EDITORIALE DEL LUNEDI’. Al Festival di San Siro canta solo il Napoli
Al festival di San Siro canta solo il Napoli; gli azzurri, in versione argentina, vendicano la sconfitta del girone di andata, espugnando per 1 a 0 il terreno del Meazza. I nerazzurri di Conte ringraziano per il gentile omaggio ricevuto, in virtù del quale allungano il passo verso lo scudetto, distanziando il Milan di ben 9 punti. Ormai è fuga vera, Lukaku e compagni dovrebbero soltanto suicidarsi per perdere il titolo. Analizzando la gara di ieri sera dobbiamo dire che il Napoli ha meritato il successo, dominando in lungo ed in largo gli avversari soprattutto nel primo tempo, tuttavia, con il solito errore difensivo, compiuto anche stavolta da Bakayoko, autore di un fallo da dietro in area su Theo Hernandez,, su cui poteva, ad onor del vero, esserci il rigore, si stava per compromettere il risultato, come successo col Sassuolo. Per fortuna l’arbitro Pasqua ha deciso, dopo essere andato al Var, su indicazione di Mazzoleni, di non concedere la massima punizione. Il Napoli ha disputato una gara accorta, in cui non ha subito azioni pericolose da parte degli avanti rossoneri, una partita molto tattica, che il tecnico partenopeo è stato in grado di gestire meglio del collega Pioli, grazie ad una migliore condizione fisica e psicologica dei suoi uomini, i quali hanno fatto più possesso palla e scagliato diversi tiri verso la porta di Donnarumma, mancando di pochissimo il gol. Nel Milan, Leao è stato il giocatore più pericoloso ma molto impreciso, anche Calhanoglu, di solito sempre pungente con i tiri da fuori area, non ha mai impensierito Ospina. La supremazia azzurra, pur se minore rispetto ai primi 45 minuti, è proseguita pure nella ripresa, in cui è arrivato il vantaggio dopo solo quattro minuti di gioco grazie all’ex interista Matteo Politano che, con un destro sul secondo palo, ha infilato l’estremo difensore rossonero. Poco dopo Fabian con un tiro forte ma centrale ha sfiorato il raddoppio, Pioli ha tentato di correre ai ripari inserendo forze fresche ma non c’è stata mai una vera palla gol. Grandi proteste, quindi, per il presunto rigore su Theo Hernandez non dato dal fischietto di Tivoli. Ma tant’è, alla fine il Napoli esce vincitore dal confronto senza rubare nulla e si lancia a pieno titolo alla rincorsa del quarto posto occupato attualmente dall’Atalanta con soli due punti in più, ma per chi lo avesse dimenticato, gli azzurri hanno sempre una partita in meno.