CASTEL VOLTURNO (CE) – Faouzi Ghoulam, difensore del Napoli, ha rilasciato un’intervista esclusiva a “NapoliMagazine.Com“.
“Siamo dispiaciuti. Siamo stati un bel pò male. Poi è chiaro che fa male un pò di più perchè la sconfitta è avvenuta contro la Juve. Conosciamo tutti la rivalità che c’è tra le due squadre. E’ sempre un orgoglio vincere contro di loro. Un titolo del genere dà sempre gioia ed è molto importante”.
– La rivincita contro i bianconeri può arrivare dalla doppia sfida in campionato…
“Sicuramente, ma sono due cose diverse. La Supercoppa l’hanno vinta loro. I due scontri diretti non sono decisivi perchè il campionato è ancora molto lungo. C’è tempo per recuperare o perdere altri punti per strada. La finale di Supercoppa era una partita speciale, ma dobbiamo dimenticarla in fretta perchè arrivano altre partite da disputare che contano”.
– Cos’è che non ha funzionato nella finale di Supercoppa?
“Non è stata una finale come tutte le altre. Rispetto alla finale di Coppa Italia, questa partita è stata più complicata. Nemmeno il campo, che non era in perfette condizioni, ci ha aiutato. Loro sono arrivati a questa sfida dopo momenti difficili, hanno tirato fuori l’orgoglio perche’ dovevano rifarsi. Hanno messo tutto in campo contro di noi, anche non disputando una partita incredibile e alla fine l’hanno vinta. E’ stata un po’ la Juve degli ultimi anni: non producono un gioco importante, ma vincono. Questa è la mentalità che fa la differenza”.
– Sbagliare un calcio di rigore fa parte del gioco, cosa ti senti di dire a Lorenzo Insigne? Cosa vi siete detti? Le sue lacrime hanno molto colpito l’opinione pubblica…
“Sono tantissimi anni che gioco con lui. Gli ho detto che non dobbiamo dimenticare ciò che ha fatto: ha risolto tantissime partite, ci ha dato una grande mano negli ultimi anni. E’ il nostro capitano e, soprattutto, è napoletano. Dobbiamo rispettare tutto ciò che rappresenta, sia dentro che fuori dal campo. Gli attacchi che ha ricevuto negli ultimi giorni non mi sono piaciuti, pur non essendo coinvolto direttamente l’ho vissuta male questa situazione. A mio avviso il napoletano deve essere orgoglioso di Lorenzo, perchè rappresenta molto bene il popolo partenopeo, sia in Italia che all’estero, con la maglia del Napoli e con quella della Nazionale. Dal settore giovanile fino alla prima squadra, ha messo sempre il cuore in campo per questa squadra. Dobbiamo supportarlo molto di più, perchè è napoletano: ha bisogno di piu’ supporto rispetto agli altri. In Francia diciamo che nessuno è profeta nel suo Paese, penso che questo concetto valga anche in Italia. Piuttosto che giudicarlo, dobbiamo dargli molto piu’ affetto rispetto al solito: si è assunto una grande responsabilità dopo la partenza di Marek Hamsik, sia all’interno del gruppo che sul campo, anche se è sempre stato tra i leader della squadra. Dobbiamo riconoscerglielo. Per il popolo napoletano ha dato tanto e continuerà a farlo col sostegno di tutti, ancora di più”.
– Si gioca ogni tre giorni, si va a Verona per ripetere la prestazione offerta al Maradona contro la Fiorentina, la classifica è corta…
“Ho capito una cosa in questo campionato: non sono le migliori squadre, a livello di gioco, che vincono le partite. Preferisco vincere sei volte 1-0 piuttosto che una volta 6-0. Dobbiamo vincere perche’ la classifica è corta. Se perdi una partita, o due, ti puoi ritrovare al settimo-ottavo posto e se vinci puoi ritrovarti tra i tre primi classificati a giocarti qualcosa di importante. Conterà solo vincere. Il mister, con lo staff tecnico, chiede un gioco che parte da dietro, che è bello da interpretare, ma a volte si vincono le partite in un modo diverso e conta solo questo”.
