ROSARIO PASTORE: mala tempora currunt, noi poveri tifosi delusi…
Un’accozzaglia di isterici. A cominciare dall’uomo in panchina, che si rivolge educatamente al suo collega dell’altro fronte con queste gentili parole: . Per continuare con quell’altro campione di savoir faire che si chiama Manolas il quale, dimentico della puttanata inscenata a Reggio Emilia, col regalo di un rigore al 90′ al Sassuolo, se l’è presa col medesimo Juric, colpevole di aver preso troppo seriamente la situazione. Con l’immediata risposta della controparte: . Purtroppo, e questo è il punto: il Napoli la sua partita non l’ha mai fatta. Se non, appunto, col suo comportamento fuori dalle righe. C’è qualcuno che ha notato, oltre al sottoscritto, i visi scuri di Insigne, di Fabian Ruiz, di Lozano (costantemente rimproverato da Gattuso, che ne facilitava così il moltiplicarsi degli errori), di Di Lorenzo? Erano scesi in campo tesi come corde di violino, il modo migliore per rendere al peggio. E, quando si sono accorti che il Verona non aveva intenzione di fare l’agnello sacrificale, si sono innervositi sempre di più. L’uomo vestito di nero (non Chiffi, che era tutto colorato, ma l’altro, avete capito chi) seguiva il povero Osimehn costantemente imbrigliato, ma non aveva consigli da dargli. Forse perché non sapeva cosa consigliargli. Vedeva in mezzo al campo un tipo con barba lunga che rallentava ilgioco, che pareva d’impaccio a se stesso e ai compagni, un tale Bakayoko, ma non pensava minimamente che dovesse essere sostituito a vantaggio di un giocatore, Demme, che, con la sua esperienza, aveva fortemente propiziato l’andamento altamente positivo delle ultime prestazioni. E, soprattutto, vedeva Insigne sicuramente non in partita e si intestardiva a tenerlo in campo, a miracol mostrare. D’accordo, questa fine è figlia anche di episodi precedenti, di regalini fatti ad una banda di ladri, ed altri regalini gentilmente donati a una formazione isolana. Ma questo giustifica fino ad un certo punto quanto è accaduto. Il Napoli ha lasciato al Verona 6 punti sugli 8 in palio. Al Verona, capite? Oltre ovviamente a tutti gli altri lasciati generosamente per strada contro avversari che avrebbe dovuto divorare. Un illustre collega assicura che questo può accadere a tutti. E allora diciamo che al Napoli è accaduto… un po’ di più. A questo punto, l’unica cosa positiva è che l’addio lascerà meno inconsolabili vedove Gattuso. E che quelli (e mi riferisco sempre all’illustre collega) che hanno voluto scusarsi ufficialmente con il calabrese, pensando che ormai le cose fossero andate al meglio, capiranno che quelle scuse erano state un tantinello intempestive. Ed ora? Ed ora, mala tempora currunt, amici miei. Il presidente metterà sul mercato i pezzi migliori, sceglierà un tecnico che si accontenti di guidare una formazione fortemente ridimensionata e ricominceremo a vivere esperienze che abbiamo già vissuto, ahimé, sulla nostra pelle di poveri tifosi delusi. Allegri? Credete che si accontenti di una Europa League qualsiasi? Fosse così, d’accordo, anch’io chiederei scusa. Ma penso però, purtroppo, che difficilmente dovrò farlo.
di Rosario Pastore