Gli interventi di Christian Obodo e Beppe Ursino a “1 Football Club”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Christian Obodo, dirigente in MLS ed ex calciatore nigeriano, fra le tante, di Udinese e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Osimhen è maturato negli ultimi due anni al Napoli: come giudichi la sua crescita? Quanto è valsa la mano di Spalletti? “Questa è una domanda interessante. Ero a conoscenza del potenziale di Osimhen già prima che approdasse al Napoli. Credo che questa sia la piazza ideale per un calciatore come Victor, oltre all’adeguatezza dell’allenatore. L’operato di Spalletti è stato rilevante ed ha consentito al nigeriano di crescere tanto sia al Napoli sia con la nazionale. Non avevo dubbi circa l’impatto che l’ex Lilla avrebbe avuto al Napoli”. La scarsa fiducia nei potenziali talenti è uno dei motivi di mancata crescita del movimento calcistico italiano: Mancini ci sta provando con la Nazionale, ma forse manca il coraggio di lanciare i giovani come fece Cosmi con te a Perugia? “Ai miei tempi lo scenario era differente, poiché c’erano tanti giovani i quali possedevano un genere di personalità diverso. Erano più propensi a dimostrare il loro talento. Mancini è un tecnico di livello e sta tentando di lanciare tanti giovani; mi auguro che riesca a trovare i calciatori adeguati per la sua squadra ideale”. Sei un vice allenatore in America attualmente: cosa pensi del duplice approdo di Chiellini e Insigne in MLS? Quanto mancherà Lorenzo al Napoli e al calcio italiano? “Credo che il campionato italiano risentirà dell’addio di questi due calciatori, in particolare di Chiellini, il quale è stato per molti anni il capitano della Juventus. Il discorso, però, vale anche per Insigne: è stato il simbolo di una città per anni, ha fatto la differenza al Napoli. Il calcio in America presenta delle differenze, il campionato statunitense è inferiore rispetto alla Serie A. I due calciatori, tuttavia, avranno la possibilità di esprimere il loro gioco in tranquillità, senza nessuna pressione”. Da quando è arrivato al Napoli, Fabian Ruiz ha cambiato il suo ruolo naturale, spostandosi davanti alla difesa: credi che sia la posizione adeguata allo spagnolo o sia più idoneo farlo avanzare? “Se un calciatore come Fabian Ruiz può ricoprire più ruoli di centrocampo, significa che possiede un enorme potenziale. Lo spagnolo, infatti, è un giocatore molto tecnico, abile nel gestire la palla. L’aspetto rilevante per Fabian è che percepisca di saper occupare quella determinata posizione in campo, non soltanto per la squadra e per le richieste del tecnico, ma anche per le sue stesse qualità”.
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Beppe Ursino, ex direttore sportivo del Crotone. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Bernardeschi è accostato al Napoli: cosa pensi di questo calciatore? “È un calciatore da recuperare, può e deve dare molto di più di ciò che ha dimostrato alla Juve. Bisognerà scoprire poi in quale squadra approderà e in quale sistema di gioco sarà inserito. È un esterno alto, abile quando si accentra e calcia in porta con il mancino. Fisicamente si è trasformato, resta un calciatore importante. Quest’anno sarà un anno fondamentale per la dimostrazione del suo potenziale”. Sotto la guida di Allegri, Federico ha perso la propria identità tattica? “Allegri è un grande tecnico e lo ha collocato in più di un’occasione dove aveva bisogno anche per la duttilità del calciatore. È un esterno alto, ma può fare anche la mezzala in un centrocampo a tre, come dichiarò Sarri qualche anno fa”. Nell’ambito dello scouting si considerano spesso le statistiche: quanto è importante, invece, osservare il calciatore e non soffermarsi sui dati? Quanto è rilevante l’impatto umano? “Per me il calciatore deve essere scrutato in presenza. I dati sono spesso illusori, alcuni calciatori visti dal vivo sono in grado di dimostrare il loro potenziale, come si è verificato anche a Crotone. La visione diretta del giocatore è determinante, perché non si può offrire il proprio valore reale attraverso le statistiche. Con Budimir, attaccante della Croazia, fu applicata la stessa procedura, nel periodo nel quale fu ingaggiato dal Crotone. Anche Bernardeschi e Florenzi”. Perché risulta così complesso per alcuni calciatori riuscire ad esprimersi in determinate piazze? “Ho seguito molto il Milan quest’anno per Messias ed ha avuto un approccio un po’ timido. Ma in realtà questo calciatore non è così, l’anno prossimo farà sicuramente meglio con i rossoneri. Questa è la testimonianza di quanto siano rilevanti il carattere e la personalità per vestire la maglia di determinate big”. Per quanto concerne il Napoli, l’esperienza di De Laurentiis è terminata o il presidente può ancora raggiungere obiettivi importanti con il club azzurro? “Aurelio può dare ancora tanto al Napoli, soprattutto dopo l’esperienza di quest’anno, nel quale il Napoli è stato ad un passo dalla conquista dello scudetto. L’esperienza di De Laurentiis terminerà quando gli azzurri conquisteranno il tricolore”. Presidenti come Lotito e De Laurentiis potranno continuare ad essere competitivi, nonostante i numerosi fondi? “Bisogna sempre conoscere le idee della società, un esempio è stato lo splendido progetto del Milan. Massara e Maldini hanno svolto un lavoro straordinario. Bisogna avere dirigenti abili e poi rispettare delle regole, soltanto in questo modo i risultati positivi saranno consequenziali”. Maldini e Massara hanno riscattato Messias ad una cifra inferiore rispetto a quella stabilita inizialmente con il Crotone: è stata la capacità del ds a far sì che i rossoneri ottenessero uno sconto del reale valore del cartellino del giocatore? “Non sono più a Crotone, ma sicuramente hanno avuto un piccolo sconto rispetto alla cifra pattuita inizialmente, come avuto con Tonali l’anno scorso e Florenzi al termine di questa stagione. L’abilità dei dirigenti è evidente”.