– L’obiettivo primario del Napoli adesso è classificarsi tra le prime 4 per assicurarsi la qualificazione in Champions? Scudetto impossibile?
“Questa parola (“scudetto”, ndr) a Napoli non viene pronunciata, per cui non ne parlerò. Per tanti anni ne abbiamo parlato e alla fine non abbiamo vinto. Bisogna vedere cosa accade partita dopo partita, perchè è l’anno in cui questa parola ha molto senso. Nelle scorse stagioni abbiamo evitato di parlarne troppo per ridurre le pressioni. La classifica è molto corta, dobbiamo essere sempre sul pezzo: ogni partita, per me, vale anche piu’ di 3 punti”.
– Poi a febbraio si tornerà a giocare contro il Granada in Europa League, anche quello è un obiettivo? Vincere di nuovo la Coppa Italia potrebbe essere un modo per alleviare l’amarezza per la Supercoppa sfumata? Tra l’altro ai Quarti ci sarà la chance di riscattarsi contro lo Spezia dopo il risultato negativo in campionato…
“Dobbiamo dare piu’ gioie possibili ai tifosi, che sia campionato, Coppa Italia o Europa League. Andare fino in fondo ad ogni competizione è sempre stato l’obiettivo del Napoli. L’obiettivo era e resta questo qui”.
– Fisicamente come stai? Saresti pronto a giocare con continuità sulla tua fascia sinistra?
“Sicuramente tutti hanno visto che fisicamente sto bene. Quando non hai continuità non è facile, non avendo una struttura fisica che permette di dare sempre il 100% senza un impiego costante. Avrei bisogno di più continuità. Oggi prendo ciò che mi concede il mister. Mi impegno a dare sempre il massimo. L’importante è che mi sono ripreso, sono stati degli anni difficili al di la’ degli infortuni. Mentalmente non è stato semplice recuperare dopo tre operazioni, perchè è una traccia che rimane. Adesso però mi sento bene fisicamente, sto al 100%, sia mentalmente che fisicamente. Ho di nuovo fiducia”.
– Com’è il tuo rapporto con Gattuso? Si è tanto detto del pranzo di Ercolano, pre Napoli-Fiorentina, utile per fare gruppo. Che futuro immagini con lui?
“Con il mister ho un buonissimo rapporto. E’ lui che decide, fa le sue scelte. Noi lo seguiamo. Io sto dando sempre il 100% in allenamento, lui l’ha visto, lo sa. Ormai non parliamo nemmeno piu’ del mio aspetto fisico perche’ sa che sono recuperato. Parliamo di aspetti tecnici, di cosa posso fare. A livello umano è un grandissimo allenatore ed anche a livello tecnico è bravo. Non dobbiamo dimenticare che ci ha preso quando eravamo a pezzi, ci ha riportato tra le squadre piu’ importanti d’Italia, ci ha fatto vincere un titolo, che ci ha dato accesso ad un’altra finale, ed oggi siamo sempre in gioco in tre competizioni. E’ un allenatore che sta molto vicino alla squadra, ci chiede tanto ma offre anche tanto”.
– Spesso vieni inserito tra le voci di mercato: si può dire che ormai sei un figlio di Napoli e che la tua voglia di Napoli è ancora tanta? Sei qui dal 2014, non da ieri…
“Certo, sono qui da tanto. Il mercato si prepara prima. Io sono a Napoli da tanti anni e mi risulta difficile pensare di andare altrove. Sono molto attaccato a questa città, come lo è la mia famiglia. Ci penso due volte prima di avere un pensiero alle opportunità che puo’ offrire il mercato. Sono voci che girano. Spero di avere ancora l’opportunità di farmi vedere, perchè penso di meritarlo e perchè fisicamente sto bene. Conto di avere altre possibilità per far vedere che posso dare ancora tanto a questo Napoli”.
– Scriviamo insieme un tweet: “Cosa rappresentano per te oggi, alla soglia dei 30 anni, la città di Napoli e il Napoli?”.
