De Giovanni e Giudice a Radio Napoli Centrale
Umberto Chiariello: “Maledetta tracotanza che fa da fil rouge da Moggi in poi: non può essere questa la guida del calcio italiano”.
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “Avrei poco da aggiungere a quanto detto negli ultimi giorni e settimane. La motivazione della Corte d’Appello della FIGC ha detto esattamente ciò che avevo predetto, non per farmi forte, ma perché era logico a chi un minimo di avere la fortuna di conoscere esperti di diritto sportivo. A me la vicenda era ben chiara, il principio del bis in idem si applica, purtroppo, alle altre società perché non ci sono stati fatti nuovi. In questo caso, trattandosi di sentenza di revocazione, bisognava avere fatti nuovi. La Corte d’Appello dice che c’è una valanga di fatti nuovi che portano in un’unica direzione: scordatevi la parola plusvalenza perché andate fuori strada, qui si va oltre un disegno criminoso, civilistico e sportivo perché sono stati falsificati i bilanci al fine dell’alterazione della competizione, punto. L’art.4 del Codice della giustizia sportiva e il 31, comma 1 e comma 3. Non sia mai a Dio incappi nel comma 2, che prevede retrocessione e revoca degli scudetti. Alla Juventus hanno un’unica possibilità: trovare delle contraddizioni o vuoti di motivazione è pressoché impossibile, andare a sconfessare la natura confessoria delle intercettazioni è impossibile. Siamo alla miseria dell’umanità, il foglio trovato da Gabbasio con le X al posto dei calciatori perché bisognava fare un’operazione da 100 milioni, le fatture corrette a penna, questa sentenza se non trovate un motivo formale non la smontate. Avete voglia di fare il diavolo a quattro, disdire DAZN, usare i giornali come trombe di Eustachio, non ci riuscirete. Troverete un appiglio formale? Ce ne sono altri di processi che non possono essere elusi. In questi anni, l’avete fatta sporca. Che la nuova Juventus si deve difendere è normale, faccia pulizia e riazzeri tutto con umiltà, recuperando il senso della collettività. Quello che è stato il fil rouge da Moggi in poi è questa maledetta tracotanza che non può essere la guida del calcio italiano. Ritornino dell’alveo, si cospargano il capo di cenere e prendano un atteggiamento umile e come un salmone, la Juventus risalga il fiume”.
Maurizio De Giovanni: “Partita con la Roma cruciale per lo scudetto. I tifosi juventini sono alimentati dalla stampa”.
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore: “Motivazioni sentenza? Sono perplesso. Come tifoso del Napoli sono molto arrabbiato perché proprio quest’anno che abbiamo 15 punti di vantaggio, senza contare la penalizzazione, si fornisce alla Juventus ed ai suoi tifosi un argomento per poter dire che è un campionato in cui sarebbe potuta andare diversamente. Da innamorato del calcio, mi chiedo come sia possibile che tra l’intera platea della tifoseria juventina non ci sia uno che se la prenda con la dirigenza. Questi sono alimentati da una certa stampa, che ha dell’incredibile e non capisco come la categoria dei giornalisti possa sopportare tale aberrazione della realtà, quindi l’opinione pubblica dice: “Perché solo noi?”, “E Osimhen?”. Qui c’è un sistema provato, ci sono documenti, intercettazioni. Ringrazio Dio che la sentenza è arrivata dopo il 5-1, se fosse arrivata prima avrebbero avuto l’alibi di aver mollato. C’è un altro fattore da considerare: il calcio italiano è terrorizzato dalla dismissione dei tifosi della Juventus. Con Inter e Milan sommano, almeno, il 70% dell’utenza. Credo che questo faccia guardare ai guadagni della Serie A, spero non accada, ma temo si stia configurando questo. Economicamente non conviene a nessuno. Spalletti “bulimico”? Lo sono soprattutto i giocatori, ad un certo punto, al 92’ ho visto ben 5 giocatori su un unico pallone, assolutamente determinati a non mollarlo. Sono affamati e sono ammirato per il lavoro fatto con loro. Scudetto? Avevo dato molto peso alla partita contro la Roma per un colpo psicologico alle avversarie in lotta per lo scudetto. Per me è stata cruciale, bisognerà tenere la guardia alta ed evitare di scivolare sulle bucce di banana. Tuttosport? C’è un giornalista che sembrerebbe essere coinvolto nelle intercettazioni, se così dovesse essere è molto grave e dovrebbe essere soggetto di un’analisi dell’ordine dei giornalisti. Incitare tutti a disdire DAZN e SKY è curioso, mi chiedo perché. Cosa dovrebbe significare? Forse per far rilevare quanto conti economicamente e per chiedere rispetto sulla base del conto? Sarebbe ancora più grave”.
Alessandro F. Giudice: “Se sei una squadra quotata in borsa non puoi fare come ti pare. Sull’alterazione dei bilanci non c’è discussione”.
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Alessandro F. Giudice, analista finanziario Corriere dello Sport: “Per me, il dato di fatto certo è che i bilanci della Juventus fossero alterati in maniera sistematica, consapevole, con un accordo pervasivo come lo definisce la sentenza, che coinvolge vari livelli del club. Che ci sia stata questa alterazione è documentata, palese, non c’è neanche bisogno di intercettazioni: è stato sistematicamente disapplicato un principio contabile, anzi due, per anni al fine di produrre ricavi che non dovevano essere prodotti ed hanno alterato il risultato economico. Ciò che costituisce alterazione di bilancio per la Juventus, non lo costituisce per altre società che non sono quotate in borsa. Non c’è discussione sull’alterazione di bilanci, se costituisce reato lo si stabilirà, perché non tutte comportano un reato, solo in particolari condizioni che andranno dimostrate nel processo penale. Per inciso, tra le carte presentate per la sentenza, ce ne sono alcune molto forti che rappresentano dolo, una tra tutti quella fattura modificata a penna. Il giudizio sportivo è un’altra cosa. Su un punto, la sentenza non è andata in profondità, cioè spiegare in che modo quest’alterazione dei bilanci ha rappresentato un illecito sul campo. Se può essere motivo di ricorso? Non sono un esperto di diritto sportivo, né avvocato, ma mi dicono di no. Devo aggiungere che mi ha stupito, non poco, leggere la memoria difensiva della Juventus che si era dispera in mille rivoli contestando a 360°, ma molte di queste contestazioni erano molto deboli. Questo che sarebbe stato il punto d’attacco più efficace, non è stato fatto. Tutto parte da una e-mail interna, nella stagione 2019/20 interrotta per il Covid, in cui ci si accorge che la perdita dell’anno sta viaggiando verso livelli molto pericolosi. Parte, quindi, un’iniziativa da parte di Agnelli tramite e-mail, in cui si dice che non è possibile chiudere con quella perdita e che bisogna recuperare col mercato, pertanto si attiva la macchina di plusvalenze. Quell’anno, infatti, la società chiude i bilanci a -90 milioni e un record di plusvalenze. Quando sei una società familiare, privata, nel rispetto della legge hai dei margini di manovra. Se sei una società quotata in borsa, non puoi avere questa libertà di manovra di fare come ti pare”.