Gli interventi di Roberto Bordin e Massimiliano Varricchio a “1 Football Club”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Bordin, ex giocatore di Napoli e Spezia ed attuale CT della Moldavia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Milan-Napoli? Un grandissimo risultato dei partenopei, ora incontrerà una squadra con alcuni problemi, sia di risultati che di contestazioni. Gli Azzurri vogliono fare bottino pieno per continuare la marcia verso l’alto. La Roma? Si è ripresa, aveva fatto un passo falso con l’Inter, poi ha vinto con l’Atalanta. Il quadro è cambiato rispetto ad un mese fa, ma fino alla Juve e la Lazio ci possono ancora essere cambiamenti. I bianconeri a gennaio faranno mercato e potranno ambire ad entrare nelle prime quattro, non entrare in Champions sarebbe complicato. Sono tutte squadre agguerrite, è tutto aperto sia tra i primi posti che quelli successivi. Crescita del movimento calcio italiano? Sicuramente sì, specialmente a Napoli sono arrivati giocatori importanti. Per quanto riguarda il gioco italiano siamo cresciuti, a livello europeo però stiamo stentando perché le inglesi stanno facendo meglio. L’importante è non mollare, la qualità è cresciuta molto, tutte le partite sono complicate. Coppa d’Africa? Sarebbe ideale il rinvio, adesso c’è un accumulo di partite incredibile e quindi gli allenatori avrebbero una nazionale più competitiva se si facesse a settembre invece che a gennaio. I CT devono inventarsi situazioni diverse adesso. Aprire una finestra dedicata solo alle Nazionali? Bisognerebbe incastrare tutto quanto, per un CT avere a disposizione i giocatori per un lungo periodo sarebbe meglio, perché ora interveniamo solamente sulle condizioni in cui si presentano, ma sarebbe un vantaggio averli per 15 giorni o un mese consecutivo i giocatori”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimiliano Varricchio, ex giocatore di Napoli e Spezia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
“La chiave della vittoria di Spalletti in Milan-Napoli? E’ stata una partita equilibrata, ma il Napoli ha avuto un approccio migliore. Il Milan è uscito fuori solo nel secondo tempo, ma sono due squadre forti e belle da vedere. Partono per fare calcio, giocare e fare la partita. Quanto è importante essere atleta nel calcio moderno? Ad una discreta qualità tecnica, oggi con ritmi più alti la parte atletica è fondamentale. Le squadre inglesi hanno un gradino più alto perché vanno a cento all’ora, vincono i duelli fisici. Solo la tecnica, da sola, non riesce ad uscire fuori se ad ogni corpo a corpo non riesci a sfruttarla e quindi diventa complicato. Petagna contro il Milan? Ha fatto una partita discreta, Spalletti lo ha messo dentro perché i difensori rossoneri sono molto fisici. Gli serviva un riferimento per giocare qualche palla morbida, per gestire il pallone e far salire la squadra. Con Mertens si gioca più sulla tecnica che sulla velocità, all’allenatore evidentemente serviva qualcuno che tenesse l’urto fisicamente. Classifica giusta? Il bello di questo campionato è che le prime tre – ma anche l’Atalanta a cui manca sempre qualcosina – sono squadre che vogliono giocare a calcio, fare la partita, senza speculare come ad esempio la Juventus sempre dietro la linea. In Europa si vedono squadre così, ultimamente anche l’Inter lo sta facendo bene e quindi servono formazioni che vogliano imporre il proprio gioco. Anche a livello fisico c’è stato un miglioramento: anche se non si è a livello delle top, il lavoro c’è stato. Perché Motta non prende in considerazione Daniele Verde? Lo utilizza a partita in corso perché fa fare il salto di qualità alla squadra. Onestamete, quando si vede giocare dà qualcosa in più ad una squadra con una qualità non eccelsa. Salta l’uomo, ti mette in porta il compagno, fa gol. Sono quei misteri che succedono, ovvero giocatori che gli allenatori si tengono per cambiare la partita, anche se sembra un peccato. Fa giocate estrose e importanti, ma evidentemente Motta pensa che non abbia la capacità di tenere i 90 minuti. Insigne ed il rinnovo? Un bel mistero, si sta protraendo troppo la situazione. Non è semplice, perché o le due parti sono disposte ad azzerare quel che è stato, oppure è difficile rimettere a posto tutto. Sarebbe un peccato per lui e per la città, ma quando si protrae per tanto non sono buoni segnali”