Gli interventi di Antonio Corbo, Dario Marcolin e Mimmo Malfitano a Radio Marte
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Corbo, giornalista.
“Lo dico con la massima chiarezza: ieri è successo qualcosa che va letto con attenzione. Il Napoli nel finale avrebbe strameritato il pareggio ed è una cosa giusta da dire ma ieri, al tempo stesso, il Napoli ieri è sembrato vulnerabile. Dal rigore al terzo gol è stato in balia dell’Inter e lo è stato perché era in sudditanza tattica. Nessuno può impedirmi di dire che ieri non c’è stata risposta tattica del Napoli fino al cambio tardivo di Lozano e Insigne. La squadra era sottoritmo rispetto all’Inter e subiva pesantemente il gioco sulle fasce laterali senza che venisse posto rimedio. Questo è un elemento da analizzare. Con le squadre che si difendono a 3 si può vincere se si impone il ritmo. Se il ritmo lo impongono gli altri allora si va in balia.
Osimhen? Occorre una rieducazione perché è troppo esuberante. Altrimenti arriveranno altri infortuni. Non segnava dal 23 ottobre, è come se fosse un giacimento poco sfruttato. Il problema di Osimhen è un problema di conforto del collettivo. Quando gioca su forza, potenza e velocità dev’essere accompagnato. Se viene accompagnato da esterni di pari velocità e ci sono riferimenti importanti a centrocampo il Napoli diventa invincibile. Se invece lui va avanti in maniera sconsiderata e gli altri non propongono pericoli seri”.
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Dario Marcolin, opinionista.
“Inter-Napoli è sembrata una partita inglese, ritmo molto alto, forse più l’Inter però insomma c’è il rammarico della palla di Mertens. Alla fine conta il risultato, magari se Mertens avesse fatto il 3-3 sarebbe stato meglio ma in vetta alla classifica è cambiato nulla. Inter più pronta? Lo è diventata dopo il gol del Napoli, che ha fatto bene nei primi 15′. Brozovic non riusciva a giocare per la marcatura di Zielinski. Poi però il Napoli dopo il gol ha abbassato il baricentro. Ieri i numeri del Napoli sono stati diversi rispetto alle altre partite, la regia mancina di Fabian Ruiz c’è stata a tratti.
Sostituzioni tardive di Spalletti? Cambiando gli esterni il Napoli ha trovato qualche beneficio, Insigne e Lozano hanno fatto meno del solito. Il Napoli era un po’ preoccupato dall’asse di destra dell’Inter, con Barella che portava fuori Fabian Ruiz. Ieri l’Inter lo ha riportato sul lavoro difensivo.
La difesa a 3 mette in difficoltà il Napoli? Ovviamente è diverso rispetto a chi gioca a 4. Ma il Napoli è forte, deve mettersi in testa che gli avversari trovano la contromisura. Contro la Lazio bisognerà capire che caratteristiche sceglierà Spalletti, se Mertens o Petagna”.
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Mimmo Malfitano, giornalista.
“Al Napoli mancano cazzimma e mentalità? Spalletti parla di coraggio ma il primo a non averne è stato lui, c’erano in campo alcuni giocatori inermi. Mi riferisco a Insigne e Fabian Ruiz. Dei cambi andavano fatti prima sicuramente. Poi emerge un altro aspetto, cioè che ogni qualvolta la squadra deve dimostrare di fare la differenza viene meno in alcuni elementi. A quel punto poi entra in gioco il carattere, probabilmente ci sono giocatori che non reggono le pressioni. Qualcosa si era intravisto già nelle scorse partite. Abbiamo sempre parlato di un ottimo allenatore e di un organico competitivo, pensavamo che mai come quest’anno il Napoli avrebbe potuto reggere il confronto su tutti i fronti per la validità dell’organico, che per me resta ottimo e impeccabile tecnicamente parlando. Il punto sta proprio nella mentalità e nel carattere. I giocatori dell’Inter sulla palla andavano con cattiveria e determinazione. Il Napoli sembrava quasi impaurito dall’avversario. Se ieri l’Inter avesse pareggiato la partita le colpe sarebbero state solo ed esclusivamente di Inzaghi, ha combinato un macello con i cambi, un disastro. Mertens? Giocatore che ha carattere, qualità, ha tutto per essere un campione. Lo è stato finora, non capisco perché non dovrebbe esserlo ancora. Darà un contributo che solo lui può garantire. Il resto sono tutti buoni giocatori ma io non vedo grandi campioni in questa squadra. Vedo un ottimo organico con un ottimo allenatore, si può vincere lo Scudetto per un gioco di collettivo. Ma troppi singoli sono deboli sul piano caratteriale”.