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Gli interventi di Antonio Giordano, Guido Clemente di San Luca e Guido Trombetti a Radio Marte

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Giordano, giornalista.
“Mancini è nei guai perché perde Chiesa, un giocatore di fondamentale importanza perché dà strappi decisivi e modifica l’andamento della partita. Poi si può discutere sulla sua natura esageratamente individualista ma è indiscutibile che sia un giocatore con enormi prospettive. Insigne bisogna vedere come sta di gamba e di testa. Penso che a 30 anni sia nella maturità per gestire certe situazioni. A me piace molto Pellegrini e l’ultimo Scamacca è un’alternativa molto seria a Immobile.
Insigne andava venduto l’anno scorso? Il mercato cambia ogni giorno, il Napoli poi ha fatto delle scelte per esempio su Maksimovic e Hysaj. Sei costretto a navigare a vista in un calcio che sta cambiando velocemente. Chi al posto di Insigne? Non se ne trova uno come lui, sarebbe un errore drammatico cercarne uno dal punto di vista tecnico. Però una scelta la devi fare tra uno soprattutto tecnico o tattico. Mi chiedo che tipo di forza possa avere il Napoli che rischierà di perdere 4 giocatori in scadenza e altri 3 tra prestiti vari. Speriamo che questi mesi bastino a tracciare un’idea di progetto futuro.
Ancelotti? Ci vorrebbe una trasmissione intera, sapete cosa penso. Credo che mettere in discussione uno dei più grandi allenatori del calcio sia vicino a una farneticazione. Le cose non sono andate come dovevano andare, c’è stato l’ammutinamento che non ha precedenti nella storia del calcio. Tra i grandi rimpianti di mercato sicuramente c’è Theo Hernandez, forse anche Valverde. Se poi ci aggiungiamo Ibra che doveva venire a gennaio…Non oso immaginare cosa sarebbe successo, penso che sarebbero stati costretit ad aprire lo stadio.
Il Napoli deve guardarsi dietro o pensare allo Scudetto? Tra un mese sapremo. L’Inter ha un calendario difficile. Penso che intorno al 10 marzo sapremo molte più cose. Però è giusto che il Napoli si guardi le spalle, io della Juventus e di Allegri non mi sono mai fidato. Dopo il derby di Milano saremo in grado di capire quante squadre si giocheranno lo Scudetto. Isco? Non c’entra niente con Insigne e non penso che il Napoli se lo possa permettere”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Guido Clemente di San Luca, professore universitario.
“Osimhen? Mi rallegro molto che stia meglio. Tartaro è un mio collega di ateneo e un ottimo giocatore di pallone, speravo ingenuamente che potesse riprendere in una ventina di giorni, mi aveva detto che non ce l’avrebbe fatta per quella tempistica. Insigne? Aveva avuto diverse offerte a livello europeo, certamente superiori a quella del Napoli ma non pari a quella del Toronto. La stessa Inter aveva offerto 4 milioni di euro. Anche Atletico Madrid e Newcastle si erano fatte avanti. Insigne il 16 dicembre ha chiesto all’agente di chiamare il presidente contro il suo parere, perché voleva restare. Avrebbe ricevuto una risposta piuttosto ferma e forse inelegante. A quel punto lui – che non voleva giocare contro il Napoli – ha deciso di andare incontro a un’offerta di mercato imparagonabile. Addio Insigne ridimensionamento futuro? De Laurentiis ha il diritto/dovere di fare il capitano d’azienda, questo è ineccepibile. Ma ha pure il dovere di dire alla gente azzurra che questa scelta di Insigne corrisponde ad altre che farà. La fascia di capitano? Deve portarla lui, è malato di Napoli come noi”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Guido Trombetti, accademico e politico.
“Insigne? Non ho mai detto che ha fatto male ad accettare l’offerta del Toronto, però De Laurentiis gli ha fatto un’offerta che riteneva la migliore possibile. Non mi risulta che nessuna squadra italiana o europea abbia offerto di più. Insigne ha fatto altrettanto bene, si è messo in giro e ha cercato un’offerta adeguata. Tutto questo caos è un falso problema. Giocatore a fine contratto che ha cercato di rivendersi, De Laurentiis non ha ritenuto la cosa compatibile con la politica finanziaria. Poi alcune uscite di Insigne mi sono sembrate prive di bon ton. Nella vita non è però obbligatorio. Ritengo che Insigne farà il suo dovere fino in fondo ma che sarebbe preferibile che lui stesso offrisse ad altri la fascia di capitano, magari a Koulibaly. Bisogna poi capire quali sono i progetti futuri del Napoli. Legittimo, giusto e doveroso contenere gli ingaggi ma poi verosimilmente si prendono giocatori più scarsi. Quindi serve capire quali saranno i piani e questo lo deve dire il presidente”.

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