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Gli interventi di Antonio Petrazzuolo, Claudio Barbaro Gyorgy Garics a “Il Sogno Nel Cuore”

Antonio Petrazzuolo a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Lozano arma in più per il Napoli, Gattuso? Giusto fargli chiudere la stagione, vi dico la mia su Sarri, Allegri e le altre ipotesi per il futuro”

“La gara con la Roma non è da sottovalutare, fortunatamente, però, si è azzerato il fattore campo che avrebbe potuto incidere – queste le parole di Antonio Petrazzuolo, giornalista e Direttore di Napoli Magazine, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. L’ipotesi rinvio di Roma-Napoli? Io credo che sia stato corretto giocarla da calendario, anche perché se avesse continuato in Europa League, il Napoli, avrebbe dovuto giocarla come i giallorossi. Gli azzurri ora non hanno grandi alibi. La squadra ha avuto la possibilità di allenarsi, di recuperare gli infortunati come Manolas e Lozano, dunque sono chiamati ad un’ottima prestazione. Finalmente dei dubbi positivi per Gattuso, anche in attacco non sarà semplice scegliere fra un Mertens, da capire le condizioni, con un Osimhen in crescita. Manolas-Lozano? L’idea di Gattuso potrebbe essere di portare Manolas con la squadra, ma se le prove pre-partita dovessero essere positive potrebbe giocare anche titolare con Koulibaly. In attacco il discorso è diverso, potrebbe far partire Mertens, nonostante le sue condizioni non ancora al top, e sfruttare Osimhen a partita in corso con la sua velocità. A Milano hanno voluto preservare Lozano, so che si è allenato bene e sarà sicuramente un’arma in più per domenica ma potrebbe anche iniziare dalla panchina, alla luce della buona prestazione di Politano. Dunque, probabile un Politano titolare con Lozano a partita in corso. Hirving è stato il giocatore, insieme ad Insigne, più costante di questo Napoli. Arbitro Di Bello? Speriamo che il risultato sia come quello dell’andata. Gattuso? Rino dovrebbe lasciare Napoli a fine stagione d’accordo con la società. Il club sta programmando un futuro anche tecnico. La sua stagione è stata di alti e bassi, anche per diversi errori tecnici commessi che possono starci. Giusto che la società scelga un futuro che porti solidità. Si è parlato di contatti con Sarri, smentiti, ma ciò non significa che Maurizio non abbia piacere di ritornare. Il discorso va fatto anche sul futuro della rosa: se si dovesse prendere l’allenatore toscano andrebbe acquistato un regista subito, potrebbe essere confermato Hysaj e si avrebbe un punto interrogativo su Osimhen, che ha bisogno di spazi centrali importanti in caso di ripartenza. Se, invece, si dovesse prendere un altro allenatore, sarà necessario fare investimenti mirati per il suo gioco. De Zerbi o Italiano non credo siano in pole position in questo momento. Il nome di Benitez, invece, è stato fatto qualche settimana fa principalmente per l’aspetto manageriale, e ad oggi la soluzione si è freddata. Ipotizzata anche una pista francese. Al momento sono solo ragionamenti in corso. Cedere i senatori? Se il Napoli dovesse prendere Sarri, potrebbe non essere necessario cedere i giocatori importanti poiché li conosce. Se invece il club dovesse prendere un altro allenatore e necessita di altri giocatori, è ovvio che questa sia un’opzione. Parlare di una cessione di Koulibaly mi pare difficile, soprattutto per i tempi che corrono. Il Napoli non andrà a svalutare il valore dei calciatori in rosa e anche del Napoli stesso perché il vero valore del club è il parco giocatori. Potrebbe invece essere fatto un ragionamento diverso su Fabian Ruiz. Conferma di Gattuso? Ad oggi è giusto lasciarlo tranquillo per la fine della stagione. ADL è stato un signore, perché un presidente come Cellino, non che non sia signore ma molto più fumantino, lo avrebbe già esonerato. Sul piano del gioco farei, però, una scelta diversa. Se dovessero essere fatti dei discorsi concreti, tornerei anche su un nome del passato. Allegri potrebbe essere una scelta motivazionale anche per lo stesso Massimiliano, ma ad oggi niente di concreto”.

