degli azzurri a Verona, un film già visto, purtroppo nella passata stagione
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