MOTO GP – Bagnaia campione del mondo per la seconda volta di fila. Martin ko
Il bis è servito. Pecco Bagnaia conserva la corona iridata della MotoGP conquistando il Mondiale nell’atto finale di Valencia. Il circuito spagnolo del Ricardo Tormo lo celebra ancora una volta, 385 giorni dopo il titolo ottenuto su questa pista un anno fa e con la stessa meravigliosa Ducati che l’ha ricondotto alla cavalcata iridata. L’italiano del team ufficiale di Borgo Panigale chiude alla grande, prendendosi anche la gara, ma il suo Mondiale è deciso ben prima, al 6. giro, quello in cui il suo rivale, Jorge Martin, cade, tradito dai nervi.
Lo spagnolo esagera nella staccata alla curva 4 e colpisce Marc Marquez, finendo GP e campionato nella sabbia. Epilogo amaro per un campionato intenso, vissuto con il duello fra due grandi piloti, e che ha il suo prologo in un altro errore dello spagnolo della Ducati Pramac, che al 3. giro aveva sfiorato la collisione con Bagnaia in staccata, scivolando dal 2° all’8° posto. Lì il Mondiale di Bagnaia, già forte di 14 punti di vantaggio al via e beneficiato anche della prima posizione in griglia per la penalizzazione di 3 posti sullo schieramento per il poleman Maverick Vinales, reo di non aver osservato la bandiera neroarancio nel warm up, si mette in decisa discesa. La furibonda rimonta di Martin finisce con la collisione di cui sopra e poi anche Brad Binder Binder e Jack Miller con i loro errori stendono un tappeto rosso per Bagnaia, che festeggia come i grandissimi: vittoria e titolo. Celebrato una schiacciata a canestro e tre anelli alle dita. Stile Nba.
In gara Bagnaia è bravo a scattare come una molla e presentarsi in testa alla prima curva, con Martin che ci mette poco per prendergli la scia e provare a darli pressione. Il suo piano salta al 3. giro, con Pecco che è saggio nel non andarsi a cercare problemi, attendendo invece gli errori altrui. Le Ktm, alla ricerca del primo successo stagionale, sprecano: Brad Binder incappa in collisioni e penalità e Jack Miller si stende mentre è leader della corsa, gettando alle ortiche la possibilità di diventare il primo pilota capace di vincere un GP in top class con tre case differenti. Bagnaia ringrazia e raccoglie, con Fabio Di Giannantonio che risale nel finale per finirgli in scia, conquistare uno splendido 2° posto con la Ducati Gresini per poi vederselo togliere per i 3″ secondi di penalità inflitti per la pressione delle gomme irregolare. Diggia diventa così 4° e sul podio scalano Johann Zarco, secondo con la Ducati Pramac e Brad Binder. Nella top-10 anche: 5. Raul Fernandez, 6. Alex Marquez, 7. Franco Morbidelli, 8. Aleix Espargaro, 9. Luca Marini e 10. Maverick Viñales.
Il trionfo incastona la classe di Bagnaia, pilota misurato e sobrio fuori dalla pista, ma deciso e veloce in corsa, capace anche di allontanare gli spettri di una caduta, quella al via del GP di Montmelò, che avrebbe potuto scheggiare la sua scorza. Nella seconda parte di Mondiale ha dovuto subire la veemente risalita di Martin, ma ne ha respinto con maestria le legittime aspirazioni iridate. Il bis mondiale proietta Bagnaia sulle vette più alte del Motomondiale: a 26 anni è campione per la seconda volta in MotoGP, entrando nella strettissima cerchia dei piloti capaci di vincere due titoli di fila nell’attuale Top Class. Pecco si unisce a due totem come Valentino Rossi e Marc Marquez, addirittura capaci di quaterne iridate: nomi da far venire i brividi. Quelli che ha Bagnaia. Meritevolissimo campione e vanto dell’Italia. Sipario campione, goditi la festa.
Gazzetta.it