Editoriale del lunedì. Solo 0 a 0 del Napoli, al Franchi contro la Fiorentina per il primo vero esame di questa stagione. Ebbene gli azzurri non l’hanno superato questo esame e sono stati rimandati alla prossima giornata. Nonostante la prova opaca, gli uomini di Spalletti, magari, immeritatamente, avrebbero potuto far loro la gara se solo Lozano non avesse gettato al vento la più grossa occasione gol della partita, mandando fuori di testa un pallone facile facile da buttare dentro ma così non è stato. Pazienza, non eravamo prima una corazzata che tremare il mondo fa e non siamo diventati dei brocchi, oggi ,dopo il risultato nullo di Firenze. Stavolta Kvaratskhelia ha deluso le aspettative di tutti fornendo una prestazione opaca ed inguardabile, ma ci sta, il georgiano non è una macchina essendo umano e una giornata no può anche capitare. In realtà quasi tutti non sono stati all’altezza dei loro giorni migliori, soltanto Anguissa merita un volto oltre la sufficienza. Tuttavia non è il caso di fare drammi, la Fiorentina rappresentava un ostacolo difficile e questo lo sapevamo, ma quello che ci ha deluso di più è stata la mancanza di quella verve agonistica, di quello spirito di successo messi in luce contro Verona e Monza, quasi come se si volessero accontentare del pari. La squadra di casa, malgrado non abbia impensierito seriamente il portiere Meret, è apparsa più pimpante, specialmente nella prima frazione di gioco. Per gli azzurri un successo contro la Viola non soltanto avrebbe dato il comando in beta solitudine della classifica, con due punti di vantaggio sulle contendenti al vertice ma avrebbe messo paura a tutte le squadre in lotta per il tricolore 2023. Adesso capita a pennello il match di mercoledì sera al Maradona, con il Lecce; l’obiettivo è mettersi alle spalle questo pareggio e tornare alla vittoria e alle belle giocate viste nelle prime due gare della stagione. Il debutto ufficiale di Raspadori, benchè per una manciata di minuti, è da considerarsi positivo, l’ex Sassuolo è entrato bene nel match ed è stato anche artefice di un bel tiro sventato con bravura da Gollini che ha deviato la sua conclusione in corner. Dal canto suo Spalletti, un po’ rammaricato per la ghiotta occasione sprecata dal messicano, dopo aver rimarcato che c’è ancora tanto da fare, ha voluto sottolineare i cori offensivi al suo indirizzo provenienti dagli spalti. Un’altra vergogna di pseudo tifosi che vanno allo stadio solo per mettere in evidenza il loro razzismo contro il Napoli, e chi lo rappresenta. Infatti per tutti i novanti minuti, la curva dei fiorentini ha rivolto epiteti volgari nei confronti del tecnico, peraltro toscano, in presenza anche di bambini. Purtroppo contro questa gente nessuno prende mai provvedimenti seri. Ormai ci siamo abituati a questi cori ignominiosi che si odono non solamente nel capoluogo toscano ma in tutta Italia. Tornando, tuttavia, a parlare di calcio, ricordiamo che per gli azzurri, ieri sera, c’è stato solo il primo atto di un tour de force di partite che si giocheranno ogni tre giorni. In sequenza, infatti, il Napoli affronterà dopodomani i salentini a Fuorigrotta, quindi sabato 3 settembre andrà a far visita alla Lazio, e poi mercoledì 7, il debutto stagionale in Champions, al Maradona con il Liverpool. Dopodiché, sabato 10 settembre, per la sesta giornata di serie a, scenderà a Napoli lo Spezia, quindi tre giorni dopo, il 13, i partenopei dovranno disputare la seconda giornata del girone Champions, contro gli scozzesi del Glascow Rangers e la domenica successiva trasferta a San Siro per il big match di campionato con i rossoneri campioni d’Italia. Finita qui? Neanche per sogno, il 4 ottobre ci sarà la gara del terzo turno di Coppa con gli olandesi dell‘Ajax. Una maratona calcistica che obbligherà l’allenatore ad un continuo ricambio per gestire al meglio le forze di tutti.
EDITORIALE – Napoli, a Firenze un passo indietro con il georgiano in ombra
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