Beppe Dossena a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “Inter ancora favorita per lo Scudetto. Il Napoli ha meritato ad Udine, ma contro la Samp sarà difficile. Anguissa mi ha sorpreso, è un fenomeno! Su Juve e Torino…“
“Questo campionato è più competitivo di quello scorso perché tutte provano a giocare a calcio, anche le medio-piccole e ciò consente di avere maggiore spettacolo. In campo internazionale non possiamo ancora paragonarci ai top campionati esteri, ma è una trasformazione che deve avvenire. Solo l’Atalanta possiamo commisurarla con le big europee – queste le parole di Beppe Dossena, ex calciatore, fra le tante, di Udinese e Sampdoria, ai microfoni di “1 Football Club”, trasmissione prodotta dalla testata “IlSognoNelCuore” e condotta da Luca Cerchione e Raffaele Ciccarelli, in onda dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Inter? Sono ancora i favoriti per lo Scudetto. Gli addii di Lukaku e Hakimi hanno trasmesso agli altri calciatori orgoglio e cattiveria agonistica. C’era la volontà in questi ragazzi di dimostrare che l’Inter non era solo Lukaku. Inzaghi ha portato semplicità nell’impartire ordini e il suo modo di giocare. Non hanno fatto grandissime operazioni, ma sono andati a prendere giocatori ideali al nuovo allenatore. Non è stato semplice il loro mercato per via dei problemi finanziari, ma avere un dirigente dell’esperienza e della personalità di Marotta ha aiutato. Bologna? I messaggi dell’allenatore hanno sempre un preciso indirizzo, ma con l’Inter avevano davanti una squadra superiore. La partita col Genoa è stata bella, il rigore se fosse stato rivisto sarebbe stato annullato. Questo match è la dimostrazione che ogni sfida bisogna sudarsela. Torino? La garanzia dei granata è Juric, soffriranno meno e avranno meno problemi per la permanenza in A. Il tecnico è una polizza assicurativa sotto questo aspetto. Udinese? A parità di condizione, a questi livelli, la sconfitta è tutta merito del Napoli. I friulani sono una squadra solida, ma gli azzurri sono di un’altra categoria. Samp-Napoli? Gara complicata per i partenopei, i blucerchiati sono molto compatti, con idee precise di gioco e non hanno cambiato modo di giocare rispetto a Ranieri. Per vincere, la squadra di Spalletti avrà bisogna di una grande forza mentale. Le prospettive di Insigne e company sono importanti, ma bisognerà aspettare il corso della stagione. Anguissa? Un fenomeno. Juventus? Vedere questa squadra in quella posizione di classifica fa effetto, il lavoro che aspetta Allegri e la società non è per niente facile perché ci sono diversi problemi, dallo gestire le gare al modo in cui si è in campo. Si notano queste difficoltà anche dai messaggi che sono usciti fuori dalle conferenze, dal campo, i quale prima non facevano parte assolutamente dello stile Juventus. Ad oggi la escludo dalla corsa Scudetto, poi, però, questa squadra ci ha insegnato che anche con partenze brutte sono riusciti a riprendersi”.
“Salernitana? Le neo promosse non possono costruire squadre di livello, con calciatori esperti, e se nelle prime di campionato glicapita di avere contro delle compagini più attrezzate, si parte male- queste le parole di Gigi Cagni, ex allenatore, fra le tante, di Sampdoria e Salernitana, ai microfoni di “1 Football Club”, trasmissione prodotta dalla testata “IlSognoNelCuore” e condotta da Luca Cerchione e Raffaele Ciccarelli, in onda dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Ribery? Ha dimostrato di essere un grande uomo prima ancora che un grande calciatore: ha accettato una situazione davvero difficile per amore del calcio. Una nota di merito, oltre al francese, va fatta anche ai tifosi: contro l’Atalanta hanno riempito l’Arechi e sostenuto i granata, nonostante la classifica deficitaria. Sampdoria? A me piace molto, soprattutto perché hanno D’Aversa in panchina, mio ex allievo. Gioca bene e cerca sempre di vincere le partite. Poi hanno Ciccio Caputo, un calciatore che è arrivato tardi, ma con qualità indiscusse da grande bomber. Lo avevamo visto già al Sassuolo, ma ora ci ha dimostrato di poter fare bene anche in altri contesti. Candreva? Anche lui sta dimostrando che l’età non conta se ti alleni bene e hai la testa giusta. Il mister lo lascia fare, le sue qualità tecniche vengono fuori e sta sorprendendo. Napoli? Spalletti ha portato semplicità, sta dimostrando che gli allenatori esperti sono quelli che riescono a far rendere le squadre anche in momenti di difficoltà. Rispetto a Gattuso ha dato più serenità. Poi, ovviamente, i giocatori di qualità lo aiutano: il parco attaccanti azzurro è il migliore della Serie A. Mi piace molto Osimhen e, aiutato anche dai difensori che non hanno più le qualità individuali di quando giocavo io, credo farà grandi cose. Scudetto? Per la Juve mi sembra impossibile recuperare dieci punti, ci sono tre squadre che corrono forte, ovvero il Napoli e le due milanesi. Sono queste tre a giocarsi la vittoria del campionato. Miglior giovane allenatore? Vincenzo Italiano, ma non per quello che sta facendo ora con la Fiorentina. Lui dimostra che ci vuole poco tempo ad impartire la propria idea di calcio alla squadra, ma bisogna avercele queste idee. Una stoccata a Maurizio Sarri? La mia è una stoccata a tutti gli allenatori di vecchia scuola che si fossilizzano sulle proprie convinzioni”.