Gli interventi di Marco Ballotta e Dario Marcolin a “1 Football Club”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Ballotta, ex calciatore, fra le tante, di Inter e Lazio. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
“Spalletti troppo nervoso nelle ultime uscite, Inter favorita per lo Scudetto”
“Le assenze del Napoli sono troppe e tutte insieme, Spalletti a inizio campionato aveva accennato che sarebbe potuto succedere, ciononostante l’ho visto molto nervoso nelle ultime uscite. Luciano deve stare sereno perché ha una rosa lunga e può contare su riserve di livello. Contro lo Spartak ha avuto uno screzio con l’allenatore avversario, ma non metto in dubbio la veridicità delle sue dichiarazioni, ovvero che l’alterco sia nato perché Rui Vitoria non lo ha salutato prima della partita. L’assenza più pesante è quella di Osimhen, speriamo che Mertens riesca a non farlo rimpiangere almeno dal punto di vista realizzativo. Sarri? Arriverà a Napoli consapevole che la città è stato il suo trampolino di lancio. I biancocelesti non possono perdere punti perché è uno scontro diretto e la classifica inizia a pesare. In queste gare bisogna dare qualcosa in più, e bisogna tenere in considerazione che anche la Juve sta risalendo. Comunque mi sembra che i ragazzi stiano iniziando a capire quello che chiede il tecnico di Figline Valdarno, almeno nelle ultime uscite ho avuto questa sensazione. Se ha i giocatori adatti al suo gioco? La domanda non è campata in aria, inizialmente abbiamo visto delle difficoltà oggettive che hanno portato a degli screzi nella rosa. Ovvio che le vittorie aiutano a superare tutto. Scudetto? Lotta a tre: Inter, Napoli e Milan, con i nerazzurri avvantaggiati”.
“Anguissa era la fortuna di Fabian Ruiz. Vi dico cosa mi aspetto farà Spalletti”
“La fortuna di Fabian Ruiz è Anguissa, senza il camerunense vedremo quanto bene potrà fare lo spagnolo. La coppia è ben assortita: il numero 8 gioca per il 97% in fase offensiva, avendo il 99 alle spalle che lo copre questo non compromette l’equilibrio. Europa League? Napoli e Lazio si sono complicate la vita, incredibile che lo Spartak abbia segnato cinque reti ai partenopei, ma sono cali di concentrazione che chi è focalizzato sul campionato può avere. Siamo ad un punto in cui gente come Di Lorenzo e Barella hanno già giocato più di venti partite a testa, la proiezione ci dice che a fine stagione arriveranno sotto le settanta. Stesso discorso per Insigne: è il miglior esterno in Italia, ma sta attraversando una fase di appannamento. Roma? Ha qualcosa in meno alle big, mi riferisco a Inter, Milan e Napoli. I giallorossi non hanno ancora un leader come Insigne, Ibrahimovic, Dzeko, per questo dobbiamo dedurre che sono ancora alla ricerca della quadra della situazione. Certo, i capitolini sono un po’ rilassati perché quest’anno la Juve è lontana. Centrocampo Lazio? Ha avuto una metamorfosi in seguito a quello che chiede Sarririspetto ad Inzaghi. Il nuovo tecnico ha dovuto usare il pugno di ferro con Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Con l’innesto di Cataldi hanno trovato dinamismo, che si mescola bene con i due sopracitati, in grado di apportare tecnica e fisicità. I biancocelesti, così come il Napoli, sono bravissimi a giocare la palla, ma sono carenti in fase difensiva. Palla a terra sono entrambe bravissime, ma bisogna essere bravi quando la palla ce l’hanno gli avversari. Il problema dei partenopei non è la coppia Rrahmani-Koulibaly quanto più il fatto che spesso la squadra si allunga ed allarga. Quando tra i centrali e l’attaccante ci sono cinquanta metri, gli avversari si inseriscono. Secondo me, con la mancanza di Osimhen giocheranno sia Petagna che Mertens, con il belga dietro l’ariete italiano. In questo campionato si parlava solo del Napoli di Osimhen, ed è ovvio che senza il nigeriano bisogna inventarsi qualcosa di diverso. Spalletti, quando affronterà avversari col centrocampo a due, proporrà il 4231 od il 433. Quando, invece, si troverà di fronte un centrocampo a tre, sarà preoccupato dal Brozovic di turno, dunque chiederà a Mertens o Zielinski di andare su quell’avversario. Domenica potrebbe essere Cataldi. Una cosa è certa: col 4231 bisogna chiudere il primo tempo in vantaggio, perché nella ripresa non si riesce a tenere quel ritmo e, inevitabilmente, si cala”.