Gli interventi di Giuseppe Vives, Gianluca Atzori e Luigi Lauro a “1 Football Club”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giuseppe Vives, ex calciatore, fra le tante, del Torino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
Torino, Giuseppe Vives a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “Solo chi ha vestito la maglia granata sa cosa sia lo spirito Toro. Adl, investi sui giovani!”
“Spirito Toro? Lo capisce solo chi indossa la maglia granata, io ho avuto la fortuna di capirlo. Sto seguendo la squadra di Juric e devo dire che lo rivedo, perché ora sono compatti e combattenti, proprio quello che chiedono i tifosi. Perché non sono mai arrivato al Napoli? Non so dare una risposta. Per la società sarebbe semplicissimo investire sui giovani, perché c’è un bacino d’utenza fatto di tantissimi talenti e potrebbero venire fuori grandi calciatori. Insigne? Difficile pensare che possa andare via, ma credo che non sappiamo tutto. Lorenzo è un riferimento sia tecnico che nello spogliatoio e mi auguro che si possa trovare un accordo per andare avanti insieme. Se parliamo di prima squadra, sono primi in classifica e hanno dimostrato di essere molto forti. Spalletti è un allenatore molto esperto ed è stato intelligente a non chiedere uno stravolgimento della rosa, così non ha nemmeno perso i suoi top. Mi auguro che proseguano su questa linea. Poi è aumentata anche la personalità, grazie alla vittoria portate a casa da Insigne, Meret e Di Lorenzo all’Europeo. Terzino sinistro? Ci vorrebbe una alternativa importante a Mario Rui, visto che si compete su più fronti. Bremer? Non ci ho giocato ma lo seguo. È un buon difensore ma bisogna capire cosa voglia Spalletti in quel ruolo. Anguissa? Per ora è presto per giudicarlo, la squadra è partita bene e quando le cose filano liscio è più facile per tutti esprimersi. Ad oggi sta facendo il suo, speriamo che cresca ancora di più. Gli va dato atto anche del fatto che si è subito ambientato e ha capito come interpretare il suo ruolo in Serie A”.
Osimhen, Gianluca Atzori a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “Mi ricorda il primo Cavani. Rrahmani sta meritando il posto di Manolas”
“Empoli? Ha le carte in regola per salvarsi, grazie ad una società esperta guidata dal presidente Corsi ed il direttore Piero Accardi. Naturalmente la Serie A è un campionato difficile, ma i tre punti dello Stadium contro la Juventus dimostrano che la squadra è valida. Certo, per salvarsi bisogna vincere gli scontri diretti e non solo le partite contro le big. Torino? Per la struttura societaria che ha, ed anche grazie a Juric, quest’anno possono lottare per la zona Europa piuttosto che per la salvezza. Mi proclamo tifoso del Toro, pertanto mi auguro che i supporters granata possano godere di ungrande campionato. L’idea di mister Juric è quella di non attendere mai l’avversario, e credo che ci proverà anche contro il Napoli. Dal canto loro, gli azzurri sono in un momento di gloria e non lasceranno punti per strada facilmente. Napoli-Torino sarà sicuramente una grande partita, si affronteranno due squadre che puntano sempre ad attaccare. Osimhen? È partito fortissimo, e quando un attaccante parte in fiducia, solitamente, gode di questa scia per tutto l’anno. È fisico e di gamba, aiuta molto la squadra e mi ricorda il primo Cavani. Gli auguro di continuare così e fare la stessa carriera del Matador. Rrahmani o Manolas? Quando il kosovaro è arrivato al Napoli sapeva di dover sudare per ritagliarsi un po’ di spazio. Non mi sarei aspettato questo exploit, ma sta meritando di giocare accanto a Koulibaly. Anche se, va detto, avere Kalidou accanto ti fa rendere di più. Sampdoria? Non c’entrano tanto i problemi di Ferrero, anche perché ci credo poco. Sono tre anni che si parla di queste difficoltà economiche, se fosse stato vero sarebbero già falliti. La squadra, nella scorsa stagione, ha dimostrato di essersi stretta ed aver fatto gruppo intorno a questi problemi. Anche in questa stagione mi sembra che non si stiano facendo influenzare dalle voci societarie”.
Napoli, Luigi Lauro a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “Spero riscatti Anguissa, ma ci vuole un sostituto per Mario Rui”
“Con la mia fondazione benefica, Sportogether, che vanta un patrimonio di maglie originali e certificate dal Coni di oltre tre milioni di euro, stiamo creando un campo di calcio in Uganda. Nel prossimo weekend faremo un evento sulle Dolomiti, presentato da Luca Toni, Marco Materazzi, Andrea Barzagli e Gianluca Zambrotta, in collaborazione con la fondazione Pirmin Cares, la quale si occuperà della costruzione di una scuola, anch’essa in Uganda.
Cos’ha il Napoli di Spalletti in più rispetto al passato? Luciano è stato bravo a creare gruppo, facendo passare i malumori, e dando una identità di gioco, cosa che mancava. Anguissa? È un ottimo acquisto, le sue prestazioni non dipendono dal momento positivo degli azzurri. Spero che verrà riscattato: quindici milioni, per lui, mi sembrano un affare. Terzino sinistro? Credo che Mario Rui abbia bisogno di un vice, perché la stagione è lunga e ricca di impegni. Va detto che, oggigiorno, si fa fatica a trovare terzini mancini di spessore. Io continuo a dire che Tripaldelli farebbe al caso del Napoli, e quest’anno, alla Spal sta dimostrando tutto il suo valore. È intelligente e maturo, rispecchia poco la sua età. A differenza di tanti calciatori, nonostante la giovane età, ha già investito nel settore immobiliare, questo per farvi capire lo spessore dell’uomo. Curve o ‘stadio teatro’? I tifosi non devono mai mancare allo stadio, devono essere presi in considerazione perché sono un anello fondamentale nella catena di montaggio di una squadra. Il calore degli ultrà è meraviglioso e bisogna trovare il giusto compromesso. Cosa si può migliorare nella SSC Napoli? Argomento importante. Io giro molto e vi posso dire che i club più solidi hanno strutture pazzesche soprattutto per il settore giovanile. Bisogna fare di più per i ragazzi. Ultimamente ho portato un diciassettenne, ex Napoli, alla Juventus. Parlo di Saverio Domanico, difensore centrale classe 2005, già Nazionale Under15 ed Under17. Ogni ragazzo che va via da Napoli per giocare altrove, è una sconfitta per la nostra città e per la società. I campioni del futuro vanno costruiti in casa”.