Fratelli d’Italia, Senatore Barbaro a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Insigne come Totti, ma c’è ancora qualcuno che lo critica a Napoli”

“Roma-Napoli? È una partita storica, affascinante, che ha scritto pagine importanti del calcio italiano. Sono diffidente, sono due squadre ‘strane’. Il Napoli è superiore dal punto di vista tecnico rispetto alla Roma, ma sono squadre incomprensibili: alternano partite straordinarie a sconfitte con squadrette. Non so quanto abbia dato Gattuso agli azzurri, i pochi sprazzi di gioco mi sembrano figli di Sarri, almeno nelle posizioni in campo. Considero Rino un ‘catenacciaro’, i partenopei non sono una squadra che ruba l’occhio sul campo e se dovesse rubare l’occhio è per merito dei singoli, non dell’allenatore – queste le parole di Claudio Barbaro, Senatore Fratelli d’Italia, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Obiettivo Champions? Per la Roma sarà complicato arrivare fra le prime quattro, non sono mai andati oltre questo obiettivo in questa stagione. Europa League? L’asticella si è alzata: qualsiasi sia l’avversario per la Roma estratto dall’urna, credo ci fermerà, ma spero di essere smentito. Negli ultimi anni, Roma e Napoli ci hanno abituato a posti discreti. Ora facciamo fatica a tornare indietro, ma dovremmo farlo visto che sono risalite anche le milanesi. La diffidenza verso la mia quadra, non mi fa vivere bene la partita. Vi racconto un aneddoto: ho subito la peggiore umiliazione della Roma, il 7 a 1 a Manchester. Sono tornato a casa distrutto, e speravo di disintossicarmi dal calcio dopo quella partita, ma già il giorno dopo ero con la testa alla gara successiva. Insigne? È il Totti del Napoli. Non capisco perché la piazza partenopea faccia fatica a riconoscergli questa importanza, ogni tanto. C’è ancora qualcuno che lo critica, nonostante le sue enormi qualità. Pandemia? È un incubo che non finisce, sta condizionando le vite di tutti noi. Bisogna essere sempre pronti a rispondere alle esigenze del popolo, noi politici siamo agevolati per il nostro lavoro. Riapertura centri sportivi? La nostra è stata una prova tentata in parlamento ma che purtroppo non ha avuto l’esito sperato, siamo stati l’unico partito favorevole alla riapertura dello sport di base in zona gialla. Ad oggi non intravedo le condizioni giuste per riaprire dopo Pasqua. Conosco le dinamiche e la sofferenza del settore in materia, ed il tema principale dovrebbero essere dei ristori adeguati, i contributi per le attività, che fino ad oggi sono stati assenti. Se ci fossero potremmo parlare di ripresa con dati più confortanti. Quei pochi che ci sono stati hanno escluso i dati più importanti. Hanno escluso le quote di iscrizione ed i tesseramenti, che sono l’80% degli introiti delle associazioni sportive. Una serie di aspetti di carattere tecnologico devono comunque essere considerati perché portano spese, così come i mutui, leasing ed affitti. Bisogna aiutare in maniera più diretta, perché molte attività rischiano di chiudere per sempre. Rimborsi collaboratori sportivi? Nel Decreto Sostegni dovrebbe esserci un ulteriore incremento del rimborso dell’estate scorsa, ma al momento non conosco la portata. Il rischio principale è che potrebbero non esserci più le aziende che pagheranno gli stipendi ai collaboratori, una volta finita la pandemia. Dunque va salvata prima la spina dorsale dello sport italiano, ovvero i centri sportivi. Sport da contatto? Nessuna novità. Se non si va incontro ad un miglioramento della situazione attuale sotto il profilo pandemico sarà difficile porre un accento sulla ripartenza delle discipline sportive. Il comparto sportivo dovrà essere riaperto per gradi, spero che dalla prossima settimana possa esserci una schiarita sul tema”.

