I tifosi italiani non rispondono in massa al ritorno negli stadi
Dopo più di 18 mesi di assenza negli stadi, in questa prima giornata di campionato, i tifosi italiani non hanno risposto in massa al ritorno sugli spalti. Con le nuove norme dettate dal governo la capienza massima non poteva superare il 50 % dei posti, tuttavia in nessun impianto della nostra penisola si è toccata questa percentuale. Dunque la grande voglia di ritornare, finalmente, a seguire, dal vivo, i propri beniamini, non era poi, come ci s attendeva. Infatti da un’indagine risulta che, per esempio, a Roma, su 36 mila spettatori potenziali ce ne sono stati solo 26mila, a Milano, 27mila su 38mila, mentre al Maradona, il pubblico non ha superato le 18mila unità su 28mila posti disponibili. Ovviamente a influire su questi risultati poco entusiasmanti hanno contribuito in primis l’obbligo del green pass e poi il periodo ancora vacanziero. Pertanto i numeri dicono che sono stati acquistati soltanto i tre quarti dei biglietti vendibili. Ma se andiamo ad analizzare i risultati di altri stadi meno importanti rispetto all’Olimpico, al Meazza, o al Maradona, i numeri scendono ancor di più. A Torino nell’ex Comunale, oggi “Grande Torino” hanno risposto all’appello solamente 5mila tifosi granata su una capienza massima di 15mila, alla Dacia Arena di Udine, dove era di scena la Juve, 9mila spettatori su 13mila, al Dall’ara di Bologna 10mila su 18mila e al Bentegodi, addirittura 5mila su 15mila. Tali risultati fanno dubitare: i tifosi italiani sono diventati pantofolai? Amano di più restare a casa in poltrona a guardare le partite sulle pay Tv? Mah, forse i tempi sono cambiati ed i pienoni di una volta, quegli ottantamila del San Paolo, di San Siro, dell’Olimpico, rimarranno solo un ricordo.