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AMARCORD: NAPOLI-JUVENTUS, la sfida delle le sfide!

Sfida sempre carica di fascino in qualsiasi modo ci arrivino le due contendenti; il Napoli è chiamato alla prova contro l’univa big del campionato non ancora affrontata, la Juve per dare continuità ad un filotto di vittorie lungo otto gare. Incontro per la prima volta giocato in assenza di Insigne, Mertens, Koulibaly da una parte e Chiellini e Dybala dall’altra. Ma è stato un altro transfugo ad aprire le marcature nell’ultimo incontro (2-1) al Maradona del 11 settembre 2021: Morata che al 10° porta avanti i bianconeri che poi si vedono raggiunti e superati rispettivamente da Politano al 57° e Koulibaly all’85°. Vittoria sofferta come quella di San Valentino 2021 quando un rigore di Insigne piegò (1-0) una Juve che trascorse gran parte della gara nella metà campo azzurra.

Nel 2020 la Juve si presentò a Napoli in un momento molto delicato della stagione; ancora presenti le scorie post ammutinamento con gli azzurri reduci dal rovinoso 0-2 interno contro la Fiorentina. Un severo esame di coscienza dettato anche dall’immagine divenuta virale del giovane tifoso in lacrime spinse gli uomini da poco sotto la guida tecnica di Gattuso a tirare fuori l’orgoglio e vincere 2-1. I bianconeri allenati dal nuovo core ‘ngrato Sarri ci misero del loro probabilmente convinti di affrontare un Napoli in ambasce. Zielinski e Insigne nella ripresa per una delle ultime gioie del pubblico napoletano prima del lockdown. Nella ripresa la Juve si era vista annullare un gol di Ronaldo a conclusione di un’azione viziata da un fuorigioco di Higuaìn ed il Napoli, sull’1-0, aveva reclamato per un tocco di mano in area di Quadrado. Nei minuti di recupero CR7 accorcia le distanze e la partita si chiude con una rovesciata del Pipita terminata tra le braccia di Meret.

Il primo ritorno di Sarri a Fuorigrotta coincise con il 74° della Juventus e dopo una sfida l’allenatore originario di Bagnoli si disse basito nel vedere il Napoli in maglia nera e la Juve in maglia gialla. Era il 3 dicembre 2017, la prima delle ultime due vittorie della Signora, gara decisa al 13° da Higuaìn, servito da Dybala, con palla a fil di palo anticipando Koulibaly e l’uscita Reina. Il Pipita esulta e a centrocampo si mette la mano sulla fronte come proteggersi gli occhi per cercare in tribuna De Laurentiis. Reazione del Napoli rabbiosa ma poco lucida con tiri dalla distanza di Hamsik e Hysaj e paratona di Buffon su colpo di testa di Insigne. Ospiti pericolosi con Benatia ed una fuga di Dybala. Nella ripresa ancora tiri da lontano di Callejòn e Insigne ma il miracolo fu di Reina su tiro ravvicinato di Matuidi.  Nel 2016 ci fu, nell’arco di una manciata di giorni, il doppio match campionato / Coppa Italia reso più piccante anche per il primo ritorno di Higuaìn, accolto, come prevedibile, non certo con rose e fiori. In campionato finì 1-1: Khedira, Hamsik. In Coppa fu 3-2, doppietta del Pipita, Hamsik, Mertens e Insigne, con gli azzurri eliminati per il 3-1 subìto a Torino. Il 27 settembre 2015 il Napoli si rifece della sconfitta subìta un anno prima: 2-1 Insigne, Higuaìn, Lemina. L’11 gennaio dello stesso anno in uno stadio che omaggiava Pino Daniele da poco scomparso, i bianconeri passarono 3-1 con le reti di Pogba, Caceres e Vidal, per gli azzurri segnò Britos. Il 1° marzo 2013, 1-1, Chiellini e Inler, il 30 marzo 2014, 2-0: Callejon e Mertens. L’incontro del 6 novembre 2011 fu rinviato a causa del maltempo che aveva reso inagibile lo stadio. Si giocò il 29 e finì 3-3 con i gol di Hamsik, Pandev, Matri, ancora Pandev, prima del 3-2 di Estigarribia e del definitivo 3-3 di Pepe.

Grazie ad una punizione di Maradona, il 3 novembre 1985, il Napoli sconfisse la Juve dopo dodici anni (14 ottobre 1973, 2-0, doppietta di Cané) e fu come vincere lo scudetto.  Quella vittoria ruppe un tabù e l’anno successivo arrivò un altro successo: Napoli-Juventus 2-1, Renica, Serena, Romano. Un’altra vittoria nel dicembre 1987, 2-1, De Napoli, Cabrini, Maradona su rigore prima dell’inatteso tonfo per 2-4 giunto il 1°aprile 1989: De Napoli, pareggio bianconero con Napoli, Buso, Careca, di nuovo Buso e Magrin a spianare la strada al successo juventino.

Nel 1990, anno del secondo scudetto, il Napoli colse una netta vittoria: 3-1 con gara già chiusa dopo mezz’ora: Maradona, 13° e 28°, accorciò le distanze De Agostini prima del gol di Francini. Una rete a testa nel 1991, quella azzurra fu marcata da Andrea Silenzi.

Con la fine dell’era Maradona arrivarono i tempi grami e negli anni ’90 contro i bianconeri furono raccolti quattro pareggi e quattro sconfitte.

Il 1° ottobre 2000 il neo promosso Napoli ospitò la Juventus per la prima di campionato. L’Undici di Zeman chiuse sull’1-0 45 minuti giocati con straordinaria intensità. Alla fine però prevalse il maggior tasso tecnico dei bianconeri e Kovacevic e Del Piero vanificarono il vantaggio di Stellone.

Poi la B dove pure Napoli-Juventus si incontrarono il 4 novembre 2006 finendo 1-1, reti di Del Piero e Bogliacino. Una nuova affermazione del Napoli arriverà con il 3-1 del 28 ottobre 2007. Quindi alte due vittore in rimonta: ottobre 2008 2-1, Amauri, Hamsik e Lavezzi, e 3-1, Chiellini, Hamsik, Quagliarella, Lavezzi, nel marzo 2010. Tutto ciò prima di Cavani che la sera del 9 gennaio 2011 scolorì la Zebra con la sua tripletta (3-0). Chiudiamo con l’ultima sfida, quella del 3 marzo 2019; Il Napoli di Ancelotti è già troppo staccato in chiave scudetto tuttavia un successo non sarebbe certo da disprezzare. Vincono i bianconeri 2-1 con le reti di Pjanic su punizione al 28° e Emre Can sugli sviluppi di un corner al 39°. Indispensabili alcuni spunti di cronaca: il vantaggio bianconero nasce da uno sciagurato disimpegno di Malcuit su cui si avventa CR7 che, involatosi verso l’area, è affrontato da Meret. Il portoghese cade anche se non sembra esserci contatto con la susseguente punizione trasformata dallo specialista Pjanic. Immediata reazione azzurra con un palo di Zielinski prima del raddoppio di Can. Nella ripresa espulsione di Pjanic per il secondo giallo rimediato dopo un fallo di mano e qualche minuto dopo il Napoli dimezza lo svantaggio con Callejon. Fallo di mano in area juventina, gli azzurri possono pareggiare con rigore assegnato dopo un consulto VAR ma Insigne tira sul palo; un piccolo anticipo della collezione di legni finora in questa stagione.

Antonio Gagliardi

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