Site icon PianetAzzurro.it, news sul Calcio Napoli e sul mondo delle scommesse

Alberto Cavasin e Bortolo Mutti in cor a Febbre a 90: Conte? Dipende tutto da ADL

Alberto Cavasin e Bortolo Mutti sono intervenuti a Febbre a 90, su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le loro dichiarazioni:

Cavasin: “De Laurentiis si faccia da parte e affidi il gruppo a Conte”

Come lo scorso anno è stato eccezionale per il Napoli vincere, allo stesso modo lo è stato vedere i gravissimi errori di questa stagione. Ora bisogna ripartire con un grande allenatore, di autorevolezza, che abbia autonomia e sappia reggere alla pressione della piazza e che sia in grado di fronteggiare anche la società, il Napoli non può permettersi di sbagliare.

I nomi portano a Conte e Gasperini, due che sono il top, ce ne sono altri certo che potrebbero far bene, ma su questi due si va sul sicuro, per esperienza e capacità. In più hanno l’autorevolezza di poter avere il giusto ruolo anche nei confronti della squadra. Spalletti è stato bravissimo sul campo ma ancora di più nello spogliatoio, lo scudetto al 50% della gestione è stato suo e di Giuntoli. Ad oggi le squadre hanno bisogno di un ds che gestisca dietro le situazioni che poi portano i giocatori a dare il massimo.

A Napoli il crollo tutto nasce da lì, dall’addio di Spalletti. Luciano il primo anno ha messo i presupposti per vincere, ha capito tante cose e con Giuntoli ha fatto quadrato. Quest’anno non si poteva partire così, con Osimhen che ha rinnovato sapendo di andare via, certe cose poi si ripercuotono, penso a Kvara che prende ancora il vecchio stipendio: sembra brutto parlare di soldi, ma partire dal concetto di ridurre lo stipendio dopo aver vinto il campionato è inconcepibile, ci sono mille maniere per gratificare un calciatore anche dal punto di vista psicologico.

“Come si fa a riconfermare Spalletti con una pec? Sarebbe bastato incontrarsi e progettare un ciclo vincente”

Lo dico dal di fuori, poi: come si fa a riconfermare Spalletti con una pec? Capisco legalmente che lo si debba fare, ma prima sarebbe stato meglio parlarne di persona, andando magari a cena, programmare insieme con un discorso serio un progetto vincente nel tempo. Perché Luciano non è rimasto a Napoli? E’ evidente che il rapporto con la società fosse diventato un problema, talmente grande che ti fa andar via e non certo per paura di non poter vincere, vista la qualità dell’organico.

Ora, Conte o Gasperini sono due che vogliono comandare nel loro ambito, anche sul ciuffo d’erba o sul cancelletto del campo di gioco che cigola. Poi quando parla il presidente è ovvio che da dipendente mi metto “sull’attenti” per rendicontarlo del mio lavoro, ma nel mio ambito devo essere autonomo.

Il presidente faccia lavorare il ds e il nuovo tecnico come ha già fatto con Giuntoli e Spalletti, tutto qui. Faccia un paso indietro perché lo sa fare, lo dimostra lo scudetto vinto l’anno scorso”.

Mutti: “Gasperini lascerebbe Bergamo solo per la Juventus”

Non vedo Gasperini a Napoli, non credo ci siano i presupposti. Nell’Atalanta Gasperini determina un po’ tutto, non penso esistano le condizioni per vederlo andare via da Bergamo, con una struttura collaudata, la Champions in tasca, lo stadio, il centro sportivo, è in una società forte, senza nulla togliere al Napoli, che non ha centro sportivo e non ha stadio di proprietà. L’unico club che potrebbe fargli tremare i polsi è la Juventus, ha casa a Torino, viene dall’ambiente bianconero, potrebbe lasciare Bergamo solo per tornare alla Juve.

Conte? Un rebus, sappiamo cosa pretende, lui ti porta quel quid in più, è un trascinatore, vuole però una squadra forte e non avere problematiche di un certo tipo. Dipende tutto dalla gestione del presidente, a Napoli è stato un anno incredibile, non mi spiego questo crollo così clamoroso. Bisogna ripartire, anche perché la rosa del Napoli è di grande valore, l’importante è riuscire a puntellare il gruppo con altri titolari, a sostegno di un gruppo già forte di sè. Ci vogliono i giusti compromessi, è giusto che il presidente viva la squadra da vicino, però con i paletti giusti. Nella progettazione è ovvio che avrà sempre l’ultima parola, ma quando parte il campionato bisogna passare la palla a chi di dovere”.

Commenti
Exit mobile version