Gli interventi di Antonio Giordano, Giorgio Perinetti e Pino Taormina a Radio Marte
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Giordano, giornalista.
“Bisogna suddividere la pancia dal cervello in certe valutazioni, capisco però che si possa restare delusi dopo una serata del genere perché ci si arrivava con delle aspirazioni più che legittime. Si sperava nella consistenza di una squadra che qualche giorno prima a Roma aveva ribaltato una situazione scabrosa con cattiveria e ferocia che non accreditavamo al Napoli. La squadra ha carattere? Manca sempre quell’ultimo step. Un ultimo miglio difficile da percorrere perché è nella conformazione stessa del progetto Napoli. Non è un club che può permettersi di prendere calciatori fatti e finiti.
Nel 2014 il Napoli aveva bisogno di un centrocampista e Benitez voleva Mascherano, un giocatore che avrebbe potuto dare al Napoli ciò che nessuno avrebbe potuto. Serviva un giocatore alla Khedira, figure che hanno un passato alle spalle con un determinato ricordo di certe partite. Ci vorrebbe uno come Strootman quando lo prese la Roma. Sono quelle le figure apicali dal punto di vista della personalità. Ma oggi il Napoli non può prendere questo tipo di calciatore.
Il Napoli ha bisogno di grandi giocatori ma che debbano diventarlo e poi confermarsi. Zielinski e Fabian Ruiz erano idee di grandi calciatori, così come Koulibaly e Ghoulam. Però il progetto ha un senso e va persino oltre le possibilità del Napoli. Il club non dura più uno o 2 anni, dal 2004 ha fatto un’escalation pazzesca sistemandosi tra le grandi del calcio italiano. I due anni buttati via sono quelli alle spalle. Le cose succedono perché devono accadere, si fanno errori. Ma 2 anni senza Champions hanno tolto al Napoli 100 milioni di euro. Se ti va male ti sei suicidato.
Le 9 sconfitte dell’anno scorso? Il Napoli aveva un solo obiettivo: il quarto posto da inseguire affannosamente. Quest’anno a 10 partite dalla fine il Napoli lotta per lo Scudetto. Non si può alterare la realtà altrimenti entriamo nella disonestà intellettuale. Insigne? Qualche giorno prima aveva fatto gol e assist quindi era un capitale da tutelare e un capitano bravissimo. Se domenica si inventa una rovesciata all’incrocio dei pali inizierà il partito dei pro Insigne. C’è qualcuno che deve stare religiosamente distaccato dalle situazioni.
Cosa vuol dire progetto? Costruire una squadra che guardi al presente e possa avere un futuro. Dire che progettualmente il Napoli non esiste mi sembra un affronto. Il Napoli ha gente come Lozano, Osimhen, Meret, Koulibaly. Partnership per il Napoli? Non è mai stata mia abitudine commentare notizie di altri giornali. La narrazione attuale sta falsando la realtà: è come se il Napoli avesse perso 0-4 contro il Milan, che ha vinto meritatamente e su questo non c’è discussione. Le considerazioni su Insigne può farle solo Spalletti, che sinora ha amministrato tutto molto bene. La squadra è ancora in corsa per lo Scudetto, certamente meno di domenica mattina ma c’è ancora. Nove mesi fa non era in corsa per nulla, quindi io riparto da Spalletti. Lui è l’unico che può capire se Insigne è un problema da affrontare o l’ultima risorsa a cui attingere per sperare in qualcosa”.
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Giorgio Perinetti, dirigente.
“Sogno Scudetto ancora lì? Assolutamente sì, sarebbe delittuoso per il Napoli mollare in questo momento. La sconfitta con il Milan è stata deludente per quanto ha espresso il Napoli che di solito impone il gioco. Il Napoli deve superare lo shock di questa sconfitta aumentando consapevolezza e determinazione. Insigne? Credo che voglia lasciare il segno e si carica di responsabilità, forse vuole fare di più e gli riesce di meno. Vuole fare troppo e rischia di non essere sereno. Osimhen? Sa Spalletti come può rendere meglio. Penso che lui volesse tenere il centrocampo per lanciare il ragazzo negli spazi. I centrali del Milan hanno fatto una partita spettacolari. Il Napoli può anche non vincere lo Scudetto ma non per poca stima di sé stesso, deve giocare per vincere e anche con spavalderia e con la mente sgombra”.
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Pino Taormina, giornalista.
“Spalletti ieri ha ricordato alla squadra la classifica e il rendimento di tutte le grandi. Nel campionato attuale è tutto possibile, la lotta Scudetto non è terminata. Certamente si è persa una grossa occasione e il Napoli ne è consapevole, così come del fatto che ogni che si trovi di fronte all’obbligo di vincere non ci riesca. Magari il Napoli facesse lo stesso filotto del finale di stagione con Gattuso, aritmeticamente vincerebbe lo Scudetto probabilmente. Insigne? Credo che patisca l’idea di dover chiudere una parte della sua vita e di dover lasciare Napoli. Non vorrei che lui al momento patisse questo distacco. Chiaramente l’Insigne visto contro il Milan non aiuta il Napoli. Si deve insistere con lui o ipotizzare alternative che adesso ci sono, come per esempio Lozano oppure Elmas? Un Insigne così, per un motivo o per un altro, non aiuta”.