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Moto3 in lutto: Jason Dupasquier non ce l’ha fatta

Le prime immagini che hanno mostrato la dinamica dell’incidente che ha posto fine anzitempo alle qualifiche della Moto3 al Mugello erano state eloquenti.

L’incidente occorso a Jason Dupasquier era subito apparso gravissimo e, purtroppo, è risultato fatale. Il 19enne svizzero è deceduto questa mattina all’ospedale di Firenze in seguito alle lesioni riportate nell’incidente che lo ha visto sfortunato protagonista.

Una notizia che mai avremmo voluto darvi, ma le ferite causate dall’essere stato involontariamente investito da Ayumu Sasaki e Jeremy Alcoba sono state troppo gravi per essere curate, nonostante tutti gli sforzi fatti dai medici del Mugello e dell’ospedale di Firenze Careggi, dove gli era stato diagnosticato un grave politrauma e dove nel corso della notte era stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico nella zona toracica.

Fonti sanitarie dell’Azienda Ospedaliera Sanitaria Careggi di Firenze hanno fatto sapere a Motorsport.com che il decesso del 19enne svizzero è dovuto agli enormi danni cerebrali causati dall’impatto tra la moto di Ayumu Sasaki e il casco di Dupasquier. Troppo gravi i danni a livello encefalico per poter sperare di salvare il pilota, tanto che i medici non sono riusciti a intervenire in alcun modo sin da quando Jason era arrivato al Trauma Center del Careggi.

Nel corso della notte appena passata il pilota del team PrustelGP è stato sottoposto a un intervento chirurgico per bloccare un’emorragia dovuta a un’arteria toracica danneggiata. L’intervento è perfettamente riuscito, ma non è stato sufficiente per salvare la vita al giovane svizzero.

Jason Dupasquier, classe 2001, 20 anni che avrebbe compiuto il 7 settembre, era al secondo anno nel Motomondiale. Nel 2020 ha fatto il proprio esordio con il team CarXpert PrustelGP, correndo in sella a una KTM RC 250 GP pur senza ottenere nemmeno un punto.

Nel 2021, invece, le cose sono cambiate. E’ riuscito ad arrivare a punti in tutte e 5 le gare disputate – sempre con il team PrustelGP – cogliendo il miglior risultato a Jerez de la Frontera, un settimo posto che prometteva bene, per 27 punti raccolti sino al weekend tragico del Mugello.

Jason Dupasquier veniva da una famiglia che tanto ha fatto nel motorsport. Come il padre Philippe, pilota di motocross. E proprio dal motocross aveva iniziato a compiere i primi passi con le moto da corsa per poi passare all’ADAC Junior CUP nel 2015. Da lì il via della sua carriera in pista, sino al tragico e sconvolgente epilogo di questo pomeriggio.

Dalla Redazione italiana di Motorsport.com le condoglianze alla famiglia Dupasquier e a tutti colori che volevano bene a Jason.

Il team PrustelGP non corre

In seguito a quanto accaduto ieri, con il terribile incidente che ha coinvolto Dupasquier, il team PrustelGP ha deciso di non correre nei restanti turni – Warm Up e Gara – del Gran Premio d’Italia al Mugello.

La squadra ha preso questa decisione non solo in Moto3, dove non farà correre il giapponese Ryusei Yamanaka – compagno di squadra di Dupasquier. Anche in Moto2 ci sono delle defezioni: Thomas Luthi, infatti, ha deciso di non correre al Mugello non solo per quanto è capitato ieri, ma anche per il forte legame che ha con Philippe Dupasquier, il padre di Jason, con cui si allena spesso in motocross.

Il terribile incidente al Mugello

Le Qualifiche della Moto3 sul tracciato del Mugello sono state teatro di un tremendo incidente che ha coinvolto Ayumu Sasaki, Jeremy Alcoba e Jason Dupasquier.

Ad avere la peggio è stato proprio lo svizzero. Caduto in uscita dall’Arrabbiata 2, Dupasquier è stato certamente colpito sia da Ayumu Sasaki che Jeremy Alcoba, che lo seguivano e non ha avuto modo di evitarlo trovandoselo al centro della pista.

Portati al Centro Medico del tracciato di Scarperia, Sasaki e Alcoba sono stati visitati e stanno bene. Lo stesso Alcoba ha raccontato pochi minuti dopo l’incidente di aver colpito Dupasquier nella zona degli arti inferiori.

Dupasquier è stato immediatamente soccorso dai medici. Dopo una prima valutazione fatta proprio in pista, il quadro sanitario di Dupasquier è stato ritenuto di una gravità tale da essere trasportato in elicottero all’ospedale di Firenze Careggi proprio con l’elisoccorso per ulteriori accertamenti e cure.

Erano anni che l’elisoccorso non veniva chiamato a intervenire direttamente in pista. Le condizioni di Dupasquier hanno costretto i medici ad adottare questa soluzione per evitare al pilota il trasporto al Centro Medico, ritenuto evidentemente inutile ai fini delle cure da apportare al giovane Jason.

Non è chiaro dove Dupasquier sia stato colpito, involontariamente, da Sasaki. E’ certo che la moto del giapponese sia stata sbalzata in aria dopo l’urto e lo stesso Ayumu sia stato autore di una caduta di notevole entità, ma fortunatamente senza conseguenze. SI teme che sia stato proprio l’impatto causato dalla moto del giapponese ad arrecare i danni maggiori a Dupasquier.

Queste le parole di Sasaki una volta uscito dal Centro Medico del Mugello: “È stata una qualifica pazzesca. Siamo riusciti a fare un giro e nell’ultimo giro stavamo migliorando, ma un pilota è caduto davanti a me, la sua moto è venuta in pista e non ho potuto evitarlo. Ho colpito la sua moto e ho avuto un incidente molto grande. Fortunatamente, sto bene. Ho un po’ di dolore ovunque e soprattutto al piede, ma non è rotto”.

E’ importante inoltre sottolineare come Jeremy Alcoba, che ha investito involontariamente Dupasquier all’Arrabbiata 2, sia stato scagionato dalla telemetria dopo un’attenta analisi da parte dei commissari. Alcoba ha investito lo svizzero, già colpito violentemente dalla moto di Sasaki diversi secondi prima, per aver dovuto evitare le moto che davanti a lui avevano di fatto inchiodato.

Le bandiere rosse erano già state esposte e Alcoba aveva seguito il regolamento, rallentando a sua volta. Ma chi lo precedeva si è trovato davanti la scena dell’incidente e ha rallentato così tanto da portare Alcoba a schivare le moto davanti, finendo per investire Dupasquier per la seconda volta.

Motorsport.com

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