Gli interventi di Bruno Pizzul, Rino Foschi e Dario Santoro a “Il Sogno Nel Cuore”
Bruno Pizzul a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Insigne come Totti e Del Piero, ma troppo a lungo etichettato come promessa. Mancini ha il merito di aver puntato sui giovani. Vacciniamoci tutti e facciamo terminare la pandemia”
“Fino ad oggi, il lavoro di Mancini imposto in Nazionale è stato encomiabile. La sua intenzione, successivamente attuata, di aprire la porta ai giovani è stata lodevole. Il gioco non è sempre stato eccelso, ma i risultati sono notevoli. Bisogna completare questo cammino di avvicinamento in vista di Euro2021 e, in seguito, dei mondiali. Per quest’ultimi si risolverà tutto nel doppio confronto con la Svizzera, in programma a settembre – queste le parole dell’ex telecronista Rai per la Nazionale Italiana Bruno Pizzul, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Punti di riferimento per Mancini? Insigne credo sia un pilastro sia per il Napoli che per la Nazionale di Roberto, il quale non rinuncerà mai al napoletano. Oltre che un grande valore tecnico, Insigne ha la capacità di compattare l’ambiente e creare un gruppo di amici. È un valore aggiunto, il suo esempio è contagioso: è uno di quei calciatori che sembra divertirsi e voler far divertire i suoi compagni. Il suo tiro a giro è un qualcosa di assolutamente straordinario. Può ripercorrere le orme di Totti e Del Piero nell’europeo del 2000, ma lo sta facendo anche con la sua squadra di club. Lo abbiamo accompagnato fin troppo con l’etichetta di “speranza”, ad oggi è diventato realtà, e le sue prestazioni lo dimostrano. Nuovo ciclo per la Nazionale? Con questi giovani, indubbiamente. Abbiamo in mano le carte per poter costruire un grande futuro. Negli scorsi anni abbiamo avuto difficoltà nel cambio generazionale, abbiamo stentato nel portare i ragazzi dell’Under 21 in Nazionale maggiore perché mancavano talenti. Oggi c’è questa fioritura, e Mancini è stato bravo ad aprire subito le porte a questi ragazzi, come successo con Zaniolo, convocato prima di fare l’esordio in Serie A. Fu una grande intuizione di Roberto, che da grande ex calciatore quale è stato, ha sempre stimato i talenti come quello di Nicolò. Poi il romanista è stato bravo a confermare l’intuizione del commissario tecnico, anche se, purtroppo, gli infortuni lo hanno fermato. In ogni caso, sarà un futuro campione. Immobile? Lecito sperare faccia una competizione nel segno dell’annata scorsa. Ci sono dei momenti magici e altri stregati per gli attaccanti. Quando ha vinto la scarpa d’oro, gli bastava sfiorare la palla per segnare. Oggi, invece, pare ci sia una maledizione. La situazione stadi deserti e l’incidenza di Covid nei singoli giocatori è tale da costringerci a guardare ogni avversario con molta circospezione, siamo ancora in piena pandemia e Mancini, ad esempio, sta chiedendo di allargare il numero di giocatori da portare ad Euro2021 fino a 25, proprio perché c’è bisogno di stare attenti con questo virus. Scudetto? Solo l’Inter può perderlo, ma nel calcio mai dire mai. Vaccino? Io l’ho fatto ed invito tutti a farlo, perché è l’unica strada che abbiamo per uscire da questa pandemia”.
