Finale Euro 2024, Spagna-Inghilterra 2-1
La Spagna è campione d’Europa per la quarta volta nella propria storia. Nella finale di Euro 2024 a Berlino, le Furie Rosse hanno battuto 2-1 l’Inghilterra con tutte le reti realizzate nel secondo tempo. Dopo la rete che ha sbloccato il match al 47′ con Nico Williams su assist del solito Yamal, la Spagna ha sprecato diverse occasioni per raddoppiare subendo il pareggio di Palmer al 73′, appena entrato in campo. La rete della vittoria però è arrivata all’86’ con una spaccata vincente di Oyarzabal su assist di Cucurella.
Il passato, il presente e il futuro hanno trionfato all’Olympiastadion. La Spagna è campione d’Europa per la quarta volta, più di ogni altra selezione europea, e lo ha fatto vincendo sette partite su sette a Euro 2024 e affidandosi a due giocatori tanto giovani quanto stellari e decisivi, Lamine Yamal e Nico Williams, protagonisti anche nella partita più importante della loro breve carriera. Il 2-1 di Berlino celebra il calcio delle Furie Rosse, cresciute e coccolate dal ct de la Fuente fino al trionfo, girando un dito enorme nella piaga dell’Inghilterra ancora delusa a tanto così dal rompere una maledizione che sembra eterna.
Il passato, dicevamo, perché la Spagna ha vinto con il proprio credo, il proprio calcio e la convinzione di poter vincere questo tipo di manifestazioni. In Germania per Euro 2024 la selezione iberica ha fatto di più, ha vinto e convinto sempre con un calcio offensivo e aggressivo, quasi asfissiante a tratti e frutto di anni di lavoro a tutti i livelli; livelli che proprio il ct de la Fuente, selezionatore quasi per caso della nazionale maggiore e inizialmente ad interim, ha conosciuto e plasmato lungo tutta la carriera da allenatore federale. Il presente, invece, dice che la Spagna è tornata a guardare tutti dall’alto vincendo sempre e comunque, di spada o di fioretto, ma soprattutto affidandosi a un mix di esperienza e futuribilità che potrebbe garantire alla selezione anni di soddisfazioni.
La sfida di Berlino ha raccontato anche questo oltre ad allungare il tabù con il successo dell’Inghilterra, alla seconda finale europea persa consecutivamente dopo quella in casa nel 2021. La Spagna aggressiva e sicura nel proprio palleggio nel primo tempo ha costretto nella propria metà campo gli inglesi, trasformando le pedine di talento come Bellingham e Foden in tasselli difensivi per arginare le geometrie di Rodri e limitare l’aiuto per il neo 17enne Yamal. Sacrificio che ha prodotto i frutti considerando le pochissime occasioni da gol del primo tempo. Tutto è cambiato nella ripresa e non solo per l’infortunio che ha costretto Rodri a restare negli spogliatoi.
Dopo l’intervallo la Spagna è scesa in campo furiosa, come da soprannome, trovando l’immediato vantaggio con Williams al 47′ su assist di Yamal servito da Carvajal, ma soprattutto ha sfiorato in almeno altre tre occasioni il raddoppio con occasioni clamorose per Dani Olmo, Morata e lo stesso Yamal. E l’Inghilterra? Il ct Southgate intorno all’ora di gioco ha tolto capitan Kane per affidarsi prima a Watkins e poi a Palmer, risvegliando l’orgoglio dei Tre Leoni e trovando al 73′ la giocata del pareggio in una rara disattenzione spagnola. La fuga sulla destra di Saka ha portato il pallone in area per Bellingham, bravo ad apparecchiarlo al limite per il sinistro chirurgico (con deviazione) proprio di Palmer. Riequilibrata la gara però la Spagna ha saputo trovare il modo di far male a un’Inghilterra trascinata dai propri tifosi e convinta di poter firmare l’ennesima rimonta, spaventadola con Yamal all’82’ costringendo Pickford a un miracolo dopo una grande giocata di Williams e Olmo, e firmando il 2-1 a quattro minuti dal novantesimo con Oyarzabal, ottimo nel gestire il pallone scambiando con Cucurella fino a trasformare in spaccata la rete che è valsa il trofeo.
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