“Vivere oggi la città di Napoli è un pò triste, perche’ non possiamo goderci la città come si deve. A livello personale sto lavorando tantissimo con gente molto conosciuta in Francia per farli venire a Napoli, per fargli conoscere la città che per me è tra le più belle del mondo. Napoli non è bella solo a livello estetico, per i paesaggi, il mare o il gol del Napoli. Napoli è bella per la gente. C’è una grande differenza tra nord e sud, ma questa differenza non la fa nè il denaro e nè il panorama. Questa differenza la fa la gente. Gli stranieri come me vedono questa differenza quando vanno in altre città, per esempio a Milano o Torino. Il popolo napoletano è molto caldo, è accogliente. A Napoli stanno rinnovando molto la città, ho visto i lavori fatti alla Metropolitana, e sono convinto che diventerà ancora di più un sito turistico”.
– Con Koulibaly sei anche un campione di solidarietà, abbiamo letto tanti ringraziamenti per i tuoi gesti concreti, in tanti hanno ricevuto premi dopo il milione di followers raggiunti sul tuo profilo Instagram. Ci sono altre sorprese in vista?
“Io farò sempre quello che posso fare. Mi dispiace se non ho risposto a qualcuno, anche se cerco sempre di rispondere a tutti tramite i miei canali social. Stiamo vivendo un momento un po’ particolare. Già normalmente viviamo in un mondo in cui si pensa solo a se stessi. A mio avviso bisogna lasciare l’io e pensare di piu’ al “noi”. Sto provando a dare questo input, la mia religione mi chiede di vivere così. Con Koulibaly seguiamo la stessa religione, abbiamo un rapporto straordinario, abbiamo punti di vista molto simili. L’unica cosa che mi dispiace tanto è che quest’anno non potremo andare negli ospedali dai bambini, come abbiamo fatto sempre negli ultimi anni. Ci tenevamo tanto, ma stavolta purtroppo non e’ possibile farlo per via del covid. Sto comunque provando a far sentire la mia vicinanza tramite social, con messaggi ed iniziative. So che possiamo fare sempre di più”.
– Lozano è l’arma in più di questo Napoli?
“Ad inizio anno ho fatto una chiacchierata con Koulibaly e il direttore (Giuntoli, ndr). Vedremo a fine anno cosa accadrà, come tutti sanno noi non scommettiamo, abbiamo fatto una scommessa tra di noi amichevolmente. Posso dirvi che finora il campo ci sta dando ragione. Questo discorso lo abbiamo fatto in ritiro, quindi “El Chucky” non aveva giocato nemmeno una partita, ma noi già avevamo notato le sue qualità sia in allenamento che nelle gare in cui era stato impiegato, seppur per spezzoni. Con la fiducia del mister, e tanta continuità, sta facendo bene. E’ sicuramente un’arma in piu’, ma non dobbiamo dimenticare anche Insigne, che sta disputando un campionato strepitoso”.
– Escluso Gattuso, qual è stato l’allenatore con cui hai costruito il miglior dialogo?
“Benitez. Rafa è l’allenatore che mi ha voluto a Napoli, mi ha fatto venire qui ed avevo un grande rapporto con lui. Sarri è stato importantissimo, anche se all’inizio non mi voleva. C’è stato un grandissimo rapporto con Sarri, ma Rafa mi ha fatto conoscere il Napoli. A parte Maradona, sapevo del Napoli perche’ aveva giocato contro il Marsiglia. Poi non sono il tipo che guarda molte partite. Quando Rafa mi ha fatto venire a Napoli mi ha fatto il piu’ grande regalo che potevo avere nella mia vita. Tutti gli allenatori mi hanno dato qualcosa, compreso Ancelotti ed ora Gattuso. Sarri ha dato tanto non solo a me, ma a tutta Napoli, però di Benitez conservo un ricordo bellissimo”.
– In conclusione la tua promessa ai tifosi e il tuo saluto ai lettori di Napoli Magazine…
“Un grande saluto a tutti i tifosi che ci seguono, ai lettori di “Napoli Magazine”, so che non è un momento semplice ma dobbiamo restare tutti uniti”.
Antonio Petrazzuolo – Napoli Magazine