Gli interventi di Antonio Corbo, Andrea Agostinelli e Giancarlo Dotto a Radio Marte
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Corbo, giornalista.
“C’è un caso Insigne, bisogna avere l’onestà di riconoscerlo. Questa trattativa si sta protraendo da troppo tempo. Insigne ne soffre ma ne soffre anche il Napoli. Il Napoli può fare qualcosa di molto importante in questo campionato, allora bisogna blindare il giocatore rappresentativo. O si mettono d’accordo subito, fanno i loro calcoli e firmano. Oppure si accorgono che i conti non coincidono e decidono di rinviare a tempi migliori. A chi giova questa trattativa oziosa e strisciante?
Insigne ha giocato la metà delle 5 partite. Vuol dire che è in un momento di forma appannata e instabilità emotiva. Bisogna restituirlo alla sua serenità e al Napoli il suo giocatore più rappresentativo. Mertens? Quando andrà via Osimhen può giocare come attaccante così come Petagna, con lui sottopunta. Ieri, per quel poco che si è vista, è stato molto utile. Ha dato vivacità nel breve. Se giocherà lui come punta bisogna rifare tutto il gioco della squadra, dovendo ritornare a un possesso palla più insistito.
Orsato in Juve-Roma? Discorso che non mi appassiona, ha sbagliato perché poteva aspettare mezzo minuto in più. Ma da quel momento in poi è colpa del giocatore della Roma che ha sbagliato il rigore. Della trattativa per il rinnovo di Insigne soffre tutto il Napoli e non solo una delle parti.
Osimhen? Avevo dei dubbi, l’anno scorso si è visto poco tra COVID-19 e infortuni, peraltro ha ricevuto poca fiducia da Gattuso. Il gioco dell’anno scorso poco era congeniale con lui, perché era ricco di passaggi orizzontali e di manovra insistita. Con Spalletti si sono verificate due cose: il gioco è completamente diverso, Osimhen si trova a suo agio perché viene accompagnato con passaggi lunghi che lo fanno volare verso la porta. Momento invidiabile e perfetto per lui e per il Napoli, coincidono le qualità del gioco e del giocatore.
Insigne e i rigori? Spalletti ha detto in maniera istrionica, retorica e ironica una cosa che un allenatore deve dire per non perdere il giocatore. Il calciatore dovrebbe mettersi in disparte? Questi sono problemi di Insigne, ha lasciato battere a Mario Rui una bella punizione da cui poi è arrivato il gol di Di Lorenzo. Mi sembra consapevole del rischio che corre. E’ un professionista e confido nella sua professionalità. Che a Napoli ci siano napoletani che non amano Insigne questo è vero. Ma non si deve parlare di soldi: Insigne fa i suoi interessi, come li curano tutti i gol professionisti.
Roma? Sarà arrabbiata ed è meglio perché così sarà portata a scoprirsi”.
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore e opinionista.
“Ieri ho avuto un po’ di timore perché poteva sembrare la classica partita in cui bisognava stare attenti. Ma il fatto che il Napoli abbia vinto è incredibile. Non c’è stata una persona che avesse detto prima dell’inizio del campionato che il Napoli potesse essere così protagonista. Spalletti? La carriera e i risultati parlano per lui, ha fatto bene ovunque, magari con qualche incidente di percorso ma questo è il nostro mestiere. Qualsiasi obiettivo gli sia stato chiesto lui l’ha raggiunto. Il Napoli soffre, fa passare il momento e poi va. Dopo il gol della Juventus reagì bene e con intelligenza, uguale contro Fiorentina e Leicester, con cui la partita se continua la vince.
Bisogna però stare con i piedi per terra tutti quanti. Solo pochi mesi fa c’è stata la delusione di non andare in Champions, forse la più grossa dopo Fiorentina-Napoli 3-0. La gente si è abituata, ha capito, c’è la maturità giusta per comprendere che la strada è lunga, anche se il Napoli – insieme alle milanesi – è la squadra favorita per lo Scudetto. Ma la squadra non si disunisce mai, è in autostima. Ha la migliore difesa del campionato, c’è poco da parlare”.
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Giancarlo Dotto, giornalista.
“Al di là delle aspettative il dato del Napoli è clamoroso. In un mio articolo scrissi ‘preparatevi a godere’ e penso di averci azzeccato perché il popolo napoletano lo sta facendo. Bisogna poi capire cosa vuol dire parlare di allenatore vincente. Per me Spalletti è il più grande in questo senso: in ogni piazza ha messo a segno gli obiettivi che doveva, forse sopravanzandoli. A Udine squadra in Champions, a Roma ha vinto coppe. Per me lui è un vincente come nessuno. Quando dichiarò che la squadra aveva i giocatori giusti per lui sembrava una dichiarazione un po’ così ma invece era una perfetta consapevolezza dei valori tecnici di questa squadra. Tutti si prestano al suo calcio, brevilinei e con tecnica importante. E poi due fenomeni stratosferici e di livello mondiale, come Koulibaly e Osimhen. Sul primo Spalletti aveva già una certezza, il secondo forse non ci si aspettava che fosse così forte. La squadra lo segue a occhi chiusi, il presidente al momento e per fortuna assiste soddisfatto e felice, senza intervenire più di tanto. Questo crea una combinazione felice per il Napoli”.