Rudi Garcia si presenta: devo conoscere i miei calciatori, poi giocheremo per vincere più trofei possibile
Il club azzurro alza il velo sul nuovo tecnico che prenderà il posto di Luciano Spalletti dopo la conquista dello scudetto
A Napoli inizia l’era Rudi Garcia, il club azzurro volta infatti pagina e presenta il nuovo tecnico ai tifosi e alla stampa.
Prima una notizia importante che rivela il presidente: «Con Osimhen abbiamo già parlato prima della festa scudetto. Siamo in linea di massimo d’accordo per un prolungamento di due anni del contratto». Poi, dopo chiarirà: “Almeno che non arrivi l’offerta irrinunciabile…”.
LA CONFERENZA DI GARCIA
Il primo regalo di De Laurentiis
“Il primo regalo del presidente è di essere qui. Io e il presidente abbiamo ambizione. Vorrei salutare i tifosi per la loro accoglienza e fare i complimenti al presidente e alla sua squadra, che tra poco sarà la mia, per quello che hanno fatto la stagione scorsa. Quando ho visto le bandiere in giro, mi sono reso conto che la città è orgogliosa della squadra. E il mio obiettivo è che questa cosa succeda anche in futuro rafforzando il legame con la mia squadra”
La base di partenza del lavoro
“Ci siamo trovati col presidente sulle ambizioni. Io quando inizio una competizione, qualsiasi sia, la gioco per vincerla. Ovviamente il presidente ha fissato l’obiettivo molto in alto adesso. Ci sono club che per vincere in Champions League ci hanno impiegato 15 anni avendo in panchina il miglior tecnico in circolazione. Io però sogno di vincere trofei. Sono qui per questo. Vincere lo scudetto dopo 33 anni è fantastico, ma penso che il Napoli ogni anno debba essere protagonista in campionato e giocare la Champions”
L’eredità di Spalletti: timori e lati positivi
“Io non ho paura di niente a parte dei problemi di salute. A me interessano la rosa e i giocatori. Questa vittoria deve dare tanta fiducia ai calciatori, ma quando inizieremo la nuova stagione ripartirà tutto da zero. Senza sforzi, sudore e il collettivo non si arriva a grandi traguardi. I giocatori devono anche dimenticare quello che hanno fatto. La fiducia deve servire loro per restare umili e avere grandi ambizioni. La cosa che mi è piaciuta della scorsa stagione è la squadra. Ho visto singoli di qualità, ma anche una squadra che giocava e difendeva insieme con una rosa lunga. Il presidente è ambizioso e mi darà una squadra di qualità per continuare a far divertire i tifosi. Le mie squadre attaccano, gestiscono la gara, cercano il possesso e vogliono segnare un gol in più dell’avversario. Devo conoscere bene i giocatori, poi partiremo a bomba con l’obiettivo di arrivare bene fino alla fine”
Ritorno in Serie A dopo sette anni
“Spero di essere un Garcia con più esperienza. Perché ne ho fatta tanto. E’ un vero piacere tornare in Italia e a Napoli. Non vedo l’ora di scoprire la città. Proverò a dare del mio meglio. So farlo e voglio farlo qui a Napoli”
Panchina bollente o stimolante?
“Chiunque si sieda sulla panchina della squadra che ha vinto lo scudetto sa che ha un compito difficile. Io non voglio rivoluzionare tutto. Vediamo se la rosa sarà simile a quella della cosa stagione. Ci metterò del mio. Col 4-3-3 ho fatto la doppietta al Lille e poi due secondi posti con la Roma con lo stesso modulo. Ma ho saputo utilizzare anche moduli diversi. Un allenatore deve sapersi adattare alla rosa. Il 4-3-3 è perfetto per questo Napoli, ma oggi le squadre devono saper cambiare faccia durante la partita o all’inizio della gara. I giocatori devono avere una cultura tattica importante anche per sorprendere l’avversario. Voglio giocatori intelligenti che sappiano vincere non solo con un piano”
Cosa non va toccato in questo Napoli
“I giocatori devono essere motivati come me. Così saremo una squadra tosta che lotta. Dobbiamo stare attenti sul piano psicologico. Quando si vince il rischio è di addormentarsi un po’. Ma il metterà la sveglia a tutti. Ci sono anche dei giocatori giovani che possono crescere. Lavorerò col gruppo e con lo staff per essere competitivi”
Anguissa in rosa
“L’ho fatto esordire io a Marsiglia e lo conosco bene. E’ un po’ il mio piccolo anche se è una montagna fisicamente. Sono molto contento di ritrovarlo. Ha fatto un grande salto di qualità da quando è partito da Marsiglia. E’ andato in Inghilterra, in Spagna e in Italia ha dimostrato di essere un uomo importante in campo e nello spogliatoio. Lui sa che sarò più esigente con lui perché lo conosco bene. Può ancora migliorare ed è un grande piacere ritrovarlo”.