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Novellino: “De Rossi è l’allenatore ideale. criticare allegri è impensabile. Garcia sottovalutato

L’ex allenatore di Napoli, Sampdoria e Torino Walter Novellino ha parlato in diretta ai microfoni di Tv Play.

DE ROSSI AVEVA SOLO BISOGNO DI LAVORARE – “L’allenatore ideale è De Rossi, vedi come sta andando alla grande? Perché coinvolge tutti nel progetto, è fondamentale e sono convinto che gli allenatori debbano fare quello. Ognuno si sente stimato. In Italia ci si mette poco a distruggere un allenatore e a farlo diventare bravo. De Rossi aveva solo bisogno di farsi conoscere e di lavorare, da calciatore era un fenomeno, da allenatore lo vedo adesso ed è veramente bravo. Riesce a non parlare mai a vanvera, è umile, mette sempre avanti i giocatori e mai sé stesso, è una cosa bella”.

IMPENSABILE CRITICARE ALLEGRI – “È impensabile criticare un allenatore come Allegri, è uno che ha vinto tantissimo, poi è chiaro che ci sono annate che fai fatica. Quelli che non vincono si criticano, non uno che ha vinto quanto lui. Poi uno magari può dire ‘sì, ma alla Juventus…’ però bisogna saper gestire i giocatori e lui è bravo in questo”.

GASPERINI HA INSEGNATO TANTO – “Tutte le squadre ora fanno un 4-3-3 o un 4-2-3-1 però con marcatura a uomo nella zona, per questo va ringraziato Gasperini che ha insegnato tante cose. Gasp è un preciso, me lo ricordo a Coverciano, quando incontravamo Bielsa, lui segnava tutto, scriveva tutto. Bielsa ha insegnato a molti di noi, ma ha ragione Guardiola, affrontare le squadre di Gasperini è come prendere un caffè amaro”.

GARCIA SOTTOVALUTATO – “Mi è dispiaciuto molto per Garcia che è stato sottovalutato, perché alla Roma aveva fatto un grandissimo lavoro. A Napoli era difficile sostituire uno come Spalletti, che ha un suo modo di allenare, coinvolgere, vedere telefonini e PlayStation. Lui coinvolge i giocatori a dare sempre di più, non impone, i giocatori così sono convinti che a giocare meno alla PlayStation si renda di più e poi succede. Garcia ha un modo più suo di allenare e forse con De Laurentiis non andava d’accordo”.

RECOBA AVEVA UNA TECNICA STRAORDINARIA – “Il più forte giocatore che ho avuto è stato Recoba, anche Flachi e non era male anche Bazzani. Con Recoba si parlava tutte le mattine di tattica, ma a lui piaceva dormire. Mi chiedeva se poteva restare qualche volta a casa con la famiglia. Io allora parlai con la squadra chiedendo se fossero d’accordo, così un giorno se lo prese Recoba e poi via via anche tutti gli altri… che str*** (ride ndr) che erano! Recoba aveva una qualità tecnica eccezionale, il tiro da fuori, ma poi una velocità straordinaria. Era impressionante palla al piede, non gliela toglievi. Poi avevi delle giornate che dovevi aspettarlo ma gran parte del merito della salvezza del Venezia è stata sua”.

CASSANO ERA FORTISSIMO MA… – “Cassano è stato fortunato che non ci siamo incrociati alla Samp, altrimenti l’avrei cacciato via! (ride ndr) Se mi avesse chiesto permessi gli avrei detto sicuramente di sì, Cassano era fortissimo, però ogni tanto una briscola gliela dovevi dare eh”.

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