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EDITORIALE – DAZN, storia di una diretta in differita

Progresso vuol dire miglioramento? Beh, a porre la domanda ai clienti della piattaforma Dazn la risposta probabilmente sarebbe negativa. Purtroppo i problemi legati alla visione delle gare in streaming persistono e sono molteplici, infatti si va dell’impossibilità di accedere al servizio alla visione intervallata da continui blackout del segnale, senza trascurare la scarsa qualità video con cui vengono trasmesse le gare. Ma uno dei problemi forse più fastidiosi è legato al “real time”, concetto pressoché sconosciuto alla società con sede nel Regno Unito. Eh si, perché se chi si trova a vivere sul cucuzzolo della montagna ed ha la fortuna di avere un segnale decente non si accorgerà di nulla, in un contesto cittadino dove il tifo di fatto bolle, tra le urla di coloro che seguono la gara con la radiolina per il gol segnato dalla squadra del cuore e la fruizione del medesimo evento in TV intercorrono diversi secondi (nei casi più gravi si parla anche di minuti), francamente il tutto diventa davvero intollerabile. Certo, Dazn ha provveduto a regalare mesi di abbonamento a risarcimento dei vari disservizi, ma il tifoso (quello passionale) non vuole essere risarcito, chiede solo di poter seguire le gesta della sua squadra del cuore in modo decente. E le associazioni a tutela dei consumatori? Al momento solo tanto chiacchiericcio, ma fattivamente poco o nulla è stato fatto, eppure basterebbe affidare una sub licenza a SKY (come è avvenuto fino alla passata stagione) in modo da salvare capra e cavoli. Ma difficilmente si arriverà a tale decisione, perché l’obiettivo principale non è la tutela degli utenti (che pagano profumatamente un servizio non performante) ma la salvaguardia dei propri interessi economici. Insomma, che bel regalo ci ha fatto il progresso, sia benedetta la radiolina…

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