EDITORIALE – A Bergamo va in scena la nona sinfonia degli azzurri
Editoriale post Atalanta. Sul pennone del massimo campionato italiano, sventola, forte, la bandiera azzurra del Napoli, che, ieri, in quel di Bergamo, contro l’Atalanta, seconda della classe, ha intonato la nona sinfonia, battendo gli orobici per 2 a 1, in rimonta. Un altro segnale di chi è il più forte in Italia, quest’anno. Gli uomini di Spalletti hanno ostentato per l’ennesima volta sicurezza, intraprendenza e fame di successi, pur non potendo contare sulla fantasia e sul mostruoso talento di Kvaratskhelia, assente per una lombalgia e ben rimpiazzato dal tanto bistrattato Elmas, autore della rete della vittoria. Un Napoli marziano, visti i numeri di questa straordinaria prima parte del torneo che, come dicono in Argentina, di apertura. In tredici gare disputate ha raccolto 11 successi, di cui nove di fila e due pareggi, 32 reti segnate e 10 subite, quattro vittorie su quattro scontri diretti, tutte in trasferta ed unica compagine senza sconfitte. Se questi risultati non sono da extraterrestri, poco ci manca. Osimhen, una furia, è andato nuovamente a segno, sesta rete consecutiva da quando è rientrato; il nigeriano si sta dimostrando un’autentica bocca di fuoco che mira al titolo di capocannoniere della stagione. Se qualcuno ha pensato che la squadra di Spalletti risentisse della fatica di Champions, si è sbagliato di grosso. Ovviamente nella seconda frazione di gioco, il Napoli ha sofferto un poco per tenere a bada le avanzate dei padroni di casa che premevano sull’acceleratore alla ricerca del pari, ma grazie ad una prova superlativa del portiere Meret, il risultato, dopo il vantaggio del macedone, non è più mutato. Anzi il Napoli con Simeone, subentrato al nigeriano, poteva chiudere anzitempo il match solo se l’argentino fosse stato più preciso in mezzo all’area di rigore atalantina. Del resto i bergamaschi hanno realizzato la rete iniziale solo su rigore per fallo di mano di Osimhen, un‘ingenuità peregrina che poteva anche essere evitata, ma tant’è: dopo lo svantaggio il Napoli ha reagito alla grande ed ha portato a casa l’ennesimo importante exploit esterno, dopo quelli contro Roma, Lazio e Milan, che oggi è secondo a sei punti di distacco, grazie ai tre punti conquistati, a San Siro, sul filo di lana, per una prodezza di Giraud, contro lo Spezia, che era riuscito a pareggiare il gol di Teo Hernandez. Dunque Napoli in fuga per la vittoria finale? E’ presto per dirlo, sta di fatto che la piazza napoletana sta vivendo momenti fantastici, senza tuttavia esaltarsi eccessivamente ma in cuor suo sogna il terzo triangolino tricolore con immensa fiducia. Un elogio finale a mister Spalletti che ha indovinato tutte le mosse pure in questa occasione, è lui il vero leader di un gruppo compatto composto da titolari e vice titolari. Nel post partita il tecnico toscano, contentissimo della partita dei suoi ragazzi, ha affermato: “La mia squadra è abituata a giocare gare di questo genere, contro i cori avversi e contro ogni difficoltà con straordinaria tranquillità, imponendo il proprio gioco”.