EDITORIALE – Stagione straordinaria, ma occorre sistemare alcune cose per il futuro
Nelle ultime sei giornate di campionato, il Napoli è nono in classifica. Segno evidente che si è in calo di forma, del resto era impossibile pensare ad una squadra dominante sino alla fine. Quindi direi che in campionato ci sta questa flessione, anche considerando la storia di Spalletti che solitamente sul finale di stagione vede le proprie squadre sgonfiarsi sistematicamente.
Resta un rimpianto. Visto che, obiettivamente il campionato era già bello che deciso a gennaio, si poteva gestire una rosa ampia e qualitativa com’è quella del Napoli in maniera più massiccia per meglio calibrare la forma della squadra, soprattutto nelle due settimane che hanno poi preceduto la storica, irripetibile sfida di Champions contro il Milan. Fossimo stati eliminati dal City, dal Bayern o dal Real la delusione non sarebbe stata così cocente. Siamo usciti per mano di una compagine che è dietro di noi di ben 22 punti. Questa eliminazione purtroppo resterà per me una macchia indelebile su una stagione straordinaria. Immaginate ora, con un Napoli che non deve più pensare al campionato, come ci saremmo potuti concentrare ed allenare solo per la Champions.
Ho poi notato un’altra cosa che mi meraviglia come Spalletti non abbia ancora corretto. Da un bel po’ di gare su Kvaratskhelia si pratica un raddoppio sistematico che ne sta limitando efficacia e pericolosità in zona gol. Accentrare il georgiano, in alcune fasi del match, avrebbe una doppia utilità:
- maggiore fantasia sulla trequarti, dove puntualmente sta mancando la verticalizzazione e l’illuminazione (soprattutto perché Zielinski sta deludendo);
- e liberare il georgiano da marcature che stanno davvero diventando asfissianti quando opera spostato tutto a sinistra. Lo stesso calciatore per liberarsi dai raddoppi, si accentrava anche ieri. Tutti però abbiamo sentito il mister urlargli di tenersi largo.
Per concludere sui festeggiamenti dei salernitani che hanno goduto per aver rimandato la festa scudetto del Napoli, cito la buon’anima di mio nonno che recitava più o meno così: quando non si hanno più capelli, si trovano ridicoli quelli lunghi…