EDITORIALE POST CHAMPIONS – Napoli con la sindrome del Maradona fallisce ancora il successo, solo 1-1 con l’Union Berlin
Editoriale post Champions. Forte delusione tra la tifoseria partenopea, dopo la mancata vittoria contro il fanalino di coda della classifica del girone C di Champions League. Infatti l’Union Berlin, reduce da ben 12 k o di fila, è riuscito ad interrompere la striscia negativa, bloccando la squadra di Garcia sul pareggio per 1 a 1. Il Napoli, dunque, ha sofferto, ancora una volta, la sindrome del Maradona, dove non riesce a vincere una gara da settembre scorso, un’anomalia singolare, della quale non si conoscono le cause. Certamente cosi non va; in questo primo scorcio di stagione, le aspettative di tutti sono state pienamente disattese, ora come ora, vediamo una compagine che sembra aver perduto ogni stimolo ed in forte crisi di idee e di identità. Ovviamente le colpe non sono tutte, come si dice, del tecnico ma da suddividere tra giocatori, allenatore e società. Come è possibile che la formazione campione d’Italia che ha sbaragliato la concorrenza, d’improvviso, pur essendo la stessa dell’anno scorso, parafrasando il sommo poeta, abbia smarrito la retta via, un interrogativo che preoccupa non poco. Il bel giocattolo che aveva costruito l’ex allenatore di Certaldo si è rotto completamente. Come si può credere, vedendo la partita di ieri, che le cose possano migliorare, quando alla ripresa del campionato, dopo la sosta per le nazionali, saremo al cospetto di squadre di livello, quali Atalanta, Inter e Juve. Purtroppo, oggi, questa è la cruda realtà; il Napoli ha subito un’involuzione inopinata che lo ha portato ad avere un rendimento altalenante e discontinuo che potrebbe, se non si trovano i rimedi giusti, far salare anche il quarto posto, obiettivo minimo del club. Neanche il più ottimista della tifoseria azzurra scommetterebbe un euro su una possibile risalita verso posizione di vertice. Per l’ennesima volta, i partenopei si infrangono contro il muro eretto degli avversari, ironia della sorte, quello visto a Fuorigrotta, poteva rappresentare il vecchio ed invalicabile muro di Berlino. Insoddisfazione pure per il presidente che, al fischio finale dell’arbitro olandese, si è intrattenuto con il mister per avere chiarimenti. Il patron si è mostrato arrabbiatissimo per il risultato del campo. A mio avviso, si è salvato dalla confusione totale il solo Politano, autore del gol del vantaggio e protagonista di una prestazione molto buona. Il Napoli aveva di fronte una formazione scarsa che, prima di ieri, aveva preso gol a grappoli, eppure non è stato in grado di perforare la difesa tedesca, più per demeriti propri, che per bravura dei difensori dell’Union. Un team fantasma di sè stesso, non promette nulla di buono, molta superficialità, imprecisione sotto porta, e tanti errori in fase difensiva costituiscono difetti difficili da limare ma la speranza è sempre l’ultima a morire, volere è potere e chissà che non possa succedere che questi giocatori che, individualmente sono fortissimi, si ravvedano e tornino a formare quel collettivo che conoscevamo. L’imminente nuova sosta potrebbe essere un vantaggio affinché l’allenatore transalpino trovi il tempo per motivare al massimo la squadra ed incitarla a lottare per le posizioni che le competono. Osimhen, in tribuna, si sarà dannato l’anima e quanto avrebbe pagato per scendere in campo, mai come stavolta, la sua mancanza si sta sentendo, però il suo ritorno avverrà a breve, si prevede un suo impiego dalla prossima trasferta a Bergamo, con l’Atalanta in calendario il 25 novembre. Il nostro auspicio è quello che il nigeriano faccia da sprone ai compagni per invertire la tendenza.