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EDITORIALE – Napoli ci sei o ci fai? Dove è finita quella squadra che ci ha entusiasmato fino a quattro mesi fa?

Editoriale post Genoa. Ci risiamo, ancora una volta il Napoli ha deluso le aspettative dei propri tifosi, pareggiando per il rotto della cuffia, 2 a 2,, solo nel finale di gara del Ferrairis, contro la matricola Genoa che sembrava il Real Madrid, al cospetto di una squadra svogliata, senza mordente e poco lucida, sia in difesa che a centrocampo, dove Anguissa si è dimostrato nuovamente il fantasma di sè stesso. Ci è mancato poco che si perdesse pure contro i rossoblù, capaci di mettere sotto gli azzurri con due reti sulle quali ci sono colpe di tutti. Ora mi pongo degli interrogativi: Napoli, ci sei o ci fai? Dove è finita quella squadra bellissima che solo fino a quattro mesi fa ci faceva divertire ed entusiasmare? Eppure i giocatori, tranne Kim sono gli stessi del campionato scorso, come è possibile che all’improvviso siano diventati l’ombra di quelli che erano? Non c’è più Spalletti, ma in campo, mica ci andava lui? Mah, non mi capacito e sono preoccupato sul futuro che se, non si inverte la rotta al più presto, non sarà certamente roseo. Molti mettono sul banco degli imputati il tecnico francese che sicuramente avrà pure sbagliato qualcosa, tuttavia, la verve, l’agonismo la voglia di vincere, le devono mettere i calciatori, che invece appaiono appagati dallo scudetto vinto. Mercoledì, ci sarà l’esordio stagionale a Braga, nella prima giornata del girone eliminatorio di Champions League ed i portoghesi non sono gli ultimi arrivati. Per partire col piede giusto in questa competizione bisognerebbe ritrovare l’antico ardore di quei ragazzi che hanno dominato l’anno passato in Italia ed in Europa. Riusciranno i nostri eroi di un tempo a trovare finalmente il bandolo della matassa? Ce lo auguriamo tutti. Naturalmente siamo solo agli inizi di questa stagione e davanti vi è tutto il tempo per riprendersi ma sarà molto difficile, quest’anno, contro rivali agguerrite come l’Inter, lottare per il titolo. Svegliarsi da questo inopinato torpore delle ultime due gare è il primo imput che il mister deve dare ai suoi uomini se si vogliono perseguire obiettivi di vertice. Nel Napoli di Marassi salverei solo Politano e Raspadori, gli autori dei due gol che hanno fruttato il pari, subentrando dalla panchina. I due attaccanti sono stati gli unici a non demordere mai e a cercare a tutti i costi la via della rete, per il resto prova opaca di Elmas, Mario Rui e Kvaratskhelia, quest’ultimo la brutta copia del bel giocatore che conoscevamo. Più che sufficiente, invece la prestazione di Cajuste, entrato subito in partito, quando Garcia lo ha chiamato in causa. Insomma la svolta della partita è arrivata dalla panchina. Sui sociali, la tifoseria azzurra se l’è  presa con Garcia, a loro dire, primo colpevole di questa situazione, per cui vorrebbero il suo esonero. Chi verrebbe, casomai al suo posto? Quale allenatore di livello sarebbe disponibile e chi si prenderebbe poi una simile responsabilità? Penso nessuno.

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