FIGC, l’ex proc. agg. Di Lello: “La sentenza del Collegio di Garanzia ha confermato tutto l’impianto accusatorio alla Juve, non è stato cancellato nulla. Verrà ridiscussa la penalizzazione e sarà comunque tale che impedirà alla Juve di andare in Champions. Altrimenti il campionato sarà falsato”
In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Marco Di Lello, ex procuratore aggiunto della FIGC.
“La sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI è un mero tecnicismo. Non solo conferma l’intero impianto accusatorio e conferma le sanzioni per i dirigenti della Juventus, richiede soltanto un ampliamento delle motivazioni dell’accusa. La Juve dovrà non andare in Champions, si ridiscuterà l’afflittività della sanzione per penalizzarla a tal punto da impedire ai bianconeri di qualificarsi alla prossima edizione della principale competizione europea.
Ripeto: la sentenza di ieri mette una pietra definitiva su tutto l’impianto accusatorio, accertando i fatti e la slealtà della Juve dal punto di vista della Giustizia Sportiva. Entro il mese di maggio dovrà ridiscutere solo quanti punti dovranno essere sottratti alla Juventus per non rendere possibile la qualificazione in Champions. Vorrei che sia chiaro questo: la sentenza o la punizione non è stata cancellata, semplicemente si ridiscuterà l’afflittività della sanzione. Poi qualche sconto potrà arrivare per Nedved e qualche altro dirigente, ma staremo a vedere.
I tempi della Giustizia Sportiva sono molto più veloci di quella ordinaria. Ci sono vari procedimenti a carico della Juventus, andranno in conclusione entro la fine di maggio. Quindi per la fine del campionato arriveranno sentenze definitive dal punto di vista della Federcalcio.
Campionato falsato? Se alla Juventus verrà ribadita una sentenza che andrà a sottrarre punti e ad impedirle di andare in Champions League, no. Allora nessuno dovrebbe avere alibi. Le milanesi hanno problemi sul campo, una delle due resterà fuori così come resterà fuori la Juventus. Non è mai positivo quando la Giustizia Sportiva deve influire su un campionato, ma la situazione era tale che sarebbe stato impossibile non intervenire”.