L’ex azzurro Pasquale Casale a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Pareggio ingiustificabile domenica. A De Laurentiis avrei una cosa da rimproverare. Vi spiego…“
“Napoli è la mia squadra del cuore, a dodici anni ero già nei pulcini degli azzurri. Spero che il Centro Paradiso venga recuperato, è la storia di questo club – queste le parole di Pasquale Casale, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Cagliari, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. ADL? Ha fatto benissimo all’ombra del Vesuvio, è indiscutibile, ma gli rimprovero dei momenti di indecisione negli anni in cui la squadra si è ritrovata in testa alla classifica. In quei due mercati invernali (quelli in cui la squadra azzurra è stata davvero a un passo dal tricolore, ndr) avrebbe dovuto fare degli investimenti. E in questa mancanza non trovo giustificazione economica, perché avrebbero potuto guadagnare introiti importanti con un’eventuale vittoria del campionato. Il bilancio è comunque a suo favore, è mancata solo la ciliegina. Vivaio azzurro? Non è facile far crescere il settore giovanile, è un fattore d’appartenenza, d’amore. Difficile trovare tanti ragazzi forti della terra di apparenza del club, si possono formare primavere forti anche con dei giovani provenienti dall’estero, come fa la Juventus, la quale poi li manda in giro a fare le ossa. Spero ci sia più attenzione anche per il Calcio Femminile, in verità. Napoli-Cagliari? L’errore di Osimhen è stato mettere le mani su Godin, di solito l’arbitro chiama sempre il fallo sul difensore. Ci sta che il direttore di gara (Fabbri, ndr) abbia valutato male, ma ciò non giustifica il pareggio. L’errore più grave sul gol dei sardi è di Hysaj, non puoi guardare solo la palla e non l’avversario. Ciò che manca nel calcio di oggi è la tattica individuale difensiva, ci sono giocatori meno bravi perché non si lavora più su questo fattore, è molto più facile fare il giro palla, a quanto pare. Ad oggi la tecnica fondamentale è abbandonata. Il miglior calcio è stato quello degli anni ’80: nel mio Napoli riuscimmo a creare il connubio perfetto, venivamo dal calcio totale e inserimmo giocatori come Bruscolotti in un contesto qualitativo. In altri campionati, i centrocampisti sono più forti, e difensori come de Ligt, quando era all’Ajax, possono anche esaltarsi, ma in Serie A se non hai giocatori che pressano alto, il difensore va anche più in difficoltà. Al Napoli manca un Barella o un Kessie lì in mezzo. Fabian Ruiz da mediano? Lui fa fatica perché è un interdittore. Con Politano, che attacca e difende, lui si esalta, ma con Lozano ha difficoltà. Dunque, se viene sostenuto può giocare da mediano, altrimenti trova problemi perché non ha il passo”.
Gigi Cagni a “Il Sogno nel Cuore” su 1 Station Radio: “Gattuso ha fatto un lavoro eccezionale a Napoli. Il gol del Cagliari non è solo colpa di Hysaj. Spezia una sorpresa, ma Italiano era già allenatore in campo”
“Lo Spezia è una sorpresa di questo campionato, come il Benevento, nonostante sia terzultimo. Conosco bene Italiano, quando lo avevo a Verona era già un allenatore in campo. Ha cambiato 7-8 giocatori dall’anno scorso ed è riuscito comunque in breve tempo a farli giocare bene e ad essere una bella squadra. Sono fuori zona retrocessione grazie a buoni calciatori e alla sua mano, ma devono comunque stare attenti in queste ultime quattro giornate – queste le parole di Gigi Cagni, ex allenatore, fra le tante, di Sampdoria, Parma, Empoli, Spezia, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Io esempio di Italiano? Penso abbia preso il meglio da tutti gli allenatori che ha avuto. Ha fatto come me, da calciatore, giocando nel 4-3-3, scelsi di riproporlo anche nella mia carriera di allenatore: con questo modulo si è più compatti in