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EDITORIALE – Il Napoli da trasferta fa sua la sfida regionale con la Salernitana, però c’è ancora molto da lavorare

Editoriale post Salernitana – Napoli. Gli azzurri, dopo il 2 a 2  casalingo col Milan, riassaporano la vittoria, sbancando lo stadio Arechi di Salerno, acuendo, così, la crisi già profonda dei granata di Pippo Inzaghi. Il  Napoli, a quanto pare, soffre non poco la pressione del Maradona, mentre, in trasferta, sfoggia un ruolino di marcia da scudetto. Ieri, ha conseguito il quarto successo fuori casa, in sei gare disputate, conquistando tre punti importanti che hanno fatto ritrovare alla squadra di Garcia la quarta posizione in classifica, complice il k o interno dell’Atalanta con la capolista Inter, mentre la Salernitana, ancora a secco di vittorie, si conferma all’ultimo posto. Quella vista a Salerno, non è ancora la squadra brillante e spettacolare di un tempo, per tornare ad esserlo, perchè i requisiti ci sono tutti, c’è molto da lavorare. La quadratura del cerchio, ahimè, è lontana, tuttavia contava vincere e si è vinto, cosa importantissima per il futuro dell’allenatore francese. Finalmente abbiamo rivisto il Lobotka che conoscevano, ovvero il dominatore del centrocampo di Spalletti. Viceversa sembra non aver ritrovato la forma il camerunense Anguissa, altro perno della formazione dello scudetto. Oltre allo slovacco, la palma del migliore in campo va nuovamente all’ex Sassuolo Raspadori che sta rimpiazzando alla grande Osimhen, nel ruolo di prima punta, dando ragione al mister che ha scelto lui e non Simeone. Il tanto bistrattato Rudi Garcia ha ottenuto un successo di personalità, indovinando la formazione e i cambi, dimostrando di non essere, poi quel brocco che molti addetti ai lavori avevano colpevolizzato. D’altronde, non è l’allenatore che va in campo, bensì i giocatori, i quali se sono a sette lunghezze dai nerazzurri avranno pure le loro responsabilità. L’inizio di stagione non è stato quello che i tifosi si aspettavano, non si è vista la cattiveria agonistica, la voglia di spaccare il mondo dell’anno scorso, il che ha procurato delle sconfitte al Maradona, frutto di prestazioni a doppia faccia. Nello scorso campionato, la compagine partenopea giocava divertendosi e facendo divertire tutti, anche quelli non di fede azzurra. Quest’anno, invece il bel gioco latita, badando molto di più al risultato. Appare evidente che il Napoli attuale sta ancora cercando il bandolo della matassa, intanto, però, sono stati gettati al vento punti preziosi: oggi si vedono più le  giocate individuali, che non il collettivo, il baricentro è molto più arretrato e il pressing sugli avversari è poco lucido, facendo sì che la manovra si sviluppi in modo poco spettacolare. Ma tant’è, occorre pazienza. la squadra è fortissima e annovera una rosa invidiabile, forse la sola Inter ha qualcosina di più. Il campionato è solo all’undicesima giornata e non è detto che questo Napoli lasci andare via, indisturbate le concorrenti dirette. Sono certo che ne vedremo delle belle. Nel frattempo, mercoledì torna la Champions League al Maradona, dove gli azzurri incontreranno il fanalino di coda Union Berlin; battendo di nuovo i tedeschi si spalancherebbero le porte degli ottavi della prestigiosa manifestazione continentale.

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