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EDITORIALE DEL UNEDI’- Gli azzurri gettano al vento la vittoria a Bologna e falliscono il record di punti

Il Napoli del partente Luciano Spalletti, ieri a Bologna, nel 37esimo turno di campionato, ha buttato al vento la vittoria, facendosi rimontare lo 0- 2 iniziale firmato Victor Osimhen. Un pari che impedisce agli azzurri di ambire a superare il record di punti della storia del club, di 91 punti, realizzato da Maurizio Sarri nell’anno del famoso scudetto perso in albergo. Ovviamente è stato un peccato non averso saputo gestire il doppio vantaggio ma è anche plausibile un calo di tensione ed un rilassamento dopo il 2 a 0. De resto le motivazioni non potevano mai essere all’altezza di qualche tempo fa, avendo già conquistato lo scudetto.  Tantomeno, possiamo criticare questi ragazzi che hanno dominato in lungo ed il largo il torneo, fin dalle prime battute, distanziando le antagoniste più accreditate di tanti punti. In caso di successo sulla Sampdoria, domenica prossima, al Maradona, il Napoli  arriverà a 90 punti, un risultato di tutto rispetto che certamente resta tra i migliori della serie A,  in assoluto. Intanto, ieri sera, il presidente De Laurentiis, alla Tv di Stato, durante la trasmissione di Fazio, “Che Tempo fa”  ha ufficializzato l’addio del tecnico toscano che intende stare fermo un anno, per dedicarsi alla famiglia ed alla sua tenuta. Una perdita non di poco conto per la squadra che è destinata, nella prossima stagione, a confermarsi ed a lottare per la Champions, come affermato dallo stesso patron, in un’intervista. Qualcuno si interroga sul  perché l’allenatore di Certaldo si è tatuato il terzo scudetto del Napoli sul braccio, se poi aveva deciso di lasciare la panchina. Ebbene, il mister ha dato la risposta nel corso del post partita a Dazn. queste le sue parole:

“Il tatuaggio? Era un prurito. Sono felice di averlo tirato in superficie. È una cosa normale, Valentino, il tatuatore  è bravo nel suo mestiere. Probabilmente andrò a fare tutto il braccio perché ci sono anche altre cose. Il record mancato ?”Io non penso ai  record, alleno perchè voglio regalare delle  soddisfazione ai tifosi e dare un bel  gioco alla mia squadra. E’ questo il mio compito in questo straordinario sport. D’altronde il nostro vero record è stato quello di aver centrato il traguardo tricolore con ben cinque giornate di anticipo. “Mi rimarranno tantissime cose di questi due anni, all’ombra del Vesuvio.”

Sulla scelta del suo successore, ci sono ancora tanti dubbi, forse, De Laurentiis scoprirà le carte tra sei giorni, allo stadio di Fuorigrotta, durante la premiazione della Coppa tricolore e dei festeggiamenti che partiranno subito dopo la gara coi blucerchiati. Il nome che sembra piacere al presidente ed alla pizza è quello dello spagnolo ex Roma e Barcellona, nonché ex ct della nazionale iberica Luis Enrique. Ma se sarà lui,   lo scopriremo solo vivendo. 

 

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