Editoriale post Empoli. Ancora, ahimé, un altro passo falso da parte degli azzurri in questa stagione che non finisce mai di deludere ed amareggiare i tifosi partenopei che, a fine gara hanno chiamato i giocatori sotto la Curva per ostentare tutto il loro disappunto verso una squadra dimostratasi, per l’ennesima volta, apatica, senza mordente, svogliata e soprattutto senza dignità. A tutti, quasi nessuno escluso, va la palma di peggiori in campo. Uno squallore disarmante inspiegabile che fotografa in pieno l’andamento disastroso di quest’annata che rischia di finire con l’esclusione dalla coppe europee dopo quattordici anni consecutivi. La piazza napoletana non meritava, certamente, queste figuracce in continuazione. Perdere ci sta ma non in maniera assurda. In questo Napoli mortificante ho visto, finora, un solo calciatore che sta dando l’anima in campo, cercando di fare il possibile e l’impossibile: parlo di Stanislav Lobotka. Il centrocampista connazionale di Marek Hamsik, peraltro segnalato alla società proprio dall’ex azzurro, è il solo a combattere su tutti i palloni senza mai arrendersi. A dimostrazione del valore del regista slovascco c’è l’interessamento del Barcellona che ha messo gli occhi su di lui. Lobotka, a mio avviso, è l’uomo da cui ripatire l’anno prossimo, affiancandogli compagni affamati di successi, grinta, ardore agonistico e forza fisica da vendere. Nella conferenza stampa post partita, l’allenatore azzurro si è addossato le colpe di tale ennesima disfatta dal momento che si è detto incapace di cambiare l’atteggiamento dei suoi uomini, ai quali è sempre mancata la fame di vincere. Calzona, poi ha continuato a mettere in risalto che il problema è e resta solo mentale e non fisico. Tuttavia, ha dichiarato che, pur pensando di credere che sarebbe stato in grado di risollevare la squadra, auspicando una risalita che non c’è stata, non è intenzionato, affatto a tirare i remi in barca, perché, al momento la matematica dà ancora possibilità di centrare l’Europa, seppur di secondo piano. Tornando alla partita di ieri, non ho notato un pizzico d’orgoglio, volontà di reagire al gol subito, non un solo tiro in porta degno di tale nome. Insomma, Di Lorenzo, fantasma di sè stesso, e compagni non hanno fatto niente per ribaltare il risultato, e quindi hanno meritato la sconfitta. Sono sconcertato così come i milioni di sostenitori dal cuore azzurro che mai prima d’ora, avevano patito tante sofferenze, avendo una formazione campione in carica. Adesso, all’orizzonte vi è la Roma, forse la compagine più in palla del campionato: si può sperare, finalmente, in una scossa, in una voglia di riscatto che manifesti un minimo di dignità ed orgoglio, dopo la pessima partita del Castellani? Chi può saperlo!
EDITORIALE – Napoli, che squallore, ennesima figuraccia degli azzurri ad Empoli che umilia la tifoseria partenopea
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