Maurizio De Giovanni: “Insigne? Addio già scritto da tempo”
Maurizio de Giovanni è intervenuto a Febbre a 90, trasmissione in onda su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni:
“Insigne? L’incertezza risale all’estate scorsa, quando non ha rinnovato il contratto, tutto ciò accade quando si lascia arrivare a scadenza un giocatore come Insigne. Purtroppo non c’è base di dialogo, solo un inguaribile ottimista poteva immaginare un rinnovo in extremis, anche se le distanze non sono siderali come sembrano.
Oltretutto, le cifre relative all’offerta del Toronto sono enormi, sì, ma si parla di importi al lordo e attualmente l’ingaggio di Insigne non è troppo distante. Certo, diventa un addio necessario se la società offre 3.5 milioni, la metà di ciò che andrebbe a prendere in Canada. Il tifoso non approfondisce più di tanto, facile che Insigne diventi un mercenario, e che il Napoli punti solo al risparmio.
La società deve abbassare gli ingaggi necessariamente. Di sicuro, se a Insigne fosse stato confermato lo stesso ingaggio, il giocatore avrebbe detto sì. Ciò che mi sorprende, tuttavia, è che, ad oggi, 30 dicembre, il club non prenda decisioni. Siamo a pochi giorni dalla gara con la Juventus, la sfida del 6 gennaio è cruciale e speravo che il Napoli avesse preso un centrale anche adattabile a sinistra, perché tanto non prenderà mai un terzino. Manolas è già in Grecia ad allenarsi, mi sarei aspettato lo stesso anche da noi.
Non ho dubbi che la Juve arrivi tra le prime quattro, il che significa che, posta la vittoria dell’Inter, ci saranno solo due posti per tre squadre. Due posti decisivi negli scontri diretti, se il Napoli non dovesse perdere a Torino sarebbe in vantaggio negli scontri diretti proprio con i bianconeri.
Allo stato attuale delle cose, perdere a Torino renderebbe il Napoli la squadra candidata ad essere eliminata dalla corsa Champions. Ecco perché mi aspettavo in ogni caso qualcuno potesse sostituire Mario Rui, invece giovedì giocheremo con Di Lorenzo a sinistra, Malcuit a destra, e RRhamani e Juan Jesus, riserve di Koulibaly e Manolas ad inizio anno.
Napoli? Una città che mortifica se stessa, con facilità. Ben vengano trasmissioni come quelle di Alberto Angela, che fanno bene certamente ai turisti che vengono in città, ma innanzitutto a tutti quei napoletani che dimostrano di non amare la loro città, sporcandone l’immagine agli occhi del mondo”.