Editoriale del Lunedì. Con l‘amarezza massima e l’ennesima delusione, mi accingo a commentare un’altra bruttissima prestazione del Napoli, crollato sotto i colpi del Torino per 3 a 0, in una partita nuovamente abulica priva di motivazioni di carattere, orgoglio e voglia di riscatto. Inspiegabile questo tracollo che continua senza sosta, partita dopo partita. Una vergogna senza attenuanti che sta umiliando una tifoseria appassionata ed innamorata della maglia azzurra che non meritava assolutamente. Non si può addurre come alibi le assenze di pezzi da 90 come Osimhen e Anguissa, perché sono certo che pure con il nigeriano ed il camerunense in campo, il risultato non sarebbe cambiato. La formazione spettacolare e brillante che ha sbalordito tutti, fino a sei mesi fa, è soltanto un lontano ricordo. I giocatori sono diventati l’ombra di quelli che conoscevamo. A cominciare da Kvaratskhelia, Zielinsky, Rrahmani e così via stanno ostentando mancanza di professionalità e rispetto verso una piazza ed una città come Napoli che vive con l’amore per questi colori. Mi sembra di rivivere gli anni bui di quando il Napoli di Pesaola e Rambone lottava per salvarsi ma anche quella formazione ci metteva molto più impegno e mordente, pur non avendo in rosa i giocatori, ben più forti, che annovera attualmente il team di Mazzarri. Che dire, sono basito e nauseato per tale comportamento poco dignitoso dei calciatori. Purtroppo non vedo sbocchi positivi per il futuro. Fino a qualche settimana fa avevo ancora un pizzico di ottimismo, fiducioso di un’inversione di tendenza che ahimè non ci è stata. Ora, ho perso ogni speranza e sono molto preoccupato. il Napoli sembra un moribondo che difficilmente può riprendersi. Quella di ieri ha superato in negativo, naturalmente, tutte le altre partite precedenti toccando il fondo. Ho visto molti bambini, piccoli tifosi in erba, in lacrime per questa ignobile sconfitta. Ma, a quanto pare i giocatori se ne fregano e oggi continueranno la loro vita come se niente di male fosse successo. La gara con il Toro rappresenta una delle giornate più ignominiose della gestione dell’imprenditore cinematografico romano, padre padrone del club, dall’alto della sua presunzione arrogante di saper far tutto lui, senza chiedere la collaborazione di persone competenti di calcio che ne sanno certamente molto di più di lui. Ma tant’è, questo personaggio non cambierà mai! Ritornando alla squadra penso che occorrerebbe un bravo psicologo per comprendere cosa succede nell’inconscio dei giocatori, trasformatisi in fantasmi. Prova evidente della pochezza dimostrata in campo dagli azzurri, al Grande Torino, sono le pagelle stilate, come di consueto, dagli addetti ai lavori che danno voti tra i 3, i 4 o al massimo 5 per tutti. Il debutto in azzurro, di Pasquale Mazzocchi, poi, ha dell’assurdo, il terzino lo ricorderà, a mio avviso. per tutta la vita; forse per la voglia di mettersi in luce, dopo solo cinque minuti dall’ingresso in campo, ha commesso un fallo, sicuramente non volontario ma grave da costargli il cartellino rosso, per cui non ci sarà sabato prossimo contro la sua ex squadra, al Maradona. La cura Mazzarri si è rivelata peggiore del male causato da Garcia: il tecnico toscano, in dieci gare tra serie A e Coppa, ha conquistato solo tre successi, un pari e ben sei sconfitte, un ruolino di marcia da formazione in lotta per la salvezza. Inoltre, da quattro partite il Napoli non va in gol, altro dato sconcertante. Mi domando e dico perchè non far giocare dall’inizio l’unica vera punta, dopo Osimhen, ovvero Giovanni Simeone? Sia l’allenatore precedente che Mazzarri si sono intestarditi nello schierare centravanti Raspadori che attaccante centrale non lo è affatto. Mistero dei misteri. Il ds Meluso che ha parlato nel post match ha affermato che il tecnico di San Vincenzo è confermato, eppure Garcia, Ancelotti e Donadoni sono stati mandati via pur facendo meglio di Mazzarri.
EDITORIALE DEL LUNEDI’- Gli Azzurri sprofondano nel baratro dell’anonimato, ennesimo tracollo della squadra
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