Napoli, Mazzarri: “Sono emozionato. Questa è la squadra più forte che ho mai allenato”
Una sfida subito impegnativa per il nuovo Napoli di Walter Mazzarri. Nel giorno del nuovo esordio in panchina dell’allenatore azzurro, subentrato a Rudi Garcia dopo la sconfitta al Maradona contro l’Empoli, gli azzurri affronteranno in trasferta l’Atalanta.
Prima di parlare della partita contro l’Atalanta, Walter Mazzarri ha parlato del suo ritorno al Napoli: “Sono emozionato, giuro. Dopo 23 anni di carriera, mi avete fatto ri-emozionare. Questa è la squadra più forte che ho mai allenato? Sì, sicuramente sì. Devo stare attento a quello che dico. Perché sono famoso per lamentarmi. Non mi lamento più, sono un nuovo Mazzarri, ho dormito bene e sono riposato (ride, ndr). L’anno scorso hanno fatto un capolavoro con Spalletti, mi emozionavo a vederlo. È stato davvero bello tutti, un bellissimo calcio. Quando vedi una squadra così, speri di poterli allenare e grazie al presidente che mi ha chiamato spero di allenarli fino a fine anno“.
Mazzarri ha svelato anche cosa ha detto alla squadra dopo il suo arrivo: “Essendo nel calcio da un po’ di tempo, immagino che probabilmente una squadra poco abituata a vincere scudetti inconsciamente può pagare qualcosa subito dopo. Puoi pensare di essere così più forte degli altri, ma nel calcio di oggi è difficile per chiunque. Sono venuto qui per far capire alla squadra i pericoli che ci sono: gli altri ci aspettano con maggiore attenzione, non bisogna sottovalutare niente, questo è il mio compito“.
Poi, ha parlato del suo rapporto con De Laurentiis: “Con il presidente ho conservato un bel rapporto nel tempo, ci diamo del tu, c’è stima reciproca e abbiamo chiarito quel che andava chiarito”.
Mazzarri si è poi soffermato sul calendario e su Anguissa: “Calendario? Sono nato per soffrire, ecco perché mi hanno chiamato. Anguissa l’ho visto solo oggi per la prima volta, quando sono arrivato c’erano pochi titolari. Ma ho fatto quel che faccio sempre, ho parlato con chi c’era e hanno capito che io sono qui a vigilare sul particolare. Poi ci sarà tempo per stare insieme, giocheremo ogni tre giorni e staremo sempre in ritiro, avrò modo di parlare con chiunque”.
L’allenatore si è poi soffermato su Osimhen, Raspadori e Simeone: “Osimhen è un ragazzo stupendo, è stato solare fin dal primo momento. È un generoso, uno che pensa alla squadra e alle vittorie, che si sacrifica. Sta rientrando a disposizione e sono contento. Non mi piace dare vantaggi all’avversario sulla formazione: Raspadori e Simeone li conoscete bene, le mie valutazioni le farò anche sulla condizione fisica di chi ho a disposizione”.
Mazzarri ha poi risposto con una battuta a chi lo ha definito “bollito”: “Io bollito? Se è buono me lo mangio bollito (ride, ndr)”. Poi, si è soffermato sulla sua squadra: “Sono arrivato ancora da poco per capire i perché di qualche altalenanza. Non sono ancora in grado di dire i motivi. E poi non mi permetterei mai di criticare il lavoro di chi c’è stato prima di me, ma lavorerò con Pondrelli e lo staff per risolvere eventuali problemi”.
L’allenatore ha poi parlato del modulo che utilizzerà: “4-3-3? A Coverciano mi chiamano spesso per fare lezioni su ogni modulo, poi mi sono aggiornato sempre in questi anni quando sono stato fermo. Adesso vediamo con il Napoli: non so se giocheremo sempre in uno stesso modo, ma è chiaro che parto dalle abitudini di questa squadra che ha emozionato tutti in un certo modo. Poi di partita in partita vedremo che accorgimenti prendere”.
Mazzarri è poi tornato sul tema calendario: “L’Atalanta è una grande squadra, gioca uomo su uomo ed è allenata da un allenatore forte come Gasperini. Io non sono abituato a pensare troppo a lungo. Anche quando sono arrivato qui in corsa dieci anni fa avevamo un calendario impegnativo. La situazione è più o meno simile: se ci è andata bene quella volta, dobbiamo sperare vada bene anche questa“.
Il nuovo allenatore del Napoli non si è però voluto sbilanciare sugli obiettivi da raggiungere: “Obiettivi? Il momento è delicato, non pensiamoci ora. La prossima partita è quella importante, chi mi conosce lo sa. Alla fine poi tireremo le somme, per ora dobbiamo solo risolvere gli eventuali problemi in seno alla squadra. E domani sarà il primo test. Per nessuno è facile affrontare l’Atalanta, poi sarò più consapevole ancora della squadra”. E ha poi aggiunto: “Non possiamo pensare allo scudetto se non pensiamo a vincere le partite. Siamo a 10 punti dalla vetta, inutile parlare di vincere lo scudetto. Pensiamo a vincere. E anche a non perdere ulteriori punti in casa o in trasferta”.
Mazzarri ha poi spiegato cosa significa il Napoli per lui: “Per me Napoli è casa. De Laurentiis mi ha mostrato uno spezzone del film sullo scudetto che uscirà a breve e mi sono venuti i brividi. Eppure io non ero qui a vincere lo scudetto. Da quando sono andato via, i napoletani mi hanno sempre mostrato amore. La grande scalata fatta è partita dagli anni in cui ero qui. Questo è un merito che mi prendo, poi loro sono stati bravi a continuare a crescere”.
Poi, Mazzarri è tornato sui motivi che lo avevano portato all’addio al Napoli: “Quando andai via era finito il mio ciclo. Dissi a me stesso che serviva un salto di qualità sul mercato altrimenti sarebbe stato complicato andare al quinto anno con la squadra che già ti conosce bene e che andava stimolata diversamente. E poi avrei dovuto migliorare il 2° posto per fare ancora meglio e non sarebbe stato facile”.
GianucaDiMarzio.com