Gyorgy Garics a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Al Napoli servirebbero più Insigne, oggi non esistono bandiere perché i ragazzi pensano solo a guadagnare di più. Quel 4-4 a Roma fu spettacolare e rocambolesco. Su Szoboszlai vi dico che…”

“Sarebbe bello tornare in campo ad aiutare la squadra, soprattutto tornare all’Olimpico con la maglia del Napoli. Ci fu uno spettacolare 4-4 ai miei tempi, le classiche serate che si sognano quando si gioca a calcio – queste le parole di Gyorgy Garics, ex calciatore del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Prima di quella partita ero appena tornato dalla Nazionale e Reja voleva farmi rifiatare. Per fortuna il mister mi fece scendere in campo lo stesso, perché fu una partita per me indimenticabile. Per quell’epoca era un evento raggiungere un pareggio fuori casa contro la blasonata Roma. È uno dei ricordi più belli che ho. Crescita Napoli? Aurelio De Laurentiis ha dei grandi meriti per la scalata del Napoli ed i traguardi raggiunti negli anni. Ha preso in mano una società dal fallimento, ci ha creduto ed investi tanto, mantenendo sempre i bilanci in positivo. E nonostante tutto il Napoli è sempre lì a lottare per i primissimi posti. È ovvio che qualche errore lo abbia fatto anche lui, ma va solamente ringraziato. L’unico grosso avversario del Napoli negli ultimi anni è stata la Juventus, quest’anno sono tornate anche le milanesi, ed è normale che la sfida si complichi ancora di più. Il discorso che mancano determinati valori in rosa? Fa parte del calcio di oggi, dove la maggior parte dei ragazzi vengono cresciuti con l’idea di pensare sempre e solo ai soldi. Il problema più grande, dell’era di oggi, che fa svanire la bellezza di questo sport, è, appunto, la crescita del business. Nella mia epoca, noi calciatori volevamo raggiungere un traguardo, un obiettivo in carriera, i soldi erano solo una conseguenza. Ora il primo pensiero è solo guadagnare di più. Gli unici che ad oggi credono nelle squadre in cui giocano sono i calciatori nati nelle città di appartenenza dei club. Il Napoli ha la fortuna di avere Insigne in campo, e, infatti, si nota la voglia e la determinazione che mette Lorenzo rispetto a gli altri compagni di squadra sul rettangolo di gioco. Ho avuto il piacere di giocare con lui quando era nelle giovanili, e sono sicuro che lui sia innamorato della maglia azzurra e che abbia sposato il progetto Napoli. Servirebbero più calciatori come Lorenzo in rosa, quando hai solo lui fai fatica. Ma il problema è a livello globale. Non mi sento di condannare nessuno, ma se tornassimo ai nostri valori, ovvero quelli di raggiungere dei traguardi, i soldi arriverebbero lo stesso, perché nel calcio comunque si guadagna bene. Ad oggi girano davvero troppi soldi nel mondo del calcio che non corrispondono al reale valore dei calciatori. Se pensiamo ad uno Zidane, o un Figo, di certo non guadagnavano i soldi che guadagnano oggi determinati calciatori con qualità tecniche inferiori. Gattuso? Non è semplice dare un giudizio, all’inizio ha dato un impatto importante alla squadra portando risultati importanti. Quest’anno, invece, ha avuto problemi di rosa, tra infortuni e Covid. Se lui dovesse riuscire ad arrivare in Champions League bisogna solo congratularsi con lui per l’ottimo lavoro, ma non è semplice lavorare a Napoli e con un presidente come De Laurentiis. De Zerbi? Gli vanno fatti i complimenti per ciò che sta costruendo col Sassuolo, per il suo modo diverso di giocare e anche per le sue dichiarazioni pubbliche. Uomo di valore, diverso rispetto al mondo del calcio di oggi. Alla lunga otterrà grandi risultati, potrebbe essere un candidato importante per il Napoli, ma il solo interesse della società azzurra è già un complimento enorme per Roberto. Szoboszlai? Il Napoli non è convinto sulle sue qualità, altrimenti lo avrebbero già preso. In Austria e Germania, per le difficoltà che ci sono in Italia, non apprezzano la Serie A e anche per questo il ragazzo ha scelto il Lipsia. La Bundesliga non ha lo stessa difficoltà del campionato italiano. Quest’ultimo, sicuramente non è il calcio più bello da vedere, ma è sicuramente il più difficile. La Serie A non ha paragoni, il Napoli mi ha aperto le porte del calcio”.

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