LE INTERVISTE – Napoli, Gattuso: “Deluso da De Laurentiis, io non mi sono seduto a tavolino con altri club”
Rino Gattuso, allenatore del Napoli, dopo la vittoria contro il Parma ha rilasciato un’intervista al microfono di Sky Sport: “Non avevo dubbi che la risposta sarebbe stata positiva. Se avessi avuto percezione che la squadra non mi seguisse e non facesse nulla sarebbe stato meglio andare a casa”.
Ma non dimettersi? “In quella situazione può cambiare anche, se hai buonsenso vai dalla proprietà e lo fai presente. Oggi la partita mi è piaciuta. Contro il Parma una squadra tecnica fa sempre fatica perché è una squadra ostica che viene sempre a pressare. Abbiamo annusato i pericoli, abbiamo saputo soffrire. Abbiamo giocato da squadra. Quando ci siamo messi a cinque abbiamo fatto bene. Poi è chiaro che bisogna migliorare. Ma abbiamo un solo attaccante di ruolo, se all’Inter togli Lukaku e Lautaro… Noi oggi abbiamo solo Petagna come attaccante di ruolo”.
Perché ha tenuto tanto a puntualizzare? “Io sto prendendo schiaffi a destra e a manca tutti i giorni, sembra che siamo penultimi in classifica. Vengo massacrato puntualmente. Poi mi dite che chi parla non conta nulla, ma è difficile. Si smanetta tanto e poi ai giocatori qualcosa manca. Io non leggo nulla, al massimo Lombardo mi dice qualcosa. Io devo lavorare. Ora – e mi tocco le parti basse – magari perdo con Genoa e Atalanta e sono di nuovo in discussione. Ci vuole serietà”.
Il tuo sfogo era rivolto alla piazza o alla società? “Io non sto a far polemica. Questa tarantella è cominciata da un mese a questa parte, non l’altro ieri. Sento parlare della mia pescheria. Anzitutto lì ci vuole classe per andare a mangiare. Sento dire che sono un maleducato, che sto morendo e non posso allenare, che sono incapace. Che sono incapace forse è la cosa più vera (ride, ndr). Non è facile, è una roba anomala quella che sta succedendo qua. Se qualche tifoso da tastiera non ha nulla da fare e sta ore a scrivere non è un problema mio, ma le offese gratuite sono uscite da persone conosciute, che lavorano da tanti anni qui. Questo non lo posso accettare per come sono sanguigno”.
E questo rinnovo di contratto? “Io non sono legato ai contratti, posso firmare anche 5-10 anni. Io sono legato alle mie emozioni, voglio fare il mio lavoro come lo so fare e sapere di che morte morire. Ora bisogna parlare della partita, non di altro”.
Sulla partita. “La squadra mi è piaciuta tanto. Tecnicamente no, ma le cose che ci sono mancate in questi mesi no. Siamo stati lì a battagliare”.
Che significato ha quell’abbracio con la squadra dopo il gol di Politano? “L’ho insultato, gli ho detto che non ci voleva uno scienziato per capire che c’eravamo messi col 5-4-1. Dopo dieci minuti ancora non aveva capito che doveva fare il quarto di destra. Io sono pane al pane vino al vino, sono fatto così. Se qualcuno vuole giocare di più magari sta col musino, ma io ho grandissimo rispetto dei miei calciatori”.
Lei crede ai fantasmi che vengono da fuori? “Io credo al lavoro. La mattina bisogna svegliarsi, farsi una doccia, mettersi un profumo, vestirsi e andare a lavorare con serenità. Ho sempre fatto così nella mia vita. Ma bisogna stare bene, sentirsi a proprio agio dove si sta”.
Lei si sente a suo agio? “A Castel Volturno coi miei calciatori sì, ma non mi sento a mio agio con quello che sta succedendo qua. Io credo fortemente nelle emozioni e l’aria che si respira non mi piace”.
Il rapporto col presidente com’è? “E’ sempre stato un buon rapporto. Non posso negare che dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia un po’ di delusione per tutto ciò che è successo c’è. Io non sono ipocrita. Ma c’è grandissimo rispetto. Non mi ha mai fatto mancare nulla, io sono un suo dipendente, gli ho chiesto Bakayoko e me l’ha dato, c’è grande rispetto”.
Delusione per cosa? “E’ stata gestita male secondo me, punto e basta. Io non mi sono permesso di andare a sedermi a tavolino con altre squadre. Mi hanno chiamato, ma non sono andato. Ho saltato qualche appuntamento, non mi sono presentato, facendo la persona corretta che sono”. TMW