Direttore TgCom, Liguori a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Spero che Spalletti non sia stato chiamato per allontanare Insigne dal Napoli come fece con Totti. Il migliore sulla piazza era Allegri”
“Spalletti ha vissuto i suoi momenti migliori e peggiori in carriera a Roma – queste le parole di Paolo Liguori, giornalista e direttore di TgCom, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. La prima volta fu scelto dalla proprietà Sensi in un momento drammatico, i giallorossi cambiarono quattro allenatori in una stagione e si salvarono all’ultima giornata a Bergamo. La società era gestita da Pradè, Rossella Sensi e Bruno Conti, quest’ultimo chiamato in emergenza per gestire la squadra. Insieme decisero di affidare la panchina a Spalletti, il quale diede una svolta. Andò via da vero signore, rinunciando anche al contratto, ma era un uomo solo senza una società alle spalle. Si lasciò, apparentemente, in ottimi rapporti con i senatori della squadra, De Rossi e Totti. Successivamente scelse la Russia, lo Zenit, in cui ha disputato campionati importanti e dove ha vinto tanto. Fu richiamato a Roma con un’altra proprietà, quella americana. Spalletti ha valorizzato Totti nel momento più alto della sua carriera facendogli vincere la scarpa d’oro. All’epoca mostrò un calcio rivoluzionario, il quale oggi molte squadre praticano, il 4-2-3-1. Fece il suo salto in carriera quando passò dall’Empoli all’Udinese. In quella squadra aveva un giocatore chiave, Pizarro, che portò anche in giallorosso. Spero solo che non sia stato preso per togliere Insigne dal Napoli come ha fatto con Totti alla Roma. Se fosse così sarebbe un fallimento totale. Calciatori così rappresentativi vanno gestiti in maniera differente. Credo che il motivo per il quale fu chiamato per la seconda volta a Roma, fosse eliminare un po’ di romanità dalla squadra. Facendo cosa? Allontanando Totti. I problemi, in seguito, si sono verificati anche con Icardi all’Inter. Ed anche lì la proprietà gli chiese di farlo fuori perché andava ceduto. Spalletti ha un carattere forte, è molto orgoglioso ma anche generoso. È un aziendalista, che può essere anche un pregio. Sarà compatibile con De Laurentiis? All’inizio sicuramente, ma se si dovesse aprire un conflitto fra i due sono sicuro che andrebbe via. Mercato? Sicuramente qualcosa chiederà. Non so se riuscirà a rapportarsi al meglio con Giuntoli per questo aspetto. Sotto alcuni punti di vista, a livello caratteriale, è molto simile a Gattuso, ma, in più, Luciano è permaloso. Non sopporta molto le critiche. Napoli è una piazza a doppio taglio, da un lato può essere la scelta sbagliata, ma dall’altro, se dovesse vincere, potrebbe esaltarsi. Il miglior allenatore sulla piazza era Allegri, e De Laurentiis non è riuscito a prenderlo. Ancelotti? L’Everton, quando è arrivato Carlo, era in zona retrocessione. Dal mio punto di vista ha compiuto miracoli anche lì”.
Nicolò Schira a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Il carattere di Spalletti è ciò che serve al Napoli. Maksimovic ha provato a mandare segnali di riapertura per il rinnovo, Mertens resterà. Su De Paul…”
“Spalletti e la società ancora devono incontrarsi per parlare concretamente del mercato. Sicuramente bisognerà intervenire per rimpiazzare i partenti Hysaj, Maksimovic, Bakayoko – queste le parole di Nicolò Schira, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Maksimovic vorrebbe restare? Ci sono calciatori che hanno tirato troppo la corda, anche se è vero che il difensore sta mandando dei segnali di riapertura. Le società non vivono momenti floridi, anche gli svincolati non possono pretendere contratti molto importanti. Contrasti tra De Laurentiis e Giuntoli? Spalletti conosce da tanti anni il ds azzurro, non credo possa essere un problema. Sicuramente Luciano ha un carattere molto forte, ma è proprio quello che serve in piazze calde come quella diNapoli. Sicuramente non è stata la miglior stagione per Giuntoli, sia per quello che si è visto all’ombra del Vesuvio, sia per quanto fatto a Bari, ma ha ancora 2 anni di contratto con la società partenopea. Mertens? Lui sta molto bene, che possa andar via la vedo dura. È vero che ha uno stipendio importante, 4,5 milioni di euro, soprattutto per un club che non parteciperà alla Champions, ma è un ingaggio pesante anche per le altre squadre, soprattutto considerando che l’attaccante ha 34 anni. De Paul al Napoli? È un calciatore che è sempre piaciuto, ma le cifre sono molto alte, si parla di 40 milioni. Profilo che interessa anche a Spalletti, il qualelo voleva portare già all’Inter. Ancelotti al Real Madrid? È una voce che circola nelle ultime ore. Florentino cerca un nome importante, e cerca un allenatore abituato a vincere. I soci del club spingevano molto per Raul. Ci sono stati anche dei sondaggi per Antonio Conte, ma è un nome che non emozionava molto la piazza. Carlo, invece, è uno che ha vinto tanto. Ha iniziato a Parma, dove ha dimostrato tutto il suo valore da tecnico, poi crescendo è diventato un grande gestore di campioni”.