difesa e si spinge di più in attacco. Se Vincenzo (Italiano, ndr) è da Napoli? L’esperienza conta tantissimo, bisogna fare un passo alla volta, perché con dei passi doppi la caduta potrebbe essere più pesante, come nel caso di Pirlo alla Juventus. Perché Gattuso è passato dal 4-3-3 già collaudato al 4-2-3-1? Ha scelto in base alle esigenze e alle qualità dei calciatori. Mi stupisco come possa essere in discussione dopo quello che ha fatto in un anno e mezzo, forse nessuno ricorda la situazione del Napoli prima del suo arrivo. Rino ha fatto un lavoro eccezionale, non è un ambiente facile, i tifosi sono molto appassionati e la pressione è alta. Forse l’unico errore è stato la sua comunicazione, dovrebbe avere più diplomazia. Il Napoli ha i mediani per il 4-2-3-1? Li ha, certo. Il problema che riscontro, non solo nella squadra azzurra, ma anche in altre, è il voler essere troppo belli. Dovrebbero imparare un po’ tutti da Antonio Conte, bisogna guardare più alla concretezza che alla bellezza. Il Napoli ha segnato più di 70 gol in campionato, significa che la squadra sotto porta è concreta, ma non dovrebbe prendere i gol che ha subito. Cosa avrei detto ad Hysaj sul gol del Cagliari? Avrei parlato con chi ha responsabilità, Koulibaly. Lui è il più forte difensore del mondo, dovrebbe rendere di più, e per questo ha più responsabilità di altri. Gli allenatori dovrebbero dialogare di più con i calciatori, perché, soprattutto quelli più giovani, danno per scontato che sappiano determinate cose, ma non è così. Bisognerebbe tornare a lavorare sui fondamentali in tutti i ruoli”.
“Spezia-Napoli sarà una bella partita, entrambe lottano per qualcosa e nessuna ha intenzione di cedere il passo. Gli azzurri sono favoriti, le qualità della loro rosa sono importanti, ma la squadra di Italiano, come ha dimostrato nell’arco del campionato, può sorprendere – queste le parole di Luigi Lauro, presidente SBM Agency, procuratore, fra i tanti, di Daniele Verde e Alessandro Tripaldelli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Napoli-Cagliari? I sardi attraversano un momento positivo, e quindi immaginavo una prestazione importante al Maradona. Quando non concretizzi il risultato, può scappare il pareggio. Semplici, inoltre, è stato bravo a cambiare l’assetto tattico durante la gara, e questo, alla fine, ha fruttato. Errore Hysaj? Bisogna guardare anche da dove arriva la palla. Il suo è stato un errore tecnico, ma non ha commesso uno sbaglio solo lui, perché dietro il cross c’è un’azione. In quel momento, il Napoli era anche in sofferenza, il pareggio era nell’aria. Tripaldelli? Qualche club sul ragazzo c’è, ma aspettiamo e vediamo come termina la stagione il Cagliari. Napoli su di lui? Non c’è niente. Daniele Verde? Mi auguro che lo Spezia si salvi, così possono riscattarlo. Anche in Spagna mi hanno contattato, ma per le ambizioni della nuova proprietà (lo Spezia, ndr) potrebbe anche restare. Quanto è stato importante Italiano per Daniele? Molto. Italiano è un allenatore che non cambia il suo modulo e il suo integralismo sul 4-3-3 evidenzia al meglio le sue qualità. Se il mister è da Napoli? Ha dimostrato di saper gestire una rosa ampia, può giocare le sue carte anche in una grande squadra. Su che tipo di allenatore punterà De Laurentiis? Il presidente ci ha abituato ad allenatori che hanno sempre fatto bene, e Italiano potrebbe essere un profilo che sta valutando. Spalletti al Napoli? Luciano è un bravo allenatore, ha dimostrato di avere una sua filosofia e idee precise. Ha una personalità forte e bisogna vedere cosa potrebbe accadere nel rapporto con i giocatori e il presidente. Giuntoli resterà in azzurro? Ha altri due anni di contratto dopo questa stagione e ha la fiducia del presidente. Penso rimanga, ma il mercato è imprevedibile”.