LE PAGELLE – Meret e Malcuit da incubo, Spalletti il solito autolesionista
Meret 3 – Unisce, alla consueta insicurezza, l’errore grossolano che regala la rete del pareggio all’Empoli. Eppure agli ex portieri italiani piace così tanto…
Zanoli 5 – Non spinge quanto Spalletti vorrebbe e si trova spesso in difficoltà in fase difensiva, condizionato, forse anche da un giallo speso a metà primo tempo e da una condizione fisica deficitaria.
(Malcuit 4 – Sbaglia tutto quello che si può sbagliare, anche le rimesse laterali)
Rrahmani 5 – Il centrocampo fa poco filtro, ma al centro della difesa colabrodo napoletana passa di tutto.
Juan Jesus 5 – Cerca con esperienza di porre rimedio ad una scarsa organizzazione difensiva della squadra, ma non vi riesce.
Mario Rui 5 – Sbaglia tanto per la voglia di strafare e pure in difesa non ha l’adeguata concentrazione.
Anguissa 5.5 – Primo tempo pessimo, con poco filtro e passaggi sbagliati. Nella ripresa si riprende con due ottimi recuperi palla in fase di pressing, prima di calare di nuovo nel finale.
Fabiàn 5 – Cerca di far girare palla con continuità, ma gli manca reattività e precisione nelle verticalizzazioni decisive.
Lozano 6.5 – Insieme a Mertens è tra il più propositivo del reparto offensivo e non a caso Spalletti li sostituisce prima di perdere una partita già in cassaforte.
(Zielinski 4.5 – Il consueto autolesionismo di Spalletti lo spinge a metterlo in campo. I risultati sono noti)
Mertens 7.5 – Gioca per i suoi compagni e segna, nonostante l’ostracismo del tecnico. Tanto bene lui quanto male Spalletti.
(Politano 5 – Entra, non fa nulla)
Insigne 6 – Segna il gol che sembra possa chiudere la gara, all’interno di una prestazione non esaltante.
(Ounas s.v. – Carta della disperazione negli ultimi minuti, prima si preferisce mettere Zielinski)
Osimhen 5.5 – Gli manca il guizzo decisivo, anche se si fa sempre trovare pronto a lottare per la profondità con la difesa avversaria.
Spalletti 4 – Ancora una volta rovina la partita con cambi autolesionisti. Molto male la gestione sia tecnica che psicologica della squadra. Il suo futuro, a questo punto, non può non essere messo in discussione.