EDITORIALE. Parafrasando una famosa commedia di Eduardo potremmo affermare: “Azzurri, questi fantasmi”! Per l’ennesima volta il Napoli non è riuscito a sfatare il tabù Maradona dove ha un ruolino di marcia da squadra che lotta per la salvezza, impattando per 0 a 0 contro il Monza, dopo una prestazione abulica, scialba e senza mordente e gli è andata anche bene, visto che i brianzoli hanno gettato alle ortiche un calcio di rigore con Pessina. Siamo ormai alla frutta, il Napoli brillante e spettacolare che conoscevamo non esiste più. Ancora una grossa delusione per i tifosi accorsi in massa a Fuorigrotta e per i milioni di appassionati sparsi nel mondo. Nuovamente una partita inguardabile condita da troppi errori sotto pota, a tu per per tu con l’estremo difensore avversario. Il georgiano, attualmente, è l’ombra di sé stesso, si è un mangiato un’altra volta, come a Torino un gol già fatto. Ora come ora la situazione si fa preoccupante, gli azzurri sono scivolati all’ottavo posto in classifica a cinque punti dalla zona Champions. Un dato che nessuno mai si sarebbe sognato a bocce ferme in agosto. Il presidente, intervenendo, a sorpresa in conferenza stampa post partita si è assunto tutte le responsabilità di questa vera debacle della squadra, scusandosi con i tifosi napoletani e precisando che la società si adopererà sul mercato di gennaio per porre riparo alla drammatica condizione in cui oggi versa il suo Napoli. Incredibilmente con l’arrivo di Walter Mazzarri le cose sono peggiorate, statistiche alla mano, Garcia aveva fatto meglio. Il francese, nella casa di Nizza, starà sicuramente pensando che le colpe non erano affatto le sue. Al termine della gara col Monza i cinquantamila sugli spalti hanno salutato i giocatori con bordate di fischi, accusandoli di non dare il massimo. Questa squadra non sa più segnare, si incanta davanti alla porta degli avversari e sbaglia clamorosamente le occasioni da gol che crea ed ironia della sorte è il giocatore che ha entusiasmato la tifoseria napoletana e tutti i calciofili del globo, fino a qualche mese fa, premiato come miglior calciatore della serie A del campionato passato. Se non si inverte la rotta sarà un bel problema per l’allenatore toscano, il quale, finora non ha fatto vedere ancora nulla di suo. Il club di De Laurentiis, in pochi mesi, è passato dalle stelle alle stalle, accusando una regressione impressionante, in virtù soprattutto di una gestione, a dir poco, fallimentare, dopo gli addii di Spalletti, Giuntoli, Kim , Sinatti e chi più ne ha più ne metta. La scelta di far tornare il tecnico di San Vincenzo, mostratosi dopo dieci anni, ancora un provinciale, probabilmente si è rivelata ancora più sbagliata di quella di ingaggiare in estate, l’allenatore ex Roma. L’anno che sta per lasciarci, ahimè, si è chiuso con soli quattro punti in cinque gare, con la grande umiliazione dello 0-4 contro i ciociari, in Coppa Italia, forse unico obiettivo stagionale rimasto alla portata dei giocatori. Infine la cessione al Lipsia del jollly Elijf Elmas, che in molti sottovalutano e che, viceversa, era stato importantissimo per il Napoli vincitore del terzo Scudetto della sua storia. L’obiettivo del patron, ad inizio stagione, era quello di rivalutare il suo investimento su Giacomo Raspadori, pagato 35 milioni; con Garcia l’ex Sassuolo è stato impiegato in diversi ruoli dell’attacco e con un minutaggio discreto, supportato da tre reti e due assist. Da quando è subentrato Mazzarri, il centravanti della nazionale italiana ha giocato come titolare appena due volte su sei: alla prima contro l’Atalanta e ieri contro il Monza, accumulando un totale di 228 minuti che rappresentano una media di 38 minuti a partita, quindi inferiore a quella con il francese in panchina In Europa ha disputato soltanto due scampoli di partita: tre minuti col Real Madrid in Spagna e ventuno, in casa, contro il Braga in cui non ha realizzato alcun gol, né dato assist. Venerdì, ancora una volta, non ha giocato tutta la gara e non ha inciso affatto, l’unica cosa buona l’assist al bacio per Kvaratskhelia che poi ha buttato al vento la ghiotta occasione gol; probabilmente con il toscano di San Vincenzo in panchina von vi è una vera e propria sintonia. Ma Raspadori resta un ottimo attaccante, capace di agire, sia sulle fasce, che al centro del reparto offensivo e spesso riesce pure a mettere il pallone in rete. Adesso che Osimhen non ci sarà per tante partite potrà essere molto utile al Napoli. Quindi, più in là, deciderà se il suo futuro sarà ancora sotto il Vesuvio, oppure se gli converrà cambiare aria. A breve ci sarà da disputare la finale four per la Supercoppa italiana in Arabia Saudita, un’ occasione d’oro per rivalutare l’infausta stagione in corso, sempre che le cose cambino in fretta, questo è l’auspicio della piazza napoletana stanca di subire umiliazioni.
EDITORIALE – Azzurri, questi fantasmi! Il Napoli non esiste più, ennesima delusione per i tifosi partenopei
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