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Gli interventi di Nicola Legrottaglie, Giovanni Galli e Mauro Meluso a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Legrottaglie, ex calciatore, tra le tante, di Juve e Milan. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Cosa pensi delle Juve dopo la sconfitta con il Benfica? “La squadra non sta vivendo un momento particolarmente felice, nonostante l’impegno e la volontà di lasciare il segno. Sperava di ottenere risultati diversi, in seguito alla campagna acquisti di questa estate. Bisogna, tuttavia, capire la natura di queste difficoltà”. C’è un’assenza di gioco? “La Juve ha un gioco, anche se non è come tutti vorremmo vederlo. Ogni squadra ha un’idea calcistica ed una propria strategia, ma tutto dipende da diversi fattori come le caratteristiche dei calciatori o i metodi di allenamento utilizzati. Bisogna comunque dare tempo ad Allegri”. Giudizio sull’avvio di stagione di Kim? Si è ambientato bene in Serie A? “Questo calciatore ha avuto insegnamenti tattici e tecnici di un certo livello, i quali gli hanno consentito di ambientarsi bene all’interno della realtà italiana. Kim ha fatto la scelta giusta, considerando le sue qualità e le caratteristiche del Napoli. Si è rivelato un acquisto azzeccato”. Il livello della Serie A è calato? “Considerando anche gli altri campionati, c’è stata un’involuzione. Alcuni calciatori sono tornati in Italia, dopo alcune esperienze all’estero. È una scelta che deve far riflettere, perché bisogna crescere e stare al passo delle altre squadre europee a livelli molto elevati. Abbiamo tanto talento, ma quest’ultimo va educato e la tecnologia deve essere rinnovata. Inoltre, è necessaria un’evoluzione anche da parte dei calciatori dal punto di vista mentale”. Dybala sta facendo la differenza alla Roma… “È un fenomeno per le sue caratteristiche tecniche. Naturalmente deve essere inserito nel contesto adeguato. Sta a Mourinho trovare l’ambito giusto per l’argentino. Vedo comunque una Roma ancora alle battute iniziali, in fase di studio, la squadra ha bisogno di giocare con un centrocampista in più”. Una piazza come Bari può ripercorre le stesse orme del Napoli? “Assolutamente sì, me lo auguro. È una piazza che merita un palcoscenico differente da quello odierno. Può anche superare il livello degli azzurri per la passione dei tifosi e il loro senso di appartenenza. Il problema subentrerà con De Laurentiis quando il club raggiungerà la Serie A. Questa squadra merita un’unica proprietà”. Difficoltà nei rapporti dopo la conversione? “La felicità dipende esclusivamente dalla propria persona e dalla gestione di ciò che si ha dentro. L’aspetto principale del cristianesimo è rispettare il pensiero altrui, quindi non mi sono mai sentito in difficoltà. Non mi crea problemi sapere che gli altri non la pensino allo stesso modo”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Galli, ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Milan e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Ricordi delle notti magiche del Milan in Champions? “Allora era la ‘Coppa dei Campioni’. C’erano tante eccellenze, squadre che avevano vinto i rispettivi campionati. I diritti televisivi e gli interessi hanno poi cambiato questa competizione. La gara con la Stella Rossa fu un rilevante spartiacque, anche perché la storia avrebbe avuto un finale differente se non avessimo vinto ai calci di rigore. Quella nebbia forse fu un colpo di fortuna, fummo entusiasti di passare il turno, nonostante i tanti infortuni”. L’anno prossimo il format della Champions cambierà: sarà ugualmente uno spettacolo interessante? “Sono gli interessi che vengono meno. Bisognerebbe fare un passo indietro e tornare al passato. Neppure la Superlega sarebbe corretta. Invece, sarebbe opportuno tornare al vecchio format ed aggiungere soltanto un numero selezionato di squadre. Bisognerebbe alzare il livello verso l’alto. Allargare la cifra delle partecipanti non sarebbe gratificante e corretto”. Pensieri su Milan-Napoli? “Sarà una bellissima partita. Complimenti alle due società, le quali hanno investito nei giovani nel corso degli anni e sono state ripagate. A Napoli erano terminati due cicli, era giusto rifondare. Sono stati ingaggiati dei calciatori che hanno voglia di emergere. Anche al Milan sono arrivati giocatori di talento. È stato abbassato il tetto ingaggi di entrambi i club, ma sono rimasti gualmente protagonisti”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il direttore sportivo Mauro Meluso. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Il modello Ajax è un esempio per i club europei… “Nella dimensione olandese si sposa bene con quella realtà. Lì non c’è la pressione, soprattutto dal punto di vista mediatico, presente in Italia. Il club ha investito non soltanto nei giovani, ma anche nelle strutture, fondamentale per la propria crescita. Formano calciatori per poi fare business, un procedimento simile ad una catena di montaggio. È questo il segreto dei lancieri”. Pensieri su Midtjylland-Lazio? “Non mi aspettavo un risultato così roboante, ma mi sapevo che si sarebbe trattata di una gara complessa. La squadra ha alcuni calciatori interessati. Apprezzo tanto il calcio danese, ci sono allenatori promettenti in quel campionato. Il Midtjylland ha messo in difficoltà Sarri dal punto di vista tattico”. Giudizio su Kiwior dello Spezia? “Mi auguro che calciatori forti come Jakub restino in Serie A per dare lustro al campionato. Ha trovato una collocazione particolare, è stato schierato da Thiago Motta a centrocampo. Ma il suo ruolo naturale, tuttavia, è il difensore centrale. Anche Agudelo è un giocatore dalle grandi qualità, si è distinto nella gara con il Napoli. Credo che abbia svolto un ottimo percorso, può migliorare ancora, ma è quasi pronto per una squadra di media-alta classifica. Kiwior e Agudelo possiedono comunque caratteristiche uniche e rare, difficili da trovare in altri giocatori. Nei prossimi mesi saranno monitorati da top club”. Verde è pronto per una grande squadra? E Mazzocchi può essere convocato da Mancini in Nazionale? “Per Mazzocchi me lo auguro. L’ho cercato allo Spezia, poi i problemi societari ci hanno fermato. È pronto per un club di primo livello. Si tratta di un calciatore di qualità, ma anche di intuizione: fisico e testa. È cresciuto tanto nel corso degli ultimi anni. La Nazionale, inoltre, ha bisogno di nuovi innesti per fare finalmente un cambio generazionale. Per quanto concerne Daniele, ha preso coscienza delle proprie qualità, è maturato tantissimo. Credo che sia pronto per una squadra di vertice, ha qualità fantastiche, quasi alla Salah. Ho avuto il coraggio di portarlo in Serie A in seguito alla sua esperienza in Grecia all’Aek Atene. Aveva grande voglia di tornare in Italia e mettersi in mostra. Per me, è una grande soddisfazione, ed è prontissimo per il salto in un club di primo livello”.

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