La rivoluzione televisiva del calcio italiano, con Dazn che ha vinto la guerra dei diritti tv e dalla prossima stagione trasmetterà in esclusiva la stragrande maggioranza delle partite di campionato (7 a week end e 266 in totale) inciderà profondamente su scelte e abitudini dei tifosi italiani. La novità maggiore, in attesa di capire se accordi successivi modificheranno il panorama, è il trasferimento dell’offerta calcistica dalla televisione a internet, dal modello del satellite a quello dello streaming attraverso una app che molti conoscono perché dal 2018 è detentrice di una parte dei diritti tv della Serie A, ma che ora diventa il canale preminente per non perdere nulla dei propri beniamini.
Intorno alla copertura sul territorio si è combattuta una parte della battaglia tra Dazn e Sky e anche all’interno della Lega Serie A, con diversi club perplessi sul rischio di mettere in mano il prodotto del campionato a una OTT legata alla diffusione della connessione ad alta velocità nel nostro Paese. Alle spalle di Dazn c’è il colosso Tim e le voci di trattative per acquisire anche slot sul digitale terrestre si sono moltiplicate con il passare delle settimane.
Di sicuro cambierà il modo di spendere dei tifosi italiani. Già, ma quanto costerà vedere la Serie A su Dazn? Il prezzo di 10 euro al mese per le 3 gare a giornata con cui oggi Dazn è presente sul mercato sono destinati a diventare in fretta un ricordo. Ci sarà certamente un periodo di lancio con sconti, ma lo scenario che gli stessi dirigenti della piattaforma hanno tratteggiato nel corso delle presentazioni in Lega Serie A è quello di un allineamento ai prezzi della concorrenza.
Nel caso del calcio si parla di NowTv che è presente sul mercato a 30 euro al mese di abbonamento. Questo è il target di riferimento anche per Dazn che, dunque, potrebbe costare tra i 300 e i 350 euro all’anno agli appassionati che, se vorranno poter godere dell’intera offerta calcistica, non potranno però fermarsi qui perché i diritti della Champions e dell’Europa League sono finiti in mano alla concorrenza con anche l’ingresso nel panorama italiano di Amazon oltre che la conferma di Sky e l’accordo sottoscritto da Mediaset.
L’altra differenza rispetto alle abitudini sarà nel modello di racconto del campionato. Dimentichiamoci gli studi e i dibattiti pre e post partita: Dazn continuerà a offrire un prodotto simile a quello con cui oggi copre le gare in suo possesso, molto minimalista, senza studio e con un format ridotto all’osso nella tempistica. Spesso il segnale dallo stadio si ‘apre’ 15-20 minuti prima del fischio d’inizio e si chiude dopo un rapido giro di interviste. Per i responsabili della OTT quello che conta è l’evento e non il contorno. Piacerà a un popolo di tele-tifosi inguaribilmente educati al bar sport?