AMARCORD: Udinese-Napoli, campo minato!
Trasferta tradizionalmente ostica pur se foriera di punti nelle ultime sei stagioni, diciamo pure un campo dove il Napoli ha più volte vinto tirandosi fuori da secche pericolose. Tutt’altro che pericolosa l’impasse di quest’anno che richiede la conquista di almeno un punto per assicurarsi lo scudetto n.3. L’anno scorso la sfida si è giocata a settembre e lo 0-4 finale ha fatto parte della partenza sparata del Napoli di Spalletti che ha inanellato otto vittorie nelle prime otto partite. Primo gol di Insigne, un pallonetto spinto in rete sulla linea da Osimhen al 25°, raddoppio di Rrahmani di testa dopo dieci minuti e, nella ripresa gran tiro di Koulibaly al 52° e poker di Lozano con una conclusione meno potente ma più elegante. Udinese, a parte qualche velleitario tiro a inizio gara, non pervenuta.
Due anni fa Udine fu la seconda di due trasferte consecutive vincenti inframmezzate dal rovinoso capitombolo interno con lo Spezia. Domenica 10 gennaio 2021, azzurri avanti con rigore di Insigne per fallo, rilevato dal VAR, su Lozano e pari di Lasagna lesto a sfruttare uno sciagurato disimpegno di Rrahmani. La gara sembra indirizzata sull’1-1, occasioni da ambo le parti, fino al 90° con il colpo di testa vincente di Timoue Bakayoko, centrocampista pupillo di Gattuso, nell’unico acuto della sua non certo memorabile esperienza partenopea.
Napoli tornato vincitore dal Friuli anche 2016, 2017 e 2018, nel 2019, il 7 dicembre, un punto a seguito del pareggio 1-1. Alla rete di Kevin Lasagna rimedia Zielinski, azzurri pericolosi nel finale con un colpo di testa ravvicinato di Llorente ed una conclusione di Younes.
Nell’ottobre 2018 un rotondo 3-0 firmato da Fabian Ruiz, alla sua prima rete in azzurro, da Mertens su rigore e da Rog con un tiro da fuori. Per i padroni di casa un paio di conclusioni di Lasagna e nulla più.
Nel 2017, 0-1, rigore di Jorginho, nel 2016 la doppietta di Insigne (1-2) ha rotto un tabù che resisteva dallo storico 0-5 del Settembre 2007. Non sempre sono stati rose e fiori. Letale la sconfitta del 3 aprile 2016, il 3-1 con l’espulsione di Higuaìn che mise di fatto una pietra tombale sulle residue velleità di scudetto. Friulani in gol con Fernendes (doppietta), 1-1 di Higuaìn (30a rete) e 3-1 di Théréau. Settembre 2014, altra sconfitta, pasticcio della difesa su una palla e Danilo nelle migliori condizioni per battere a rete: 1-0.
Il 7 febbraio 2010, prima caduta del Napoli di Mazzarri. Protagonista assoluto Totò Di Natale con una tripletta, per gli azzurri Maggio. Ancora 3-1, ancora Di Natale nel Novembre 2011; per lui doppietta più l’autorete di Hamsik che però mise a segno il gol della bandiera.
Finì 0-0 il 21 settembre 2008, ma fu gloria il 2 settembre 2007: Udinese abbattuta da cinque reti. In luce un semisconosciuto Lavezzi, ottimo pallone dell’1-0 servito a Zalayeta, raddoppio di Domizzi, il Pocho per il 3-0 cinque minuti prima del poker di Zalayeta, quindi manita dell’ex Pampa Sosa.
Il 12 maggio 1985 Zico e Maradona si strinsero la mano a centrocampo. Fu un 2-2, Napoli avanti con una punizione di Maradona, pari di Galparoli, vantaggio friulano di De Agostini e definitivo pari ancora del Pibe; sulla panca dell’Udinese c’era Vinicio. Zico segnò su rigore nel 4-1 dell’Udinese del 31 dicembre 1983, Maradona firmò una doppietta prima del definitivo 0-3 di De Napoli del 1° febbraio 1987. Carnevale già sapeva che sarebbe venuto a Napoli quando il 23 marzo 1986 regalò con due reti la vittoria all’Udinese complicando non poco la marcia verso un piazzamento UEFA.
Da segnalare l’incontro del 14 gennaio 1990, il 2-2 acciuffato per i capelli; Udinese sul 2-0 all’86° con Mattei, all’88° Maradona su rigore ed in pieno recupero Corradini per un pari che si rivelò decisivo per lo scudetto finale. Storia simile il 2-2 del 18 marzo 2012; anche qui friulani avanti 2-0, Pinzi e Di Natale, raggiunti a fine gara dal Matador Cavani a segno con una doppietta al 81° ed all’85°. Nessun vincitore anche il 24 febbraio 2013: Udinese-Napoli 0-0.
Antonio Gagliardi