“Mancini ha avuto la fortuna di dover cambiare volto a questa Nazione con dei giovani molto validi. Questi ultimi sono dei calciatori importanti, e con loro sta facendo davvero un ottimo lavoro, nonostante i vari positivi al Covid e gli infortunati a causa della stagione particolare. Potremmo toglierci delle soddisfazioni a Euro2021, ma anche in seguito, nel mondiale. Queste due competizioni metteranno in vetrina i nostri migliori giovani, i quali aumenteranno ancora di più il loro valore – queste le parole di Rino Foschi, ex dirigente sportivo, fra le tante, di Genoa, Palermo, Torino, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Il mio miglior investimento? Parlare di Cavani, Barzagli, Grosso e Toni è facile, mi piacerebbe parlare più di chi, purtroppo, non sono riuscito a prendere. Ad esempio, tra quest’ultimi, ricordo che al Palermo anticipammo tutti per Giorgio Chiellini quando era ancora al Livorno, ma purtroppo la trattativa andò troppo per le lunghe e Moggi me lo soffiò. Ricordo che riuscimmo ad arrivare al mondiale del 2006 con 5 nazionali, e sfiorammo anche la Champions League, se non fosse stato per un rigore discutibile contro il Genoa. I risultati in una città fantastica come Palermo sono stati davvero importanti. Zamparini? Una persona eccezionale, si fa prendere troppo da chiamate e consigli di amici, ma se ne intende di calcio. Per l’allenatore è sempre lui a scegliere, non puoi nemmeno discuterci, ma per i calciatori ci lasciava un grande potere di firma e mi sono tolto diverse soddisfazioni. Ricordo Cavani, preso mentre ero in Uruguay per un altro calciatore, ma poi mi piacque e costava anche di meno. Per Kajer anticipai l’Inter. Maurizio, nel 2008, per acquistare un giocatore da solo, prese un bidone ed io mi arrabbiai moltissimo, poi la colpa fu data al mio successore, Sabatini. Qualche rimpianto? Lucas Leiva della Lazio. Lo avevo già preso prima che andasse al Liverpool per una cifra intorno ai 6 milioni di euro, parlai con lui anche personalmente. Lui stesso lo ha ricordato in una intervista di qualche tempo fa. Un altro giocatore, invece, che era davvero tutto mio per soli 150’000 euro, è Frank Kessie. Ero a Cesena, ma non potemmo tesserarlo perché era extracomunitario. A me piaceva molto e ricordo che volevo prenderlo per farlo giocare difensore centrale, visto che avevamo problemi a difesa e lui era poliedrico. Oggi è un calciatore che tutti conosciamo. Anche a Verona ho avuto giocatori incredibili: Gilardino mi stava scappando, ma fortunatamente riuscii a prenderlo. Poi ho preso Brocchi e Camoranesi. Ho avuto davvero tanti tanti calciatori nella mia carriera, questo lo devo anche ai presidenti che mi hanno dato la possibilità di lavorare in totale autonomia. Ebbi la fortuna di diventare manager grazie ad Allodi, che mi fece fare un corso, all’epoca non era per niente semplice diventare dirigente sportivo. Ebbi un’esperienza anche come procuratore, ma sbagliai un’operazione e, dopo essere stato ripreso da Pasqualin, tornai a fare ciò che facevo prima con Marino ad Avellino. Napoli in Champions? Ho un debole per gli azzurri. Quest’anno c’è stato un momento brutto, e mi è dispiaciuto per Gattuso che è stato annientato dalle critiche, ma ora le cose stanno andando bene. Il lavoro di Rino si è sempre visto, sono convinto che il Napoli farà un finale di stagione bellissimo e che arriverà a piazzarsi in Champions”.
Dario Santoro a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Rischiamo di dover sottoscrivere 3 abbonamenti per seguire tutta la prossima stagione. A Dazn per la Serie A, Sky, Mediaset e Amazon si sfidano per l’Europa”
“Dazn ha acquisito l’intera Serie A: 7 partite del campionato italiano in esclusiva, e altre 3 in co-esclusiva con Sky – queste le parole di Dario Santore, giornalista e conduttore Tv, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Resta da capire il contratto da sottoscrivere per la Champions e per l’Europa League, perché in questo scenario si è inserita anche la Mediaset. Quest’ultima ha acquisito la miglior partita, che sarà, dunque, visibile su canale 5. Sky avrà sicuramente la Champions e la Conference. Anche Amazon acquisirà tre partite per ogni turno della coppa dalla grandi orecchie. È una situazione particolare, il timore è che le reti italiane non siano in grado di sostenere l’alta affluenza sullo streaming Dazn. Siamo a rischio di sottoscrivere tre contratti diversi per un totale di 70 euro, al netto dei conti. Mi auguro che il colosso digitale riesca a gestire questi grandissimi flussi di clienti che ci saranno sullo streaming. L’alternativa potrebbe essere l’apertura di un canale su Mediaset o Sky, staremo a vedere cosa si inventeranno. Napoli su Barak e Zaccagni? Due indizi fanno una prova. Se oltre a Zaccagni, il Napoli insegue anche Barak, quest’ultimo giocatore importante, la società azzurra, a questo punto, sta tracciando la strada per arrivare al nuovo tecnico, Juric”.